400 resultados para Traduzione Museo di storia naturale


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Questo lavoro nasce principalmente da un legame affettivo e di parentela che mi lega alla figura di Mario Giacomelli e alla sua grande opera di fotografo che lo ha portato a raggiungere un ruolo fondamentale nella storia della fotografia contemporanea. Ricordo che sin da quando ero bambino rimanevo affascinato dalle sue opere, da quei paesaggi fotografati in bianco e nero, da quelle sagome dei pretini che sembrano danzare nel vuoto, il tutto per senza capire la vera importanza di quello che avevo davanti ai miei occhi e ignorando completamente tutto linteresse, le critiche e i dibattiti che quegli scatti accendevano in quegli anni, al punto di venire addirittura esposti in quello che si pu definire il museo di arte moderna per antonomasia, ovvero il MoMa, in fondo per me non era altro che uno zio. Il ricordo mi porta nella sua piccola e buia Tipografia Marchigiana, in pieno centro storico a Senigallia, proprio dietro il Municipio, dove lo trovavo sempre indaffarato con timbri, foto e oggetti di ogni tipo, sommerso in un caos primordiale. incredibile pensare come in quel minuscolo negozio siano passati tutti i pi grandi personaggi della fotografia italiana, quali Giuseppe Cavalli, Ferruccio Ferroni, Gianni Berengo Gardin, Ferdinando Scianna; dietro quella facciata di piccola bottega si nascondeva un universo parallelo che entrava in contatto con le pi importanti gallerie e musei di arte contemporanea del mondo. Oggi al suo posto c una Parrucchieria. Molte cose sono cambiate, io ho capito, aim in ritardo, limportanza del personaggio che ho avuto la fortuna di conoscere e di avere come parente. La citt stessa si accorta solo dopo la morte, come spesso accade, di quale formidabile artista ha cresciuto, un artista che sempre rimasto fedele alla sua terra di origine, che ha rappresentato una fonte inesauribile di spunti per la sua opera fotografica. A quel punto si scatenato un turbinio di conferenze, mostre e pubblicazioni sul lavoro di Giacomelli, tanto che sarebbe rimasto impossibile a chiunque non capire il peso che questa figura ha ancora oggi per la citt. Proprio lo scorso Novembre ricorso il decennale della sua scomparsa e in questa occasione si dato il via ad una infinita serie di iniziative, mostre, conferenze e pubblicazioni dedicate alla figura del fotografo senigalliese, ribadendo la necessit per la citt di dotarsi di uno spazio idoneo ad ospitare questi eventi. In una recente intervista condotta dal quotidiano Il Resto del Carlino, Simone Giacomelli, figlio del fotografo, ha sottolineato lurgenza della creazione di uno spazio dedicato alle fotografie del padre Io lavoro molto con l'estero e sono in contatto con appassionati che arrivano da tutto il mondo per ammirare le foto di Giacomelli. C' un gruppo di studenti che mi ha contattato dall'Australia. Ho dovuto dire di aspettare perch in citt c' una raccolta di foto al Museo mezzadria ed una parte al Museo dell'informazione. Manca un luogo dove si possa invece vedere tutta la produzione.. Con queste premesse il progetto per un Centro Internazionale della Fotografia non poteva che essere a Senigallia, non tanto per il fatto di essere la mia citt, alla quale sono molto legato, quanto per lessere stata la culla di un grande artista quale Mario Giacomelli, dalla quale non si mai voluto allontanare e che ha rappresentato per lui la fonte di ispirazione di quasi tutte le sue opere. Possiamo dire che grazie a questo personaggio, Senigallia diventata la citt della Fotografia, in quanto non passa settimana senza che non venga presentata una nuova iniziativa in ambito fotografico e non vengano organizzate mostre di fotografi di calibro internazionale quali Henri Cartier Bresson, Ara Guler, etc Ecco quindi motivato il titolo di Internazionale attribuito al museo, in quanto da questo cuore pulsante si dovranno creare una serie di diramazioni che andranno a collegare tutti i principali centri di fotografia mondiali, favorendo lo scambio culturale e il dibattito. Senigallia una citt di modeste dimensioni sulla costa adriatica, una citt dalle grandi potenzialit e che fa del turismo sia balneare che culturale i suoi punti di forza. La progettazione di questa sede museale mi ha permesso di affrontare e approfondire lo studio storico della citt nella sua evoluzione. Da questa analisi emerso un caso molto particolare ed interessante, quello di Piazza Simoncelli, un vuoto urbano che si presenta come una vera e propria lacerazione del tessuto cittadino. La piazza infatti stata sede fino al 1894 di uno dei quattro lotti del ghetto ebraico. Cambia quindi il ruolo del sito. Ma la mancata capacit aggregativa di questo vuoto, data anche dal fatto della mancanza di un edificio rappresentativo, ne muta il ruolo in parcheggio. E la storia di molti ghetti italiani inseriti in piani di risanamento che vedevano la presenza del costruito antecedente, come anomalia da sanare. E la storia del ghetto di Roma o di quello di Firenze, che sorgeva nel luogo dellattuale Piazza della Repubblica. Tutti sventrati senza motivazioni diverse che non la fatiscenza dellaggregato. A Senigallia il risultato stato una vera e propria lacerazione del tessuto urbano, giungendo alla produzione di un vuoto oppositivo al resto della citt, che ha portato la perdita della continuit spaziale, se non si vuole poi far riferimento a quella culturale. Il mio intervento quindi vede nel legame con la storia e con lidentit del luogo un punto fondamentale di partenza. Da queste basi ho cercato di sviluppare un progetto che ha come presupposto il forte legame con la memoria del luogo e con le architetture locali. Un progetto che possa rappresentare un polo culturale, un cuore pulsante dove poter sviluppare e approfondire le conoscenze fotografiche, dal quale poter entrare in contatto con tutti i principali centri dedicati alla fotografia e nel quale poter tenere sempre vivo il ricordo di uno dei pi importanti artisti che la citt ha avuto la fortuna di crescere.

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Il progetto nasce dallesigenza di connettere due parti di citt separate dal fascio ferroviario: ad Ovest, il centro storico consolidato e ricco di storia, ad Est la Darsena di citt, quartiere dal grande potenziale che si articola attorno al tratto terminale del Canale Candiano, vera e propria arteria di collegamento tra il nucleo di Ravenna e il Mare Adriatico. Il progetto, attraverso rispettivamente un edificio ponte, che scavalca il fascio dei binari sul nodo stazione esistente, e uno spazio pubblico, in forma di giardino lineare, si prefigge di creare una connessione tra il centro storico e la Darsena, mettendo contemporaneamente a sistema diverse possibilit di scambio intermodale (stazione FS, terminal autobus, stazione marittima).

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Questa tesi si basa su una serie di lavori precedenti, volti ad analizzare la correlazione tra i modelli AUML e le reti di Petri, per riuscire a fornire una metodologia di traduzione dai primi alle seconde. Questa traduzione permetter di applicare tecniche di model checking alle reti cos create, al fine di stabilire le propriet necessarie al sistema per poter essere realizzato effettivamente. Verr poi discussa un'implementazione di tale algoritmo sviluppata in tuProlog ed un primo approccio al model checking utilizzando il programma Maude. Con piccole modifiche all'algoritmo utilizzato per la conversione dei diagrammi AUML in reti di Petri, stato possibile, inoltre, realizzare un sistema di implementazione automatica dei protocolli precedentemente analizzati, verso due piattaforme per la realizzazione di sistemi multiagente: Jason e TuCSoN. Verranno quindi presentate tre implementazioni diverse: la prima per la piattaforma Jason, che utilizza degli agenti BDI per realizzare il protocollo di interazione; la seconda per la piattaforma TuCSoN, che utilizza il modello A&A per rendersi compatibile ad un ambiente distribuito, ma che ricalca la struttura dell'implementazione precedente; la terza ancora per TuCSoN, che sfrutta gli strumenti forniti dalle reazioni ReSpecT per generare degli artefatti in grado di fornire una infrastruttura in grado di garantire la realizzazione del protocollo di interazione agli agenti partecipanti. Infine, verranno discusse le caratteristiche di queste tre differenti implementazioni su un caso di studio reale, analizzandone i punti chiave.

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Questo lavoro ha lobbiettivo di valutare i risultati ottenuti su campioni stratificati sabbia/argilla attraverso lapplicazione della risonanza magnetica nucleare e di confrontare la risposta ottenuta tramite uno strumento di misura di laboratorio con quella di una sonda geofisica normalmente utilizzata per le analisi in pozzo. Tale lavoro si reso necessario per comprendere le cause per cui la sonda CMR-Tool realizzata da Schlumberger non sia in grado di mettere in evidenza la stratificazione sabbia/argilla che caratterizza il bacino sedimentario dellAdriatico in cui presente un importante bacino di coltivazione di gas naturale. La tipica risposta NMR su una formazione stratificata sabbia/argilla costituita da una distribuzione bimodale dei tempi di rilassamento che la sonda suddetta, nel caso specifico, non in grado di produrre. Pertanto, per conoscere le cause per cui tale bimodalit della distribuzione non si presenti, stato necessario confrontare i risultati derivanti dalla sonda CMR-Tool e quelli ottenuti con un rilassometro a basso campo (0,2T) presente nei laboratori LAGIRN della Facolt di Ingegneria di Bologna. Le misure sono state eseguite su diversi campioni, stratificati e non, realizzati ad hoc con conformazioni diverse per i due strumenti. Si sono inoltre eseguite misure su 4 sabbie a diversa granulometria, per valutare landamento dei tempi di rilassamento in funzione della dimensione dei grani. A tal fine, il lavoro di tesi si struttura in cinque capitoli principali. Nei primi due capitoli si sono discusse in breve le metodologie e le tecniche di valutazione delle georisorse fluide e si sono introdotti i principi fisici della risonanza magnetica nucleare ed i meccanismi che regolano tale fenomeno nei mezzi porosi. Nel terzo e quarto capitolo sono descritte le applicazioni petrofisiche, le tecniche e le metodologie di indagine comunemente usate allo scopo di ricavare alcune grandezze fisiche di interesse e gli strumenti adoperati per ottenere le misure geofisiche in pozzo. Nellultimo capitolo sono invece esposti, in maniera completa e schematica, le prove sperimentali eseguite sia presso il laboratorio LAGIRN dellUniversit di Bologna e presso quello Schlumberger di Pescara. Nella sua impostazione, il lavoro stato sviluppato per essere studiato e compreso in maniera chiara, cercando di rendere la lettura la pi semplice possibile, in relazione con la complessit caratteristica del fenomeno NMR. I risultati ottenuti hanno una valenza importante e di estrema attualit nellambito della valutazione delle georisorse fluide ed arricchiscono ancor di pi le conoscenze riguardanti le applicazioni delle tecniche a risonanza magnetica nucleare sui mezzi porosi.

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Questa tesi di laurea comincia dallo studio delle modalit attraverso cui, nel secondo dopoguerra, si deciso di gestire la ricostruzione allinterno del tessuto storico del capoluogo emiliano. Il fine capire se le ricostruzioni si rapportano e si inseriscono allinterno del tessuto edilizio storico, alle sue caratteristiche e peculiarit, ricucendolo l dove la guerra laveva interrotto. Definiti quadro e contesto di riferimento, si sono delineati i protagonisti della ricostruzione bolognese. Primo tra tutti emerge Alfredo Barbacci, Soprintendente ai Monumenti dellEmilia, il cui ruolo inevitabilmente lo fa entrare nel vivo della vicenda. In carica allepoca della guerra (e dunque dei bombardamenti), coinvolto fin dai primi momenti di pace nella gestione della ricostruzione. La sua militanza, a partire dagli anni Sessanta, nei confronti della tutela dellambiente costruito, quanto di quello naturale, ha spinto la ricerca ad indagare se, e in che modo, questa sua militanza abbia legami con la Ricostruzione bolognese, ed approdare infine a considerazioni pi ampie sullorigine della frattura legislativo disciplinare tra tutela e gestione del paesaggio.

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Introduzione Una delle maggiori difficolt durante la produzione dei prodotti surgelati riguarda la loro stabilizzazione e il mantenimento della catena del freddo durante tutte le fasi del processo produttivo. Tramite il seguente lavoro si propone di determinare a che temperatura e dopo quanto tempo, diverse tipologie di confezioni di surgelati (pisellini, melanzane e spinaci), raggiungono la temperatura ipotetica di inizio di scongelamento. Con lo scopo di analizzare, in maniera rapida ed economica, molte diverse combinazioni di tempo - temperatura dellambiente di produzione di diverse tipologie di prodotti surgelati (pisellini, melanzane e spinaci), sono stati sviluppati dei modelli numerici capaci di descrivere i fenomeni termici che intervengono durante il confezionamento dei prodotti. Materiali e Metodi Il modello sviluppatotiene conto sia dei fenomeni di convezione naturale che avvengono tra la superficie della confezione e il flusso esterno di aria, sia dei fenomeni di conduzione che interessano l'interno della confezione, la confezione (busta) ed il piano di appoggio. In figura vengono schematizzati i fenomeni termici presi in esame. La geometria del modelli rispecchia le reali dimensioni delle confezioni dei prodotti presi in esame. La mesh dei modelli 3D costituita da elementi triangolari, posizionati sulle boundaries, tetraedrici e prismatici, posizionati in tutto il restante dominio. Trattandosi di trasferimenti di calore per superfici, nelle zone di interfaccia stata adottata una mesh particolarmente fine. In figura viene riportata la mesh dell'intera geometria ed un particolare della mesh interna dove, i diversi colori indicano elementi tetraedrici o prismatici di diverse dimensioni. Per ottenere un accurato modello numerico necessario descrivere nel modo pi realistico possibile i materiali coinvolti, quindi stato necessario descrivere i prodotti surgelati tramite le loro reali propriet termiche in funzione della temperatura (conducibilit termica, calore specifico, diffusivit termica). I valori delle propriet termiche utilizzati nel modello tengono conto del fatto che il materiale interno alla busta poroso, infatti costituito da una "miscela" di aria e prodotto Successivamente sono state impostate le equazioni del modello e le condizioni al contorno. All'interno del volume della confezione, il trasfermiento del calore avviene per conduzione, mentre sulla superficie avviene per convezione, nelle zone esposte all'aria e per contatto nelle zone di contatto tra confezione e piano di appoggio. La validazione stata effettuata riproducendo numericamente le medesime condizioni utilizzate durante la sperimentazione. I parametri tenuti in considerazione sono i seguenti: tipologia di confezione (definita numericamente dai parametri dimensionali), tipologia di prodotto (contraddistinto da specifiche propriet termo-fisiche), temperatura della cella di conservazione, tempo di conservazione, temperatura iniziale all'interno della confezione pari. Risultati In figura viene riportato un esempio di configurazione dellandamento della temperatura allinterno della confezione di pisellini dopo 20 minuti di condizionamento a 5C. E possibile osservare che la temperatura della parte di confezione a diretto contatto con il piano di acciaio, raggiunge zero gradi (zona rossa), mentre la parte centrale della confezione si mantiene sui -22C (zona blu). Con lo scopo di simulare la conservazione della confezione posizionata verticalmente, stata eliminata la condizione di contatto tra piano d'acciaio e confezione. E possibile osservare che, in questo caso, la variazione della temperatura nei diversi punti della confezione meno elevata, infatti la temperatura massima registrata pari a circa -8C (zona rossa), mentre la parte centrale della confezione si mantiene sui -22C (zona blu). La confezione di melanzane risultata essere la meno adatta al mantenimento della temperatura in quanto caratterizzata da un ampia area di contatto con il piano e da uno spessore abbastanza limitato; la confezione che mantiene la temperatura pi a lungo quella costituita dagli spinaci, anche se le temperature medie delle confezioni di spinaci e pisellini sono pressoch simili. A fronte dei risultati ottenuti confrontando gli andamenti della temperatura delle tre differenti confezione, stato valutato l'effetto del volume della confezione sull'andamento della temperatura media e al centro della confezione. Le prove sono state effettuate dimezzando e aumentando del doppio il volume della confezione di pisellini. Differenze significative sono state riscontrate solo tra la confezione standard e quella con volume raddoppiato. Dalla validazione sperimentale risultato che il modello che meglio si adatta ai dati sperimentali quello relativo ai pisellini, probabilmente perch il prodotto all'interno della confezione distribuito in maniera piuttosto uniforme. Nelle confezioni degli spinaci e delle melanzane, risulta molto pi difficile definire un valore di porosit che pu variare anche da busta a busta. Tuttavia, a fronte di questa variabilit, i modelli risultano essere adatti ad un uso industriale. Conclusioni -I modelli numerici sviluppati permettono di analizzare un numero arbitrario di combinazioni delle variabili durata del confezionamento, temperatura ambiente, temperatura iniziale del prodotto, forma e dimensioni della confezione. - Il modello permette di osservare il campo di temperatura con un grado di dettaglio irraggiungibile dalle tecniche sperimentali. -I risultati, in forma integrale, si trovano in ottimo accordo con quelli osservati sperimentalmente.

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Questo elaborato ha l'obiettivo di analizzare due testi di legge spagnoli, la "Ley de amnista" del 1977 e la "Ley para la memoria histrica" del 2007 e la loro ricezione nelle politiche educative della Spagna. Il lavoro di ricerca, svolto nella citt di Madrid, si focalizzato soprattutto sull'analisi descrittiva di dieci manuali di storia utilizzati in due "Institutos de enseanza secundaria" e sul commento delle interviste fatte a cinque docenti operanti in questi istituti.

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La sostituzione di materie prime provenienti da risorse fossili con biomasse rinnovabili, utilizzando un processo a basso impatto ambientale, una delle pi importanti sfide della "Green Chemistry". Allo stesso tempo, la sintesi di resine epossidiche fornisce la chiave per la realizzazione di materiali ad alto valore aggiunto. Tuttavia, ad oggi, il 90% della produzione di resine epossidiche basato sull'uso di bisfenolo A, che ha effetti di xenoestrogeno, ed epicloridrina, tossica e cancerogena. Su queste basi, stata individuata una strategia sintetica per la sintesi di prepolimeri innovativi per resine epossidiche, che utilizza come substrato di reazione diidrossibenzeni di origine naturale ed evita l'uso di epicloridrina e altri reagenti tossici o pericolosi. La suddetta strategia sintetica basata sulla sequenza: allilazione dei diidrossibenzeni - epossidazione dei doppi legami ottenuti. In questa procedura non vengono utilizzati drastiche condizioni di reazione e il solvente acqua, con una catalisi di trasferimento di fase o, in aggiunte di acetonitrile, in un sistema bifasico. La resa complessiva dei due step dipende dalla posizione dei due ossidrili nei diidrossibenzeni. Il reagente che porta la resa massima lidrochinone (1,4 diidrossibenzene), che, come riportato in letteratura, permette la formazione di resine epossidiche con propriet simili alle resine di epicloridrina e bisfenolo A. The substitution of raw materials from fossil fuels with renewable biomass using a low environmental impact process is one of the greatest challenges of the "Green Chemistry". At the same time, the synthesis of epoxy resins provides the key to the realization of high added value materials. However, 90% of the production of epoxy resins is based on the use of bisphenol A, a xenoestrogen, and epichlorohydrin, that is toxic and carcinogenic. On these bases, a synthetic strategy for the synthesis of innovative prepolymers of epoxy resins, that uses dihydroxybenzenes of natural origin as reaction substrates and avoids the use of epichlorohydrin and other toxic or dangerous reagents has been identified. The above synthetic strategy is based on the sequence: allylation of dihydroxybenzenes - epoxidation of the double bonds obtained. In this procedure, drastic reaction conditions are dismissed and the solvent used is water with a phase transfer catalysis or, in addition, acetonitrile in a biphasic system. The overall yield of the two steps depends on the position of the two hydroxyls of the dihydroxybenzenes. The reagent that leads to the highest yield is hydroquinone (1,4 dihydroxybenzene), which, as reported in literature, allows the formation of epoxy resins with similar properties to the resins from bisphenol A and epichlorohydrin.

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Obiettivo della tesi sviluppare riflessioni per una proposta dinsegnamento inerente episodi significativi nella formulazione del Modello Standard e rivolta principalmente a studenti universitari del corso magistrale di Storia della fisica. Il lavoro di tesi incentrato su unanalisi di articoli originali degli anni 60, mirata a evidenziare il significato assunto dalla simmetria nella fisica del XX e XXI secolo, ovvero quello di principio alla base della formulazione di teorie fisiche; nello specifico, ci si focalizzati sullanalisi di un episodio di particolare interesse culturale nella storia della fisica: la formulazione dell Eightfold Way (Via dellOttetto) sulla base del gruppo di simmetria SU(3) e la conseguente ipotesi sull'esistenza dei quark.

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Il presente lavoro di tesi ha avuto come oggetto lanalisi geochimica dei sedimenti superficiali della Pialassa Piomboni, area umida in comunicazione con il porto-canale Candiano, situata nel comune di Ravenna. Tale analisi si inserisce nellambito di un progetto di riqualificazione dellarea che prevede il dragaggio dei sedimenti superficiali. In particolare, stato determinato il contenuto chimico totale degli elementi maggiori e in traccia tramite spettrometria a fluorescenza a raggi X (XRF). Sono stati individuati i principali fattori che determinano la distribuzione spaziale degli elementi nellarea di studio. Particolare interesse stato attribuito allo studio dei metalli pesanti (As, Cr, Cu, Ni, Pb, Zn), per i quali si voluto studiare se le concentrazioni riscontrate allinterno della Pialassa Piomboni sono dovute a variabilit naturale o ad attivit antropiche. A tal fine, i valori di concentrazione ottenuti sono stati paragonati con quelli ricavati da studi precedenti condotti in sedimenti provenienti dallo stesso ambiente deposizionale di laguna; sulla base di questi dati stato calcolato il valore di fondo naturale dei metalli pesanti. Le concentrazioni degli elementi nella Pialassa Piomboni sono state poi confrontate con le soglie di qualit chimica indicate dal manuale ICRAM per la movimentazione dei sedimenti marini (ICRAM-APAT, 2007).

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Il periodo economico attuale caratterizzato da una crisi che affligge numerose imprese non solo a livello nazionale, ma anche a livello mondiale. Tra le innumerevoli ragioni che hanno portato allo sviluppo di questa situazione troviamo quelle legate al contesto generale e competitivo, e quelle strategiche ed organizzative legate allerrata gestione aziendale. Le aziende devono sapersi rinnovare rimanendo concorrenziali e di alta qualit. proprio in situazioni come queste che occorre saper considerare tutte le variabili in gioco prima di affrontare nuovi investimenti e, addirittura, i rifornimenti di materiale. La Nuova Bassani s.r.l. sempre stata unazienda dinamica e, nei suoi trentanni di storia, ha saputo interpretare al meglio le esigenze del mercato mantenendosi sana ed affidabile. Adesso orientata verso il revamping di uno dei suoi magazzini automatici per ovviare i tempi morti tra unoperazione e laltra, e per velocizzare la preparazione degli ordini, per i clienti che ritirano personalmente il materiale richiesto. Oggi pi che mai c la necessit non solo di soddisfare le richieste sempre pi esigenti, ma anche quella di non tenere a magazzino del materiale che potrebbe risultare invenduto per anni perch passato di moda. La Nuova Bassani s.r.l. commercia acciaio ed facilmente comprensibile quanto sia facile che qualche misura o materiale non venga pi richiesto dal mercato perch sostituito da nuove tipologie, magari a lavorabilit migliorata. La tesi di seguito sviluppata ha quindi come scopo quello di: Analizzare lo storico del venduto per approfondire la conoscenza dei materiali trattati e riscontrare quali sono le punte di diamante su cui puntare maggiormente; Effettuare unanalisi tecnica per accertare quali materiali tenere in magazzino e in quale quantit, basandosi sui layout delle strutture esistenti; Studiare il funzionamento del magazzino automatico obsoleto ed eventuali difetti tecnici per determinare soluzioni che lo possano migliorare; Valutare linvestimento del revamping del magazzino per ragguagliare lazienda sui tempi di recupero di tale investimento. La tesi sar divisa in due parti fondamentali che riguardano una lottimizzazione delle strutture esistenti, laltra laggiornamento di una delle strutture pi importanti.

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Quando si parla di olio extravergine di oliva ci si riferisce ad un prodotto caratterizzato da anni di storia, tradizioni e valori simbolici; inoltre rinomato per le sue caratteristiche peculiari, anche di tipo sensoriale. Esso definito come un prodotto "ottenuto unicamente mediante procedimenti meccanici" e non ammesso nessun altro trattamento o successiva correzione. Lo scopo di questo lavoro di tesi indagare le abitudini ed i gusti dei consumatori e guidarli verso scelte pi consapevoli, attraverso attivit divulgative e mediante leducazione allassaggio, la cognizione ed il senso pi corretto del gusto applicati ad un prodotto vergine di altissimo valore merceologico oltre che nutrizionale. Per questa finalit, stato realizzato un test di accettabilit su 125 soggetti, chiamati a rispondere ad una serie di domande riguardanti il gradimento e la percezione di alcuni attributi sensoriali per quattro diversi oli commercializzati come extravergini di oliva e selezionati con lintento di rappresentare il pi possibile i diversi livelli di qualit del prodotto presenti sul mercato. In questo lavoro viene messa in luce la necessit di riavvicinare e conquistare il consumatore interessato agli aspetti salutistici del prodotto ma che non dispone, per mancanza di informazioni, delle competenze e degli strumenti necessari per riconoscere un olio extravergine di qualit e capire cosa, in esso, effettivamente costituisce un valore aggiunto. I risultati ottenuti dall'indagine condotta dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari su 125 consumatori romagnoli, oggetto di questo elaborato, hanno permesso di capire meglio le abitudini, i gusti, le aspettative dei soggetti intervistati e di verificare la loro capacit di distinguere in maniera agevole la qualit di un prodotto tanto complesso quale lolio extravergine di oliva. Gli oli proposti durante il test affettivo di tipo edonico, erano di differente qualit e con caratteristiche diverse in termini di attributi sensoriali, di prezzo e di origine geografica. Questo studio conferma l'esigenza di indirizzare la comunicazione in modo pi mirato verso i consumatori finali, migliorando la leggibilit dellofferta con etichette pi chiare e promuovendo oltre alle caratteristiche salutistiche del prodotto, anche quelle sensoriali. Un consumatore informato, competente e capace di riconoscere la qualit rappresenta la migliore garanzia per i produttori di essere premiati per il proprio impegno.

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Lo studio delle malattie che colpiscono i coralli rappresenta un campo di ricerca nuovo e poche sono le ricerche concentrate nellOceano Indo-Pacifico, in particolare nella Repubblica delle Maldive. Lo scopo di questa ricerca stato approfondire le conoscenze riguardo distribuzione, prevalenza e host range della Skeleton Eroding Band (SEB) nellatollo di Faafu. Durante il lavoro, svolto in campo tra il novembre e il dicembre 2013, sono state indagate le isole di: Magoodhoo, Filitheyo e Adangau al fine di rilevare differenze nei livelli di prevalenza della SEB in relazione ai diversi gradi di utilizzo da parte delluomo delle 3 isole. Il piano di campionamento ha previsto la scelta casuale, in ciascuna delle isole, di 4 siti in cui sono stati realizzati 3 belt transect e 3 point intercept transect a 2 profondit predefinite. La SEB stata ritrovata con una prevalenza media totale di 0,27%. Dai risultati dellanalisi statistica le differenze fra le isole non sono apparse significative, facendo ipotizzare che i livelli di prevalenza differiscano a causa di oscillazioni casuali di carattere naturale e che quindi non siano dovute a dinamiche legate al diverso sfruttamento da parte delluomo. I generi Acropora e Pocillopora sono risultati quelli maggiormente colpiti con valori di prevalenza totale di 0,46% e 1,33%. Infine stata rilevata una correlazione positiva tra il numero di colonie di madrepore affette dalla SEB e il numero di colonie in cui la malattia associata alla presenza di lesioni provocate da danni meccanici. I dati di prevalenza ottenuti e le previsioni di cambiamenti climatici in grado di aumentare distribuzione, host range, abbondanza della patologia, pongono laccento sulla necessit di chiarire il ruolo delle malattie dei coralli nel deterioramento, resilienza e recupero dei coral reefs, al fine di attuare politiche di gestione adatte alla protezione di questi fragili ecosistemi.

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Scopo di questo lavoro mostrare una soluzione al problema della ricostruzione delle immagini basata sullo strumento matematico della trasformata di Radon. In un primo momento si introdurr il problema legato ad un particolare ambito, quello medico; ci si focalizzer, infatti sui principi di funzionamento della TAC (tomografia assiale computerizzata)e si cercher di chiarire dal punto di vista fisico come la trasformata di Radon del coefficiente di attenuazione del materiale sia utile per visualizzare degli organi o comunque degli oggetti che altrimenti non potrebbero essere visibili, se non rompendo la struttura che li contiene. Dopo aver raccontato un po' di storia della TAC, sar necessario quindi definire tale trasformata, le sue principali propriet e trovare una formula per la sua inversione. Si mostrer che la sola formula d'inversione non potr essere utilizzata a livello pratico; si ricaver allora un algoritmo di retroproiezione filtrata, basato sulla trasformata di Radon, applicato per visualizzare delle immagini tramite TAC.

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In questo progetto di tesi stata svolta la ritraduzione dallitaliano in tedesco di 16 linee guida ENP (14 riguardo ligiene personale e 2 riguardo le lesioni da decubito) fornite dalla ditta tedesca RECOM. Le linee guida ENP sono procedure per la pratica infermieristica; sono state scritte originariamente in tedesco e poi tradotte in italiano. La traduzione italiana stata utilizzata, in questo lavoro, come testo di partenza. Scopo della ritraduzione il confronto tra tre testi distinti (loriginale tedesco, la traduzione italiana e la ritraduzione in tedesco di questultima) al fine di individuare eventuali discrepanze e verificare lefficacia della traduzione italiana. La ritraduzione avvenuta avendo solo a disposizione il testo di partenza e non loriginale tedesco. Per la ritraduzione si utilizzato il software Trados Studio 2014, dizionari specialistici in entrambe le lingue, libri di testo per linfermieristica, articoli scientifici e testi paralleli quali linee guida non ENP. Il confronto ha permesso di identificare problemi e difficolt di traduzione che sono stati poi organizzati secondo il sistema di classificazione proposto da Nord. Sono stati individuati problemi e difficolt di traduzione sia nel processo traduttivo delloriginale tedesco in italiano, sia nel processo di ritraduzione svolto in questo lavoro. I problemi e le difficolt individuate nel primo processo hanno sempre causato problemi traduttivi nella ritraduzione. Tuttavia, alcuni problemi e difficolt presenti nella ritraduzione erano del tutto indipendenti dal primo processo traduttivo. In base ai problemi e alle difficolt individuate, sono state formulate delle proposte di correzione o revisione da sottoporre alla ditta RECOM.