75 resultados para Di Salvo, Anna -- Intervius
Resumo:
ABSTRACT The aim of this dissertation is to provide a translation from Italian into Russian of the graphic novel Dodici by Zerocalcare. The book is a comic horror story set in Rebibbia, a district of Rome. The plot revolves around the adventures of a group of friends as they attempt to save themselves from the zombie epidemic that has affected their neighborhood. This thesis consists of three chapters. The first chapter provides an insight into the history of comics, starting with its precursors and ending with modern times. Then it proceeds to carry out an analysis of the language of the comics and to list the different types and genres of comics. The chapter ends with a brief walk through the history of comics in Italy and Russia. The second chapter opens with an introduction to the author and his works, followed by the plot of the comic book and its analysis. The main part of this chapter concerns the proposed translation of the first 52 pages. Finally, the third chapter gives a commentary on the translation that was carried out, analyzing the major difficulties encountered during the translation process and suggesting some suitable translation strategies to solve these problems.
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Il presente lavoro si propone di chiarire la natura sfaccettata dell’esilio e i suoi risvolti su chi lo sperimenta. Volontario o subìto, l’esilio può essere motivato da svariate ragioni: una patria afflitta dal flagello della povertà o della guerra, un’invasione coloniale, la volontà di rifugiarsi nel vuoto lasciato dalla mancanza di una persona importante, o l’illusione di ridefinire i contorni del proprio io, sbiaditi in un contesto di convivenza con il multiculturalismo e il multilinguismo. Qualsiasi forma di esilio si prenda in considerazione, il soggetto coinvolto dovrà fare i conti con situazioni complesse, come lo sfruttamento e il disprezzo degli invasori o degli ospitanti , o il rifiuto - innaturale - di una parte della propria identità che, nei casi più gravi, può sfociare in una chiusura in se stessi tale da provocare mutismo. Esiste, tuttavia, il modo per trasformare il “trauma dell’esilio” nella “terapia dell’esilio”: la chiave per riuscirci è scrivere e, in particolare, scrivere in lingua straniera. Tramite quest’arma pacifica, infatti, si può sfruttare una lingua largamente conosciuta per diffondere messaggi di contestazione contro regimi politici basati sulla sopraffazione dell’altro; inoltre, scrivere in lingua straniera può essere l’antidoto contro il congelamento delle proprie origini, poiché usare un codice espressivo diverso da quello del proprio subconscio può aiutare ad ammettere con più facilità il proprio dramma interiore e a risolverlo. Degni di menzione sono i “giocolieri” dell’autotraduzione, che, destreggiandosi costantemente tra due sistemi linguistico-culturali distinti, non solo regalano a se stessi la possibilità di ripristinare un dialogo sereno tra le diversi componenti della loro identità, ma fanno dono a ciascun individuo della speranza in un mondo meno discriminatorio, sorretto da pilastri quali la tolleranza e la convivenza pacifica con l’Altro.
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Lo scopo del progetto è valorizzare lo scarto rappresentato da bucce e semi (o sansa di pomodoro) che si produce per la trasformazione industriale dei pomodori. In questa sperimentazione la sansa di pomodoro è stata essiccata con un prototipo funzionante con un flusso di aria non riscaldat,a valutandone l’efficacia nell’allungare la shelf life del sottoprodotto, limitando la degradazione termica del licopene. Sono state effettuate determinazioni dell’attività dell'acqua, della concentrazione di licopene e del profilo in composti volatili (mediante tecnica SPME-GC-MS) sia sul sottoprodotto fresco che su quello essiccato e poi conservato sottovuoto e al buio per diversi tempi: 0, 60, 80, 110 giorni. L'estrazione del licopene è avvenuta mediante l’utilizzo di DES (Deep Eutectic Solvents) con miscela di etil acetato/etil lattato 30/70 v/v: un approccio più sostenibile in linea con i principi della “Green Chemistry”. Grazie alla collaborazione con il gruppo di ricerca del Dipartimento di Nutrizione, Scienze degli Alimenti e Gastronomia dell’Università di Barcellona, si è proceduto anche ad un’analisi cromatografica (HPLC-DAD) per la determinazione qualitativa e quantitativa del beta-carotene, del licopene e dei suoi cis isomeri. L’alta deperibilità di questo sottoprodotto ne causa una rapidissima degradazione microbica. Una migliorata conservabilità permetterebbe il suo uso differito nel tempo, poiché la campagna del pomodoro avviene durante i pochi mesi estivi. Questo ne impedisce l’immediato uso durante le campagne di lavorazione di altri prodotti alimentari, che potrebbero così essere arricchiti degli antiossidanti e i pigmenti naturalmente presenti nelle bucce del pomodoro. L’orizzonte temporale di questo studio è stato scelto per comprendere se la stabilità del semilavorato essiccato potesse essere compatibile con la campagna olivicola (ottobre-novembre) per la produzione di oli co-franti arricchiti della frazione antiossidante liposolubile presente nel sottoprodotto.
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In questo elaborato viene proposta la traduzione in lingua russa dei pannelli esplicativi e delle didascalie presenti nel Museo di Casa Vasari di Arezzo, un esempio di dimora d’artista che, ancora dopo secoli, si conserva in gran parte inalterata. La struttura della tesi di laurea ricalca il percorso di visita del museo. Al commento, in cui si analizzano le principali difficoltà traduttive e si elencano le strategie adottate, segue la traduzione dei testi collocati all’ingresso, che offrono una panoramica generale sul periodo storico e sulla vita dell’artista. Si propone poi la traduzione dei pannelli e delle didascalie presenti nella Camera della Fama e delle Arti, la prima sala a cui il visitatore accede. Si procede successivamente con lo Stanzino vasariano, la Camera di Apollo e delle Muse e la Cucina. A seguire il Corridoio di Cerere, che conduce agli “Orti” di Casa Vasari, un giardino pensile in stile rinascimentale, la Camera di Abramo e la Sala del trionfo della Virtù, sala di rappresentanza della residenza aretina. Per finire, si propone la traduzione dei testi presenti nella Cappellina, un piccolo ambiente con cui si conclude il percorso di visita. Pannelli e didascalie sono tradotti con l’aiuto di strumenti enciclopedici e dizionari. Rientrano nelle ricerche svolte anche le visite fatte al museo per osservare gli affreschi e le opere esposte.
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La tesi si pone l’obiettivo di indagare quelli che sono gli avvenimenti successivi all’unità d’Italia in uno dei simboli più importanti per la città di bologna, la Basilica di San Petronio. Lo studio si colloca come proseguimento e completamento di due tesi precedentemente compilate, andando ad approfondire sia il cambiamento dal punto di vista legislativo ma anche le azioni restaurative compiute nel periodo di riferimento preso in analisi. La prima fase di lavoro è stata caratterizzata dalla ricerca dei cambiamenti legislativi e normativi avvenuti dal 1860 che accompagnano la creazione della legge di tutela dei monumenti, varata agli inizi del ’900. La seconda fase è iniziata con una significativa ricerca archivistica e con una successiva analisi dei documenti che ha portato ad evidenziare i lavori di restauro sia all’esterno della basilica e che all’interno. Successivamente è stato svolto un approfondimento sui dibattiti relativi al completamento della facciata caratteristici di fine ‘800 e inizi ‘900, andando ad analizzare nei rispettivi concorsi, i principi e modalità di analisi e scelta della soluzione più adeguata. La terza fase ha riguardato il progetto per l’allestimento di una sala museale, che va a creare un proseguimento con quelle che sono le due sale museali già esistenti, ma non adeguate a creare un percorso tale da raccontare gli avvenimenti più recenti della fabbrica. Quindi con il progetto in esame si propone di aumentare lo spazio di allestimento, dedicando l’area interessata alla storia della basilica, ai restauri ottocenteschi, ai progetti per il completamento della facciata e ai recenti restauri eseguiti, lasciando il museo attuale alla conservazione degli oggetti sacri ed ecclesiastici. Inoltre, si è posto l’obiettivo di illuminare efficacemente l’intero ambiente, di conseguenza è stato progettato un impianto d’illuminazione tale da aumentare il confort visivo e permettere una semplice lettura e visualizzazione dei materiali esposti.
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Negli ultimi decenni, il riscaldamento globale, causato dall’emissioni di gas serra in atmosfera, ha spinto i governi ad agire verso una progressiva sostituzione della generazione elettrica da fonte fossile con quella da rinnovabile. La non programmabilità di alcune fonti rinnovabili ha reso necessario l’utilizzo di tecnologie di accumulo dell’energia elettrica. In particolare, la produzione di idrogeno sembra essere una valida soluzione, ma il suo stoccaggio è uno dei principali ostacoli alla sua diffusione. Tra i diversi metodi di stoccaggio, quello più promettente è quello in idruri metallici. Affinché questa tecnologia diventi competitiva, è però necessario migliorare la cinetica della reazione di assorbimento/desorbimento dell’idrogeno nel sito metallico, attraverso una migliore gestione del calore prodotto/richiesto dalla reazione. In questo contesto, la presente tesi ha come obiettivo l’ottimizzazione del processo di carica di bombole agli idruri metallici, situate all’interno di una microgrid per la generazione e l’accumulo di energia da fotovoltaico, attraverso lo sviluppo di un sistema di controllo della temperatura delle bombole, e la realizzazione di prove sperimentali per valutare i reali benefici che esso comporta, in termini di capacità di stoccaggio e velocità di assorbimento dell’idrogeno. Dopo aver presentato il contesto energetico, lo stato dell’arte degli idruri metallici e la microgrid in cui sono situate le bombole, sono state descritte due versioni diverse del sistema ideato: una versione definitiva, che potrà essere realizzata per eventuali studi futuri, e una versione semplificata, che è stata poi realizzata in laboratorio. È stato descritto nel dettaglio il setup sperimentale, realizzato per svolgere le prove sul processo di carica della bombola, e sono stati poi riportati e confrontati i risultati ottenuti nel caso in cui non si è fatto uso del prototipo e quelli ottenuti nel caso in cui viene invece utilizzato per raffreddare la bombola.
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Obiettivo della Tesi è indagare il ruolo del Restauro critico-conservativo nella ricostruzione degli edifici gravemente colpiti dal sisma. Nella chiesa di San Bartolomeo di Villafranca, crollata durante il sisma del 2012, le esigenze strutturali di ricostruzione si scontrano con le esigenze figurative di conservazione. Non si può ignorare la necessità della ricostruzione e della restituzione della memoria dell’edificio, visto il valore devozionale che possiede per il paese. Tuttavia le gravi problematiche strutturali portano la necessità di ricostruire la maggior parte delle strutture, con il rischio di perdere parte del “testo storico”. Il progetto prova a coniugare le due diverse esigenze, studiando il rapporto tra forma, figura e struttura, senza trascurare il problema del palinsesto. Inoltre le preesistenze emerse conducono davanti alla scelta tra conservare o rimuovere le aggiunte postume, la quale definirà quale immagine della chiesa verrà restituita: è possibile privilegiare l’immagine ricordata dai cittadini, senza ignorare la storia dell’edificio? Un progetto di Restauro consapevole non può prescindere da uno studio preliminare del contesto storico, territoriale e sociale e dell’edificio in sé, sotto gli aspetti morfologici, strutturali e materici, affiancato a comparazioni con edifici simili e a un’analisi attenta di alcuni elementi architettonici significativi (pilastri, archi e volte). Il campanile, crollato in buona parte, è oggetto di uno studio approfondito, basato sulla catalogazione dei frammenti rinvenuti a terra, a cui segue una ricostruzione ipotetica con il ricollocamento di ogni frammento rinvenuto. La proposta progettuale si concentra da un lato sul consolidamento delle strutture esistenti, senza alterare l’immagine architettonica, dall’altro sulla ricostruzione delle parti crollate, con l’obiettivo di ristabilire l’unità dell’opera, dove il nuovo è un valore aggiunto con consapevolezza critica, che dialoga e serve l’architettura del passato.
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Il presente studio mira all’esposizione della proposta di traduzione di due capitoli tratti dal saggio “Translating into Democracy” di Anna Bogic, inserito all’interno del volume “Translating Women. Different Voices and New Horizons” editato da Luise von Flotow e Farzaneh Farahzad. I capitoli in esame si intitolano rispettivamente “Our Bodies, Ourselves in the United States” e “The Politics of Translation and the ‘Other’ Europe”. Attraverso la presentazione del testo tradotto, l’elaborato riflette sul percorso editoriale di Our Bodies, Ourselves, opera di fondamentale rilevanza nata nel corso della seconda ondata femminista. Successivamente all’analisi dei contenuti del libro, il discorso fa luce sulle dinamiche di diffusione del sapere attraverso i flussi traduttivi adottando l’ottica dello schema “centro-periferia” teorizzato da Immanuel Wallerstein. Inoltre, l’elaborato propone un’analisi del testo di partenza attraverso il metodo funzionale, identificando le principali componenti che costituiscono la comunicazione testuale: il genere testuale, il mittente, lo stile linguistico e lo skopos. Successivamente, il discorso analitico individua i diversi generi di problemi traduttivi, distinguendoli in problemi pragmatici, problemi legati alle convenzioni e problemi linguistici, che vengono esplicati attraverso l’esposizione di esempi tratti direttamente dal testo originale e dalla sua versione tradotta. Infine, l’elaborato riflette sull’impatto socioculturale di “Our Bodies, Ourselves” ed evidenzia l’importanza del coordinamento femminista internazionale alla base dell’intero flusso traduttivo che ha interessato l’opera.
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Il lavoro di tesi si pone l'obiettivo di valorizzare la cinta muraria medievale della città di Rimini attraverso la progettazione di un sistema di percorsi archeologici, analizzando le criticità e sviluppando linee guida per il restauro e la riqualificazione dell’ambiente circostante. Il lavoro è diviso in fasi: 1-Ricerca storica di tipo archivistico e iconografico per indagare l’evoluzione del sistema difensivo partendo dalle origini fino alle recenti demolizioni. 2-Sulla base delle trilaterazioni in possesso, si è proceduto al rilievo diretto della cinta muraria di San Giuliano con l’obiettivo di comprendere la fabbrica delle mura e restituire graficamente lo stato dell’opera nelle parti che la compongono, in particolare della torre malatestiana e la scala riportandole informazioni necessarie al restauro. Si sono poi rilevate le criticità dell’area circostante le mura. 3-Si è elaborata una proposta progettuale di restauro in merito: -alla riqualificazione del parco con un progetto di restauro urbano degli spazi verdi e dei percorsi ciclo-pedonali per facilitare la lettura del tracciato storico e favorire la fruizione ai cittadini creando punti di ritrovo e di sosta; -alle mura, fondata sui principi di reversibilità, distinguibilità e minimo intervento restituendo un’idea volumetrica dell'immagine interrotta del monumento, minimi interventi di ripristino, la chiusura del varco incongruo della torre; -ai percorsi archeologici per facilitare la lettura della cinta muraria creando un sistema circolare sia interno che esterno tramite l’installazione di segnaletica sia orizzontale che verticale e la realizzazione di nuovi percorsi ciclo-pedonali collegati a quelli già esistenti. Nell’iter progettuale si sono voluti raggiungere il recupero e la valorizzazione dell’intera cinta muraria riminese collegando diversi interventi puntuali realizzati nel recente passato tramite un sistema organico di opere atte a fornire un’unità di linguaggio facilmente riconoscibile.
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Il tema centrale di questa tesi è il Machine Learning e la sua applicabilità nella ricostruzione di immagini biomediche, nello specifico di immagini mammarie. Il metodo attualmente più diffuso per la rilevazione del tumore al seno è la Mammografia 2D digitale, ma l’interesse mostrato ultimamente verso la Tomosintesi ha dimostrato una migliore capacità di diagnosi tumorale, anche ai primi stadi. Sebbene le due tecniche combinate siano in grado di rilevare anche la minima lesione, questo comporta una sovraesposizione alle radiazioni. Lo scopo finale, perciò, è quello di fornire un valido strumento di supporto per la caratterizzazione automatica di masse e opacità in immagini di tomosintesi, così da sottoporre il paziente ad un singolo esame radiografico. L'obiettivo è stato dunque ricostruire, tramite reti neurali Convoluzionali, immagini sintetiche di Tomosintesi di qualità superiore e il più possibile vicine a quelle di mammografia 2D. Sono state presentate nel dettaglio le due tecniche di imaging, le problematiche ad esse legate ed un approfondito confronto dosimetrico. Dopo una trattazione teorica dei principi delle CNN, sono state riportate le caratteristiche delle architetture di rete realizzate nella parte progettuale dell’elaborato. Sono stati valutati i comportamenti dei differenti modelli neurali per uno stesso Dataset di immagini di Tomosintesi, individuandone il migliore in termini di prestazioni finali nelle immagini di Test. Dagli studi effettuati è stata provata la possibilità, in un futuro sempre più prossimo, di applicare la Tomosintesi, con l’ausilio delle reti Convoluzionali, come tecnica unica di screening e di rilevazione del tumore al seno.
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Il presente elaborato vuole guidare il lettore lungo l’itinerario che ha previsto la cura e il rilascio di un’applicazione web a tema di e-learning. Greenwich, questo il nome della piattaforma, vuole essere un efficiente strumento di supporto online alla didattica del corso di Basi di Dati dell’Università di Bologna. Lo scopo primario dell’applicazione web è, infatti, quello di fornire agli studenti un mezzo per eseguire query mongoDB in maniera semplice, mirata e su richiesta del docente. Salvo un’approfondita ricerca culturale riguardante il contesto in cui si sviluppa l’applicazione, l’obiettivo primario della trattazione rimane quello di descrivere in modo ordinato i momenti impattanti che hanno segnato, passo dopo passo, le fasi di crescita di Greenwich, raggruppati in tre macro fasi caratteristiche: progettazione, implementazione e validazione.
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La tesi tratta funzionamento, ottimizzazione e applicazioni delle celle a combustibile PEM (PEM Fuel cells) che sono dispositivi capaci di convertire reversibilmente l’energia chimica contenuta nel combustibile in energia elettrica, energia termica e prodotti di reazione. Vengono analizzati gli effetti di temperatura, pressione e umidità sulla cinetica, sulle prestazioni, sull’OCV, sulla conduttività della membrana e sul trasferimento di massa. In generale, per utilizzare una cella a combustibile PEM, ogni componente, materiale e l'assemblaggio delle celle dovrebbe essere realizzabile e ottimizzato per ottenere alte prestazioni. Vengono, quindi, trattate le tecniche di test e diagnosi che rappresentano il modo più popolare e affidabile per convalidare i progetti di questi componenti e della cella combustibile stessa. Inoltre, si affronta il discorso sull’idrogeno definito come vettore di energia che ha assunto un ruolo di primo piano per un mercato a basse emissioni; infatti ha un grande potenziale come combustibile alternativo e assume un ruolo centrale nello scenario energetico del futuro. Infine, si parla anche di applicazioni pratiche ed esistenti riguardanti le celle a combustibile in veicoli, come le proposte di Nuvera ed EH Group.
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Il tema approfondito in questo elaborato è relativo a nuove forme di esperienze museali in grado di favorire una maggiore fruizione dei musei da parte dei visitatori portatori di disabilità sensoriali. L’obiettivo dello studio, reso possibile grazie alla collaborazione con il Comune di Riccione, l’Università di Bologna e il Museo del Territorio di Riccione, riguarda la riproduzione tattile 3D di alcuni manufatti di epoca romana rinvenuti nel territorio e l’implementazione di soluzioni di esplorazione dei modelli fisici con tecniche di realtà aumentata e feedback sonori per fornire al visitatore un’esperienza tattile/sensoriale sugli oggetti. La parte di competenza di questo elaborato riguarda principalmente due aspetti: il rilievo 3D effettuato su quattro diversi frammenti di due serie di lastre fittili, mediante l’utilizzo di scanner ad alta risoluzione e fotogrammetria digitale, e la successiva modellazione in ambiente digitale. Quest’ultima fase comporta l’elaborazione delle scansioni tramite software dedicati e la creazione di mesh per generare la stampa di copie fisiche 3D. In una fase successiva alla stampa 3D le copie saranno poi gestite con particolari tecnologie di esplorazione sensoriale che accompagneranno l’utente durante l’esperienza tattile con feedback sonori. La sperimentazione condotta in questa tesi vuole dimostrare come sia possibile portare ad una trasformazione del ruolo dei musei, da quello tradizionale di magazzino statico a quello di ambiente di apprendimento attivo a disposizione di tutti offrendo esperienze immersive ed educative.
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In questo lavoro di tesi è stata investigata la sintesi di compositi a base di nano particelle di biossido di titanio rivestite da un bio-tensioattivo naturale. Il noto fotocatalizzatore (Nano-TiO2) è stato accoppiato ad un bio-tensioattivo dalle riconosciute proprietà antibatteriche, antivirali e anti-tumorali per ottenere un materiale composito multifunzionale. Diverse opzioni di design sono state investigate e la sintesi ottimizzata attraverso una caratterizzazione sistematica dei materiali prodotti, sia sulle sospensioni (DLS, ELS, TEM) sia sui prodotti granulati e calcinati (XRD, FT-IR, SEM, UV-Vis., BET). Per comprendere il ruolo del bio-tensioattivo e i potenziali effetti sinergici che il materiale composito potesse generare, si sono effettuate diverse caratterizzazioni funzionali testando il materiale per la realizzazione di nano-fasi fotocatalitiche da impiegare in processi di adsorbimento/degradazione di inquinanti acquosi, per la realizzazione di rivestimenti tessili antibatterici e come composito utile per l’assorbimento di metalli pesanti.
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Il cambiamento climatico è una delle sfide più ardue che il nostro pianeta abbia mai dovuto affrontare. Negli ultimi anni si sta rendendo sempre più evidente la necessità di un profondo cambiamento ideologico e sociale in ogni campo. La Green Chemistry mira a capeggiare questo cambiamento proponendo dei principi guida in modo da indirizzare la chimica verso tale traguardo. Possibili strumenti attuativi di questa visione sono senza alcun dubbio le bioraffinerie. Raffinerie appunto, nate però per processare materie prime provenienti da fonti rinnovabili, le biomasse. Esistono diversi tipi di biomasse, dalle quali possono essere ricavate differenti molecole piattaforma. La biomassa lignocellulosica, per esempio, viene sfruttata per ottenere perlopiù composti furanici. Tra questi di particolare interesse è la furfurale(FUR), un’aldeide particolarmente reattiva dalla quale possono essere ottenute numerose sostanze chimiche ad alto valore aggiunto. Tra queste si trova il γ-valerolattone(GVL), estere ciclico a cinque atomi di carbonio, promettente prodotto preliminare nella sintesi di combustibili a base biologica e prodotti chimici di base. Il processo che porta dalla FUR al GVL comprende diversi step di reazione, alcuni catalizzati da acidità di Lewis, altri da acidità di Brønsted. Gli step di riduzione possono essere eseguiti mediante una reazione di Catalytic Transfer Hydrogenation (CTH) utilizzando isopropanolo piuttosto che H2 gassoso. La scelta del solvente/riducente assieme all’utilizzo di un sistema catalitico eterogeneo permettono la realizzazione della reazione con un basso impatto ambientale. Per quanto riguarda la scelta del sistema catalitico, particolarmente interessante è la combinazione TiO2-ZrO2. Lo scopo di questa tesi è stato quello di sintetizzare e valutare le performance di sistemi catalitici a base di ossidi misti Ti/Zr/O con diverse composizioni nella conversione della FUR a GVL in un reattore in fase liquida.