33 resultados para catasto strade, pubblicità, GIS, vincoli


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La pubblicità – quella televisiva passando poi a quella sul web e sui social – subisce numerose trasformazioni che investono soprattutto i metodi comunicativi con cui sviluppare la propria narrazione. Oggi, di fatto, il mondo della pubblicità non si limita alla sola sponsorizzazione di un brand e dei suoi prodotti, ma si cala sempre più nelle dinamiche sociali, civili ed economiche che caratterizzano il nostro quotidiano. La comunicazione commerciale, dunque, si prefigge di essere il più inclusiva possibile, di coinvolgere storie, situazioni e personaggi che, nella pubblicità del “passato”, sarebbero stati esclusi totalmente o rappresentati in modo stereotipato. Se risulta possibile affermare che, nel panorama mediale odierno, si stia rivolgendo maggiore attenzione alle tematiche LGBTQ+, alle lotte contro la discriminazione di genere e all’ingaggio di personaggi appartenenti alla comunità queer, è altrettanto vero affermare come sia ancora possibile ricadere in rappresentazioni stereotipate e strategie di marketing che si fingono inclusive, solo per cavalcare l’onda del successo di eventi quali il Pride. All’interno di questo elaborato si andrà, in primis, a tracciare la storia culturale della comunità LGBTQ+ e ad approfondire come sia evoluta la sua presenza nei diversi media audiovisivi – dal cinema alle serie tv fino alla pubblicità. Ci si concentrerà poi sugli stereotipi ancora ricorrenti in pubblicità televisiva, ossia quello di genere. L’obiettivo della tesi è verificare se sia giusto parlare di inclusione o se si tratti solo una mera strategia di marketing, ossia di rainbow-washing, quando i brand si avvalgono di immagini e di personaggi LGBTQ+ nei propri spot. Nel capitolo finale, attraverso di un’analisi qualitativa di n. 100 spot televisivi americani, si andranno ad evidenziare i trend LGBTQ+, ossia in che modo oggi le pubblicità statunitensi sviluppano immagini, simboli, personaggi e storie LGBTQ+, realmente positive ed inclusive, in pubblicità.

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Nel presente lavoro di tesi viene selezionato e analizzato un campione di galassie passive estratte dalla survey VANDELS, con cui condurre uno studio cosmologico basato sul metodo dei cronometri cosmici. Tale metodo rappresenta una sonda cosmologica non standard, che consente di misurare il parametro di Hubble in maniera indipendente dalla cosmologia valutando l’invecchiamento di una popolazione di galassie molto massive e in evoluzione passiva in un dato intervallo di redshift. Per applicare il metodo viene selezionato un campione di cronometri cosmici incrociando diversi criteri complementari, sia fotometrici che spettroscopici, tali da minimizzare la contaminazione da formazione stellare attiva. Il campione ottenuto ha ⟨log(M⋆/M⊙)⟩=10.86±0.03, ⟨log(sSFR/yr−1)⟩=-11.9±0.1 e ⟨EW[OII]⟩=3.3±0.2 Å. Dallo studio delle proprietà spettroscopiche, in particolare degli indici sensibili all’età, esso mostra un progressivo invecchiamento al diminuire del redshift ed evidenza di mass-downsizing. Per la stima delle età si adotta la tecnica del full-spectral fitting, sia sugli spettri che sulla fotometria disponibili, utilizzando il codice Bagpipes. Dai risultati del fit emerge che le galassie individuate hanno, come atteso, metallicità mediamente sotto-solari (⟨Z/Z⊙⟩=0.44±0.01), bassa estinzione da polvere (⟨AV,dust⟩=0.43±0.02 mag) e una fase di formazione stellare breve (⟨τ⟩=0.28±0.02 Gyr). A partire da questi viene costruita la relazione età-redshift mediana per il campione finale di 39 galassie, esplorandone la robustezza con diverse assunzioni di prior e binnaggio. Fittata con un modello fΛCDM, essa permette di ricavare una stima per la costante di Hubble pari a H0 = 67^+14_−15 km/s/Mpc. Infine, con la stessa relazione si applica il metodo dei cronometri cosmici, ottenendo una nuova stima del parametro di Hubble, H(z=1.26) = 135±62 km/s/Mpc. Nell’errore si è tenuto conto anche degli effetti sistematici introdotti dalla scelta del binning e della SFH nel modello di fit.

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The direct attention of this thesis is the maintenance of road elements to improve road safety. The goal of the research is to prioritise maintenance for barriers based on factors such as the terrain of the site, deformations, degradation of the components, and adherence to the original installation. Using these factors, a coefficient is calculated to determine the maintenance priority for each barrier. To ease understanding and visualisation, data was uploaded and processed in a GIS environment to generate analysis and maps. This was done using GIS, a free and open-source GIS software. Information about the features of the barriers was collected through both on-site and online examination. During on-site inspections, a database of geotagged photos was created to aid in the survey. GIS capabilities word fully utilised by using geoprocessing tools for more in-depth analysis.