309 resultados para Semantica operazionale strutturale sintassi


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I compositi a matrice polimerica rinforzati con fibre di carbonio (Carbon fiber reinforced polymers, CFRP) posseggono proprietà meccaniche uniche rispetto ai materiali convenzionali, ed un peso decisamente inferiore. Queste caratteristiche, negli ultimi decenni, hanno determinato un crescente interesse nei confronti dei CFRP che ha portato a numerose applicazioni in settori come l’industria aerospaziale e l’automotive. Le sollecitazioni cui i CFRP laminati sono soggetti durante la vita d’uso possono causare fenomeni di delaminazione che, portando ad una drastica riduzione delle proprietà meccaniche del materiale, ne compromettono l’integrità strutturale. Nel presente lavoro di tesi, sono state integrate in laminati CFRP membrane elettrofilate da blend polimeriche con capacità di self-healing. Le migliori condizioni da applicare in fase di cura del composito sono state approfonditamente investigate mediante analisi termica (DSC). Per verificare la capacità di autoriparazione dei laminati modificati, è stata valutata la tenacità a frattura interlaminare in Modo I e Modo II prima e dopo il trattamento di attivazione del self-healing.

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Lo scopo di questa tesi è studiare alcune proprietà di base delle algebre di Hopf, strutture algebriche emerse intorno agli anni ’50 dalla topologica algebrica e dalla teoria dei gruppi algebrici, e mostrare un collegamento tra esse e le algebre di Lie. Il primo capitolo è un’introduzione basilare al concetto di prodotto tensoriale di spazi vettoriali, che verrà utilizzato nel secondo capitolo per definire le strutture di algebra, co-algebra e bi-algebra. Il terzo capitolo introduce le definizioni e alcune proprietà di base delle algebre di Hopf e di Lie, con particolare attenzione al legame tra le prime e l’algebra universale inviluppante di un’algebra di Lie. Questo legame sarà approfondito nel quarto capitolo, dedicato allo studio di una particolare classe di algebre di Hopf, quelle graduate e connesse, che terminerà con il teorema di Cartier-Quillen-Milnor-Moore, un teorema strutturale che fornisce condizioni sufficienti affinché un’algebra di Hopf sia isomorfa all’algebra universale inviluppante dei suoi elementi primitivi.

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Nel modo in cui oggigiorno viene intrapresa la ricerca, l’interdisciplinarità assume una posizione di sempre maggior rilievo in pressoché ogni ambito del sapere. Questo è particolarmente evidente nel campo delle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica), considerando che i problemi a cui esse fanno fronte (si pensi agli studi sul cambiamento climatico o agli avanzamenti nel campo dell’intelligenza artificiale) richiedono la collaborazione ed integrazione di discipline diverse. Anche nella ricerca educativa, l’interdisciplinarità ha acquisito negli ultimi anni una notevole rilevanza ed è stata oggetto di riflessioni teoriche e di valutazioni sulle pratiche didattiche. Nell’ampio contesto di questo dibattito, questa tesi si focalizza sull’analisi dell’interdisciplinarità tra fisica e matematica, ma ancora più nel dettaglio sul ruolo che la matematica ha nei modelli fisici. L’aspetto che si vuole sottolineare è l’esigenza di superare una concezione banale e semplicistica, sebbene diffusa, per la quale la matematica avrebbe una funzione strumentale rispetto alla fisica, a favore invece di una riflessione che metta in luce il ruolo strutturale della formalizzazione matematica per l’avanzamento della conoscenza in fisica. Per fare ciò, si prende in esame il caso di studio dell’oscillatore armonico attraverso due lenti diverse che mettono in luce altrettanti temi. La prima, quella dell’anchor equation, aiuterà a cogliere gli aspetti fondamentali del ruolo strutturale della matematica nella modellizzazione dell’oscillatore armonico. La seconda, quella degli epistemic games, verrà utilizzata per indagare materiale didattico, libri di testo e tutorial, per comprendere come diverse tipologie di risorse possano condurre gli studenti ad intendere in modi diversi la relazione di interdisciplinarità tra fisica e matematica in questo contesto.

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La tecnologia Blockchain ha gi`a apportato grandissime modifiche in moltissimi campi dell’informatica, ma ha le potenzialit`a per provocare altre innumerevoli migliorie. Utilizzando la tecnologia Blockchain come base di partenza, sono gi`a state sviluppate, o sono in sviluppo, altri strumenti che possono cambiare il modo con cui tutte le persone si approcciano ad internet, e innumerevoli altri campi, apportando miglioramenti riguardanti ambiti come sicurezza e privacy, due temi molto caldi in questo periodo. La Blockchain `e vista come la base di partenza del Web 3.0, una versione successiva all’internet che conosciamo tutti, che `e stata molto discussa negli anni passati a causa della rivoluzione che vuole portare. Due protagonisti di questa sono NFT e Metaverso, entrambe, basate su Blockchain, con delle potenzialit`a enormi, se sviluppate e integrate in maniera corretta e coerente con le linee guida che il Web 3.0 vuole seguire. La seguente tesi ha lo scopo d’ introdurre queste tre tecnologie, analizzando i loro punti a favore e sfavore, confrontandole con le soluzioni gi`a in utilizzo attualmente, e studiando anche il perch´e funzionano dal lato pi`u strutturale. Gli argomenti trattati, secondo il mio punto di vista, vanno conosciuti se si vuole riuscire a utilizzare al meglio quello che sar`a l’internet del futuro, proprio per questo, ho cercato di mantenere un linguaggio accessibile a tutti e di non studiare troppo nello specifico, le complesse implementazioni su cui le tecnologie si basano.

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L’Intelligenza Artificiale negli ultimi anni sta plasmando il futuro dell’umanità in quasi tutti i settori. È già il motore principale di diverse tecnologie emergenti come i big data, la robotica e l’IoT e continuerà ad agire come innovatore tecnologico nel futuro prossimo. Le recenti scoperte e migliorie sia nel campo dell’hardware che in quello matematico hanno migliorato l’efficienza e ridotto i tempi di esecuzione dei software. È in questo contesto che sta evolvendo anche il Natural Language Processing (NLP), un ramo dell’Intelligenza Artificiale che studia il modo in cui fornire ai computer l'abilità di comprendere un testo scritto o parlato allo stesso modo in cui lo farebbe un essere umano. Le ambiguità che distinguono la lingua naturale dalle altre rendono ardui gli studi in questo settore. Molti dei recenti sviluppi algoritmici su NLP si basano su tecnologie inventate decenni fa. La ricerca in questo settore è quindi in continua evoluzione. Questa tesi si pone l'obiettivo di sviluppare la logica di una chatbot help-desk per un'azienda privata. Lo scopo è, sottoposta una domanda da parte di un utente, restituire la risposta associata presente in una collezione domande-risposte. Il problema che questa tesi affronta è sviluppare un modello di NLP in grado di comprendere il significato semantico delle domande in input, poiché esse possono essere formulate in molteplici modi, preservando il contenuto semantico a discapito della sintassi. A causa delle ridotte dimensioni del dataset italiano proprietario su cui testare il modello chatbot, sono state eseguite molteplici sperimentazioni su un ulteriore dataset italiano con task affine. Attraverso diversi approcci di addestramento, tra cui apprendimento metrico, sono state raggiunte alte accuratezze sulle più comuni metriche di valutazione, confermando le capacità del modello proposto e sviluppato.

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Il lavoro di questa tesi ha riguardato lo studio e l'analisi acustica del sito della Scuola di Ingegneria di Bologna in Via Terracini con l’obiettivo di trovare una soluzione per mitigare il disturbo sonoro rilevato nella zona. Dalle diverse misurazioni fonometriche si è stabilita l’entità numerica di partenza che ha richiesto un’implentazione attraverso delle misurazioni di tipo qualitativo con delle registrazioni in formato wave ed annotando al contempo il numero ed il tipo di veicoli che circolavano. Attraverso l'implementazione dei vari dati ricavati dai rilievi delle diverse sezioni, è stata convalidata la consapevolezza del principale problema dell'area: l'inquinamento acustico causato dal traffico stradale. Lo studio è proseguito monitorando le bande di frequenza che interessavano questo tipo di rumore e quantificando il livello in dB che superava i limiti imposti dalla normativa. Non essendo possibile ridurre il traffico acustico direttamente alla fonte, si è optato per misure di protezione del recettore che si sono configurate nell'inserimento dell'asfalto fonoassorbente e nella progettazione di una barriera acustica. Dopo aver ricercato i diversi tipi di barriere, si è deciso per la barriera con cristalli sonici. Si è indagato quali fattori influissero sulle proprietà dei cristalli sonici: la distribuzione geometrica, la frazione di riempimento e la dimensione degli elementi periodici influenzano la formazione delle bande proibite, la loro larghezza e quindi la capacità fonoisolante del cristallo sonico. In base all'altezza degli edifici e alla loro distanza dalla strada, Via Terracini è stata suddivisa in quattro sezioni. Infine, per le varie sezioni, è stato riprodotto il grafico frequenza/perdita di inserzione che ha confermato una riduzione del livello sonoro di quasi 15 dB. Il progetto ha previsto anche il dimensionamento e la verifica delle azioni statiche (carichi e azione del vento) e dell'azione sismica del sistema strutturale della barriera.

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Il Massiccio di Alanya è un massiccio metamorfico situato nella catena dei Tauri centrali (Turchia meridionale) costituito da tre falde tettoniche metamorfosate in facies variabili da scisti verdi ad eclogite nel Campaniano (84-75 Ma) e sovrascorse verso nord sull’autoctono Tauride durante l’Eocene inferiore e medio. L’integrazione di dati termocronologici preesistenti e nuovi dati raccolti durante questo studio per mezzo dei metodi delle tracce di fissione (AFT) e (U-Th)/He (AHe) entrambi su apatite, ha vincolato meglio la strutturazione eocenica del massiccio e la sua successiva evoluzione nell’Oligo-Miocene. Le età centrali AFT e quelle AHe coprono collettivamente un intervallo di tempo compreso tra l’Eocene inferiore e il Miocene medio (51 Ma - 14 Ma) con la sola eccezione di un campione di arenaria dell’Unità di Anamur (Paleocene-Eocene) che presenta età mesozoiche non resettate. Il bacino sedimentario di avampaese in cui si è depositata l’Unità di Anamur è infatti stato caratterizzato da una subsidenza relativamente modesta che non ha consentito alla successione sedimentaria di essere resettata. I risultati indicano che la falda intermedia di Sugözü ha conservato la memoria termocronologica del principale evento deformativo eocenico che ha interessato il Massiccio di Alanya in un contesto di tipo compressivo. Le età AFT e AHe dei campioni provenienti dalle altre unità del massiccio si concentrano invece tra l’Oligocene e il Miocene inferiore. Durante questo intervallo di tempo un regime tettonico estensionale ha determinato l’esumazione estensionale del Massiccio di Alanya e la formazione dei bacini sedimentari di carattere estensionale-transtensionale sulla terraferma (Adana, Mut, Tuzgölü, Ecemiş) e offshore (Cilicia). Anche nel Massiccio di Alanya si riconosce quindi la transizione da un regime tettonico compressivo eocenico ad un regime tettonico estensionale oligocenico-miocenico come per l’area egea e peri-egea ad ovest.

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Il percorso ha inizio con una prima parte prettamente teorica che ha come obiettivo quello di far apprendere i concetti base, sia dei componenti che dei circuiti ovvero degli elementi cardine di un impianto. La parte finale di questa prima fase è stata quella di analizzare ed interpretare schemi idraulici inerenti banchi di collaudo già esistenti. La parte pratica vera e propria è iniziata, in base a quanto appreso, dall’analisi critica dello schema idraulico di un banco di collaudo già esistente da reingegnerizzare. In particolare, l’obiettivo principale era quello di aumentare la produttività riducendo al contempo quelli che sono i rischi sulla salute e sicurezza per l’operatore. Come vedremo per realizzare una modifica strutturale di tale banco, è stato necessario intervenire a priori sullo schema idraulico ed in base a quello si è potuto scegliere la soluzione costruttiva migliore per ottenere i risultati cercati. La successiva fase di ingegnerizzazione del prodotto è prettamente tecnica poiché ha visto la modifica e realizzazione ex novo di gruppi (morsa) e particolari meccanici; pertanto, non solo è stata richiesta una buona conoscenza teorica ma anche l’utilizzo di strumenti informatici a cui fa affidamento l’azienda.

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Negli ultimi tempi, i compositi FRCM (Fiber Reinforced Cementitious Matrix) sono largamente utilizzati per il rinforzo di costruzioni murarie esistenti, tuttavia rimangono dubbi riguardo la loro durabilità e le loro prestazioni meccaniche in condizioni ambientali avverse. L'obiettivo del presente lavoro di tesi è stato quello di analizzare il comportamento meccanico e l'aderenza di due diversi compositi FRCM applicati su supporto murario, sottoposti a prove di distacco condotte a temperatura. A tal proposito, le prove sono state eseguite all'interno di una camera climatica mediante la quale è stato possibile procedere al condizionamento termico dei campioni: le temperature indagate sono comprese nell'intervallo da 23 a 140°C. Dai risultati ottenuti è stato possibile notare come, all'aumentare della temperatura, il comportamento meccanico del generico composito cambiasse, presentando tensioni di picco via via inferiori e un progressivo cambiamento della modalità di rottura. Infatti, mentre i campioni testati a temperatura ambiente hanno mostrato un comportamento fragile con rottura del tessuto esterno al rinforzo, i campioni testati a temperature superiori hanno manifestato un comportamento meno fragile, caratterizzato dallo scorrimento del tessuto presente all'interno della malta.