51 resultados para ossidazione parziale catalitica del metano rodio ceria allumina coprecipitazione
Resumo:
Nel seguente lavoro stata sviluppata una analisi ambientale ed economica del ciclo di vita del pellet, realizzato con scarti agricoli dalle potature degli uliveti. Lobiettivo di tale lavoro dimostrare se effettivamente lutilizzo del pellet apporti vantaggi sia dal punto di vista ambientale sia da quello economico. In tale progetto si sviluppano quindi un LCA, Life cycle analysis, e un LCC, Life Cycle Cost, secondo gli steps standard suggeriti da tali metodologie. Per effettuare lanalisi del ciclo di vita stato utilizzato il software Simapro che ha permesso di valutare gli impatti ambientali sulle varie categorie di impatto incluse. In particolare sono stati considerati due metodologie, una midpoint ed una endpoint, ossia lEcoindicator 99 e il CML2 baseline 2000. Per le valutazioni finali stata poi utilizzata la normativa spagnola sugli impatti ambientali, BOE 21/2013 del 9 dicembre, che ci ha permesso di caraterizzare le varie categorie dimpatto facendo emergere quelle pi impattate e quelle meno impattate. I risultati finali hanno mostrato che la maggior parte degli impatti sono di tipo compatibile e moderato; pochi, invece, sono gli impatti severi e compatibili, che si riscontrano soprattutto nella categoria dimpatto Fossil Fuels. Per quanto riguarda invece lanalisi economica, si proceduto effettuando una valutazione iniziale fatta su tutto il processo produttivo considerato, poi una valutazione dal punto di vista del produttore attraverso una valutazione dellinvestimento ed infine, una valutazione dal punto di vista del cliente finale. Da queste valutazioni emerso che ci risulta conveniente dal punto di vista economico non solo per il produttore ma anche per lutente finale. Per il primo perch dopo i primi due anni di esercizio recupera linvestimento iniziale iniziando ad avere un guadagno; e per il secondo, poich il prezzo del pellet inferiore a quello del metano. Quindi, in conclusione, salvo cambiamenti in ambito normativo ed economico, lutilizzo del pellet realizzato da scarti di potature di uliveti risulta essere una buona soluzione per realizzare energia termica sia dal punto di vista ambientale, essendo il pellet una biomassa il cui ciclo produttivo non impatta severamente sullambiente; sia dal punto di vista economico permettendo al produttore introiti nellarco del breve tempo e favorendo al cliente finale un risparmio di denaro sulla bolletta.
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LH2 un vettore energetico di elevato interesse, utilizzato nellindustria chimica per la produzione di NH3 e CH3OH, oltre che per le reazioni di idrogenazione ed HDS. Un importante processo nella produzione di H2 la reazione di Water Gas Shift (WGS), usata nel trattamento delle correnti uscenti dal reattore di Steam Reforming (SR) del metano: CO + H2O CO2 + H2 H0298K = -41,2 KJ/mol. Sulla base di precedenti lavori, sono stati sviluppati nuovi catalizzatori per la reazione WGS ad alta temperatura (HTS), alternativi ai tradizionali sistemi a base di Fe/Cr, in considerazione dei vincoli economici (elevati valori del rapporto vapore/gas secco o S/DG) ed ambientali (formazione di CrVI) di questi sistemi. Partendo da sistemi Cu/Zn/Al con un basso contenuto di rame, ottenuti da precursori tipo idrotalcite (HT), stato studiato leffetto dellaggiunta di piccole quantit di alcuni promotori sullattivit e stabilit dei catalizzatori ottenuti, osservando un effetto positivo sulle caratteristiche fisiche, come laumento dellarea superficiale e della dispersione della fase attiva. I campioni contenenti i promotori erano inoltre caratterizzati da una maggiore stabilit termica e, in alcuni casi, da unattivit catalitica superiore a quella del catalizzatore di riferimento privo di promotori. Laggiunta di piccole quantit di alcali alla formulazione con la migliore attivit portava ad un ulteriore aumento di attivit e di stabilit, attribuibile ad una minore formazione di coke sulla superficie. I sistemi pi interessanti potevano operare anche a bassi valori del rapporto S/DG, interessanti dal punto di vista industriale. Lo studio delladsorbimento di CO mediante FT-IR ha permesso di ipotizzare la possibile natura della fase attiva nei sistemi. Infine, lo studio stato esteso a sistemi per la reazione di WGS a media temperatura (MTS), osservando anche in questo caso un positivo effetto legato allaggiunta di promotori, con un aumento dellattivit catalitica e della stabilit con il tempo di reazione.
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Gli eventi sismici del 2012 in Emilia-Romagna hanno provocato una rinnovata attenzione su alcuni fenomeni di carattere geologico superficiale. Sono stati in particolare riferiti dalla stampa locale e osservati dagli abitanti gorgogliamenti di gas naturale nelle acque dei pozzi, nelle acque dei canali di bonifica ed emissioni di gas libero, in prevalenza metano. In questa tesi si voluto mettere in luce tutto lo sviluppo storico del metano Padano, facendo un particolare riferimento al metano pi superficiale, ossia al metano denominato biogenico, illustrando le sue origini, le sue prime manifestazioni, la sua scoperta, la sua derivazione dalla torba, le sue prime produzioni, considerando gli impatti ambientali possibili e verificati, arrivando fino allattuale periodo in cui esso si affermato diventando una delle fonti principali di energia ed una delle materie prime pi preziose. La Tesi ha lo scopo di meglio chiarire lorigine e la modalit di occorrenza del metano biogenico Padano. Viene inoltre sviluppata una indagine orientata a identificare gli orizzonti geologici pi produttivi di metano biogenico della regione Emilia-Romagna originato da torbe. Le aree effettivamente pi produttive sono una parte di quelle ricche in torba e sono caratterizzate da buone capacit di conservazione nel tempo delle caratteristiche chimico fisiche favorevoli alla degradazione batterica della sostanza organica. Ci avviene quando vengono mantenute particolari condizioni di isolamento tramite argille ecc. Il metano biogenico Padano viene costantemente espulso dai sedimenti e naturalmente disperso in atmosfera. Eventuali attivit di captazione del metano dalle aree maggiormente produttive potranno contribuire alla diminuzione delleffetto serra e alla contestuale produzione a piccola o piccolissima scala di energia nei limiti delle normative in vigore soggette ad eventuali possibili revisioni in analogia a quanto disposto per altre forme di generazione di metano come biogas, discariche ecc.
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Questo progetto nasce dalla volont di creare un oasi verde, dove poter studiare, fare ricerca e anche rilassarsi, distogliendo lattenzione dalla distesa di fabbriche ceramiche che si stagliano per chilometri quadrati su tutto il territorio del comparto ceramico reggiano-modenese. Lo scenario che si presenta a chi fruisce di questi luoghi , infatti, di straniamento. Si pervasi da un forte senso di alienazione ed inadeguatezza a causa delle dimensioni di alcuni fabbricati e dalla bicromia che ne caratterizzano gli spazi. Tali caratteristiche ambientali cozzano prepotentemente con la presenza di verde molto intenso, quasi boschivo, che compone il parco delle Salse di Nirano e gli spazi circostanti il Castello di Spezzano, distante solo qualche centinaia di metri dal complesso fioranese della Ferrari e quindi dal sito in esame. Fra gli obiettivi progettuali non mai stato prioritario salvaguardare le strutture industriali presenti sullarea, non tanto a causa dello scarso interesse architettonico dei manufatti, quanto conseguentemente alla considerazione che la tipicit di tali strutture ben rappresentata anche dalle fabbriche dellintorno. Lobiettivo prefissato proprio quello di infrangere questa monotonia, di organizzare spazi e, soprattutto, servizi, fino ad ora, totalmente assenti. Questa mancanza pu essere spiegata ricordando lindirizzo prettamente industriale dellarea, ma, analizzando attentamente le emergenze limitrofe allarea in questione, facile notare come la cittadella Ferrari, ad esempio, abbia cominciato a dare al problema una risposta molto forte dal punto di vista architettonico. Nonostante questa parziale risignificazione del territorio, la separazione fra topos urbano - residenziale e industriale allinterno del Distretto fin troppo marcata. Va detto anche che la totale carenza di luoghi per poter camminare, magari riflettendo sui temi oggetto di ricerca, e per poter vivere allaria aperta, induce a progettare una soluzione destinata a ovviare al problema. Ne consegue quindi una forte deficienza di infrastrutture, come i parcheggi, di luoghi dedicati al divertimento o anche solo al tempo libero. Proprio per questo motivo, fra i propositi c anche quello di integrare il progetto con qualche soluzione in favore di questa problematica, come un polo sportivo che comprenda palestre e piscine. Il contesto, caratterizzato dalla presenza del circuito, che ha risonanza internazionale, suggerisce di optare per una struttura planimetrica lineare: ci va a massimizzare il contatto fra superficie degli edifici e lintorno. Sviluppando questa linearit, prende corpo la problematica di creare una rotazione circa a met della linea dasse; in primo luogo per assecondare la morfologia dellarea e del contesto, mantenendo inalterati gli edifici situati a nord, e, non meno importante, assegnare il giusto orientamento allambito residenziale, che per la sua architettura dovr essere rivolto perfettamente verso sud. Spostando poi lo sguardo verso gli stabilimenti della Rossa, la via Giardini offre numerosi spunti progettuali. Porta a essere ripensata, lungo i suoi margini, per rapportarla meglio al contesto Ferrari, che , a sua volta, legato indissolubilmente a quello che si trova al di l di tale asse viario; il Circuito di Fiorano e il progetto del centro ricerca. Per questo motivo risulta una priorit anche la progettazione di percorsi pedonali che colleghino il centro degli stabilimenti Ferrari con larea del circuito, in modo da favorire la fruibilit di questo luogo di indubbio fascino e carico di storia. In conclusione, il progetto dovr sviluppare un articolazione che consenta di percepire larchitettura in movimento. La volont progettuale chiaramente scenografica e si occuper anche del rapporto fra tecnica e uomo (macchina/natura). La necessit percepita quella, dunque, di creare un impianto di forte espressivit per sanare una situazione urbana lacerata e caotica. La vastit dellarea in esame permette di incrementare la presenza di entit naturali ad esempio con laggiunta dellenorme vasca dacqua che pu essere utilizzata direttamente anche per scopi funzionali al centro ricerca. Larticolazione progettuale si rivela perci molto sfaccettata e ricca di spunti.
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Il presente lavoro si incentra sulla parziale caratterizzazione del sito attivo del dominio PHP della subunit alpha, componente fondamentale dell'Oloenzima polimerasi III di E. coli. E' stato messo in luce il coinvolgimento di questo dominio nel meccanismo di idrolisi del pirofosfato generato dalla reazione polimerasica, valutando inoltre il grado di associazione tra queste due attivit.
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In alcuni paesi in via di sviluppo la forte crescita demografica ha favorito linsinuarsi di un sistema consumistico, che comporta la generazione di ingenti quantitativi di rifiuti urbani. In tali paesi il problema aggravato dalla progressiva urbanizzazione, con la conseguente necessit di smaltire i rifiuti solidi urbani nelle immediate vicinanze delle citt dove vengono prodotti in gran quantit.Storicamente nei piani di gestione dei rifiuti si sempre tenuta in considerazione la tutela della salute pubblica e dellambiente; negli ultimi anni cresciuta lattenzione verso lutilizzo dei rifiuti come fonte di materie prime o di energia. Ai metodi di smaltimento tradizionali, rappresentati dalle discariche e dagli impianti di incenerimento, si sono progressivamente affiancate tecniche per la valorizzazione dei rifiuti: alcune di queste differenziano i rifiuti in base al materiale di cui sono costituiti per ottenere materie prime (raccolta differenziata), altre invece ricavano energia mediante opportuni trattamenti termici(termovalorizzazione). Se lincenerimento dei rifiuti nato con lobiettivo di ridurne il volume e di distruggere le sostanze pericolose in essi presenti, la termovalorizzazione comprende un secondo obiettivo, che quello di valorizzare il potere calorifico dei rifiuti, recuperando la potenza termica sviluppata durante la combustione e utilizzandola per produrre vapore, successivamente impiegato per produrre energia elettrica o come vettore termico per il teleriscaldamento. Il presente lavoro di tesi fa seguito ad un tirocinio svolto presso il termovalorizzatore costituito dal forno F3 per rifiuti speciali anche pericolosi della societ Herambiente, ubicato in via Baiona a Ravenna. Limpianto utilizza un forno a tamburo rotante, scelto proprio per la sua versatilit nellincenerire varie tipologie di rifiuti: solidi, liquidi organici e inorganici, fluidi fangosi. Negli ultimi anni si delineato un aumento della richiesta di incenerimento di liquidi inorganici pericolosi, che sono prodotti di scarto di processi industriali derivanti dagli impianti del polo chimico ravennate. La presenza di unelevata quantit di liquidi inorganici in ingresso al forno fa calare lenergia disponibile per la combustione e, di conseguenza, porta ad un consumo maggiore di combustibile ausiliario (metano). Si pone un problema di ottimo e cio, a parit di potenza elettrica prodotta, occorre trovare la portata di rifiuti inorganici da inviare al forno che limiti la portata di metano in ingresso in modo da ottenere un utile netto positivo; ovviamente la soluzione ottimale influenzata dal prezzo del metano e dalla remunerazione che il gestore riceve per lo smaltimento dei reflui inorganici. Limpostazione del problema di ottimo richiede la soluzione dei bilanci di materia e di energia per il termovalorizzatore. Lobiettivo del lavoro di tesi stato limpostazione in un foglio di calcolo dei bilanci di materia e di energia per il tamburo rotante e per la camera statica di post-combustione a valle del tamburo.
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Questa tesi tratta la gestione dei formati digitali dei testi, parziale argomento del progetto Biblio dell'universit di Bologna. L'analisi proposta in questa tesi prevede la proposta di un'architettura che sfrutta in parte tecnologie gi esistenti come linguaggi di markup, gestione di frammenti di testo con XPointer e epubcfi, tools per NLP, TEI, DocBook. Questa architettura ha il compito di modificare i formati digitali dei documenti in modo tale che la struttura sia indipendente dall'impaginazione. Ci avviene attraverso l'introduzione delle unit informative, ossia nuovi elementi nella struttura del testo. Le unit informative sono di vari tipi, quelle pi rilevanti ed innovative riguardano parti di testo e periodi; esse, infatti, permettono di identificare un preciso periodo dall'opera senza che esso dipenda dal tipo di impaginazione. Per ottenere questo risultato sono state sollevate tre problematiche principali: la gestione delle opere gi esistenti, la gestione delle traduzioni, la gestione di opere inedite; esse vengono rispettivamente risolte nelle proposte dei postprocessor, del translationSystem e dell'authorSystem. Tutte e tre si basano sulla produzione di un'enumerazione delle unit informative, con una particolare attenzione per i periodi. Per riuscire a reperire i periodi si sfruttano le tecnologie di riconoscimento NLP. Il translationSystem e l'authorSystem presentano inoltre funzioni per la gestione della numerazione. Inoltre si prende in considerazione un repository e un sistema di autenticazione certificato per combattere furti d'identit, plagi e simili. Comprende accenni al recupero di unit informative sulla base di FRBR e una proposta per un sistema multiautore.
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Il presente lavoro di tesi si focalizzato sullo studio e sulla ottimizzazione di un sistema integrato, che utilizzi la reazione di oxy-reforming del metano al fine di produrre syngas che venga trattato attraverso la water-gas shift al fine di abbattere il contenuto di CO e al tempo stesso aumentare la resa in H2. Con lobiettivo di ottenere H2 ad elevata purezza (>99%) da poter essere inviato direttamente a celle a combustible ed in impianti di piccola taglia con possibile delocalizzazione della produzione industriale di energia elettrica e termica pulita, la miscela reale uscente dal processo di oxy-reforming stata processata tramite successiva water-gas shift direttamente allinterno di una membrana ceramica al Pd selettiva nella separazione di H2. Linnovativi di questo progetto di studio data da diversi parametri quali: 1) limpiego delloxy-reforming in alternativa al normale steam-reforming del CH4, che permette di condurre il processo a temperature decisamente inferiori (700-750C), utilizzando un minor quantitativo di vapore (S/C = 0.7); 2) lutilizzo di due nuove formulazioni di catalizzatore di WGS per alte temperature, capace di operare in un unico stadio conversioni di CO ottenibili industrialmente solo attraverso i convenzionali due due stadi di reazione (e due diverse formulazioni di catalizzatori a base di Fe/Cr e Cu); 3) lutilizzo di supporti ceramici con membrana a base di Pd, capaci di ospitare al loro interno un catalizzatore eterogeneo per la reazione di WGS a 400C, rendendo quindi possibile la produzione e contemporanea separazione di H2 con un ulteriore effetto positivo poich la membrana rimuovendo H2 dalla zona di reazione favorisce il superamento dellequilibrio termodinamico per la conversione del CO, abbassandone il contenuto nel flusso uscente dei gas reazione e rendendo non pi necessari sistemi aggiuntivi di separazione quali PSA o PROXY.
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Il pirofosfato di vanadile VPP il catalizzatore utilizzato per lossidazione di n-butano ad anidride maleica AM. Durante reazione, il VPP subisce delle modifiche strutturali, soprattutto nella parte superficiale, cataliticamente attiva. Queste modifiche sono funzione della composizione della fase gas e delle caratteristiche del catalizzatore, in particolare del rapporto P/V. Mediante prove di reattivit in condizioni stazionarie e non-stazionarie, condotte in cella ambientale accoppiata ad uno spettrofotometro Raman, si arrivati a capire quali fasi e in che condizioni queste si sviluppano sulla superficie del VPP. Si inoltre capito che la fase selettiva nel prodotto desiderato, AM, costituita da -VOPO4. Non ancora noto con esattezza perch questo composto offra le prestazioni migliori; si ipotizza che ci sia dovuto alla capacit di dare luogo a cicli redox tra V5+ e V4+ con cinetiche veloci, grazie al fatto che ha similarit strutturali con il VPP. La formazione di questa fase avviene pi facilmente in presenza di un eccesso di P. Oltre al P, un altro fattore che influisce sulle prestazioni catalitiche la presenza di elementi promotori. Tra questi, il Nb uno dei pi importanti, come dimostato dalle prove di reattivit condotte in miscela butano-aria, utilizzando catalizzatori promossi con diversi quantitativi di Nb. In questo modo si capito che alle basse temperature occorre un catalizzatore con una maggiore quantit di Nb (per esempio, rapporto V/Nb=46) per favorire la formazione della fase -VOPO4; mentre alle alte temperature, sono sufficienti piccole quantit di elemento promotore, in quanto indipendentemente dal rapporto P/V la fase predominante -VOPO4. Una quantit elevata di Nb ha implicazioni negative sulla selettivit, sia alle alte che alle basse temperature di reazione, perch favorisce la formazione di una superficie catalitica troppo ossidata. Lobiettivo del mio lavoro di tesi stato quello di dimostrare una correlazione tra leffetto del Nb e la formazione della fase -VOPO4. Per farlo, si deciso di partire da VOPO42H2O (VPD) promosso con diversi quantitativi di Nb. Infatti, comera gi stato dimostrato in precedenza, il VPD che si forma in ambiente di reazione per ossidazione superficiale del VPP d luogo a disidratazione a -VOPO4. Le trasformazioni del VPD promosso con Nb sono state monitorate utilizzando la spettroscopia Raman. Le prove condotte hanno confermato che laddizione di Nb al VPP favorisce la formazione del composto desiderato; tuttavia, la medesima trasformazione non stata osservata partendo dal composto VPD contenente Nb.
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I combustibili fossili forniscono oltre il 75% dellenergia mondiale. La crescente richiesta di energie non rinnovabili registrata nel XX secolo ne ha causato il progressivo esaurimento, nonch un aumento continuo del prezzo e dellimpatto ambientale, dato il significativo aumento delle emissioni di CO2 nellatmosfera. Questi sono i principali motivi che hanno indotto la ricerca ad orientarsi verso lo studio di fonti di energie e prodotti chimici rinnovabili per ridurre il surriscaldamento del globo. Linteresse per tale sfruttamento particolarmente vivo, in quanto le molecole ottenute risultano gi funzionalizzate e questo pu portare alla sintesi di prodotti chimici attraverso un limitato numero di stadi, con conseguente riduzione di sottoprodotti. Dalle biomasse si ottengono prodotti con un elevato valore aggiunto, in quanto risultano biodegradabili, biocompatibili e appetibili sul mercato come biologici e naturali, ottenuti a monte da processi catalitici di lavorazione pi semplici. Tra le varie molecole di base ottenibili dalle biomasse va annoverato il 5-idrossimetilfurfurale (HMF), un importante composto derivato dalla disidratazione degli zuccheri e dal quale, attraverso unossidazione selettiva, si pu ottenere lacido 2,5-furandicarbossilico (FDCA), che pu essere considerato un sostituto dellacido tereftalico per la produzione del polietilentereftalato (PET). Lossidazione selettiva avviene principalmente mediante catalisi eterogenea, utilizzando catalizzatori a base di oro. Lo scopo di questo lavoro di tesi stato, quindi, lo studio di reattivit e stabilit di catalizzatori utilizzati nella reazione di ossidazione dellHMF a FDCA. Nella prima parte del lavoro sono stati preparati tali catalizzatori mediante sintesi di sospensioni metalliche nanoparticellari Au-Cu a diverso rapporto molare e loro successiva impregnazione su ossidi di supporto quali CeO2 e TiO2. I sistemi cos ottenuti sono poi stati calcinati in aria statica a tre diverse temperature: 200C, 300C e 400C. Il lavoro portato avanti ha avuto come obiettivi principali: caratterizzazione dei catalizzatori ottenuti tramite analisi BET, XRD, TEM, TPR e analisi termiche TGA/DSC, al fine di effettuare un confronto tra le varie caratterizzazioni in funzione del contenuto di Cu in fase attiva ed in funzione dellentit del trattamento termico. studio dellattivit catalitica e stabilit dei catalizzatori preparati nellossidazione selettiva in fase liquida del 5-drossimetilfurfurale ad acido 2,5-furandicarbossilico.
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Questo lavoro di tesi stato sviluppato nellambito del progetto europeo GREEN AIR (7FP Transport), svolto in collaborazione con diversi enti europei, pubblici e privati. Si tratta di un programma finalizzato alla produzione di idrogeno on board per deidrogenazione catalitica di cherosene avio, da alimentare ad un sistema di fuel cells per la produzione dellenergia elettrica necessaria al funzionamento della strumentazione e dei sistemi di comando degli aeroplani. In questo lavoro di tesi ci si concentrati sullo studio dei meccanismi di reazione e disattivazione coinvolti nella reazione di deidrogenazione di carburanti. Sono stati studiati approfonditamente le caratteristiche peculiari della reazione di deidrogenazione di miscele complesse di idrocarburi, ponendo particolare attenzione ai meccanismi di disattivazione. Lo studio stato affrontato, prima analizzando la disattivazione per formazione di depositi carboniosi, utilizzando catalizzatori classici per reazioni di deidrogenazione ed alimentando miscele di idrocarburi prive da zolfo, quindi la disattivazione data da quest'ultimo elemento proponendo una serie di catalizzatori a base di fosfuri. I primi studi si sono concentrati su sistemi Pt-Sn supportati su allumina, utilizzati industrialmente per la produzione di olefine leggere a partire da miscele semplici di alcani, il cui comportamento noto, nella seconda parte sono stati presi in considerazione sistemi a base di CoP e Ni2P, originariamente progettati per la reazione di idrodesolforazione. In conclusione, stato possibile individuare gli aspetti chiave relativi ai meccanismi di disattivazione dei sistemi catalitici tradizionalmente impiegati nella deidrogenazione. In particolare ha permesso di individuare interessanti possibilit per ridurre, attraverso la rigenerazione e la riduzione del fenomeno di disattivazione, limpatto del costo del catalizzatore sul processo. Inoltre sono stati individuati sistemi alternativi per la produzione di idrogeno molto interessanti, mettendo in luce gli aspetti che necessitano di essere ancora approfonditi per ottimizzarne lapplicazione.
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Valutazione delle prestazioni catalitiche di due catalizzatori usati industrialmente e valutazione dell'effetto niobio su reattore a letto fisso.
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Durante il mio periodo di Tesi ho lavorato nel campo dei cluster eterometallici di Rh stabilizzati da leganti carbonilici. Inizialmente mi sono occupato della reazione di idrogenazione del cluster [Rh12Sn(CO)27]4- e della specie insatura [Rh12Sn(CO)25]4-, che ho sintetizzato per la prima volta con reattore a microonde. Ho poi testato il prodotto [Rh12Sn(CO)27/25-xHy]4- come catalizzatore nella reazione di idrogenazione di stirene ad etilbenzene. Le prove hanno evidenziato la sua scarsa attivit catalitica, anzi il catalizzatore si rivelato instabile sia in atmosfera di H2, dove si trasforma in [Rh14(CO)25]4-, che di CO/H2, dove genera una specie ancora non ben caratterizzata. Nella seconda parte del mio progetto ho cercato di sintetizzare nuovi cluster carbonilici Rh-Bi. Dopo alcune prove sono riuscito ad isolare e caratterizzare il nuovo cluster icosaedrico [Rh12Bi(CO)27]3-. Ne ho poi studiato la reattivit trattandolo con BiCl3, HCl e irraggiandolo con le microonde. Dalla prima reazione ho ottenuto due nuove specie molecolari cio il dimero [(Rh12Bi(CO)26)2Bi]5-, in cui due unit icosaedriche sono legate insieme da uno ione Bi+, e [Rh14Bi3(CO)27]3-, in cui sono presenti legami incipienti intermolecolari Bi-Bi. Nelle altre due prove sono stati identificati nuovi prodotti non ancora identificati ma tuttora in fase di studio.
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In questo lavoro di tesi verr presentato un modo per utilizzare simultaneamente due generiche interfacce di rete, prendendo spunto dal modello Always Best Packet Switching (ABPS) e ricorrendo ai principi della virtualizzazione. Il modello ABPS permette ad una applicazione di usare simultaneamente tutte le interfacce di rete, inviando e ricevendo i datagram IP attraverso linterfaccia idonea, in base alle caratteristiche del datagram stesso e alla disponibilit della rete.
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Die vorliegende Masterarbeit entstand im Rahmen des vom Department Traduzione e Interpretazione (bersetzen und Dolmetschen) der Universitt Bologna in Zusammenarbeit mit der Handelskammer Forl ins Leben gerufenen Projekts Language Toolkit, das unter anderem die Durchfhrung von Lokalisierungsarbeiten fr Unternehmen der Provinz Forl-Cesena vorsieht. In meinem Fall ging es dabei um das Unternehmen Remedia, welches mich mit der Lokalisierung von Teilen seiner Website (www.remediaerbe.it) ins Deutsche beauftragte. Insbesondere ging es dabei um die Beschreibungen der Hauptprodukte der Abteilung Kruterheilmittel, bei denen die Werbefunktion und die Verstndlichkeit der Webinhalte eine besondere Rolle spielten. Auf ausdrcklichen Wunsch des Unternehmens sollte jedoch die emotionale und evokative Sprache der Ausgangstexte in der bersetzung nachempfunden werden. Dies fhrte allerdings zu einer stilistisch treuen bersetzung, die als Werbetext nicht effizient genug war, weshalb sie vor allem unter dem Gesichtspunkt der Struktur und der Prgnanz verbessert werden musste. Im ersten Kapitel dieser Masterarbeit werden das Unternehmen Remedia, die Palette seines Angebots an natrlichen Produkten und das Lokalisierungsprojekt vorgestellt. Das zweite Kapitel enthlt eine Einfhrung in die Lokalisierung und thematisiert die Rolle des bersetzers in dieser Branche. Darber hinaus wird das Thema der Web Usability im Zusammenhang mit der Anordnung der Inhalte in einer Website behandelt und die Abteilung Kruterheilmittel der Website von Remedia beschrieben. Im dritten Kapitel gehe ich auf die Besonderheiten von Werbetexten in der Kommunikation zwischen Unternehmen und Kunden unter besonderer Bercksichtigung der die Verstndlichkeit von Webtexten beeinflussenden Faktoren wie Layout, Textgestaltung und Prgnanz ein. Das vierte Kapitel enthlt die vollstndige bersetzung, die der lokalisierten Website entspricht. Im fnften Kapitel schlielich werden die Phasen des Lokalisierungsverfahrens vorgestellt und die wichtigsten Verbesserungen besprochen, die bei der berarbeitung der stilistisch treuen bersetzung vorgenommen wurden.