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Nowadays, an important world’s population growth forecast establish that an increase of 2 billion people is expected by 2050. (UN,2019). This increment of people worldwide involves more humans, as well as growth of the demand for the construction of new residential, institutional, industrial, and infrastructural areas, prompting to a higher consumption of natural resources as required for construction materials. In addition, an effect of this population growth is the production and accumulation of waste causing a serious environmental and economic issue around the world. As an alternative to just producing more waste at the final stage of a building, house, road, among other concrete-based structures, adequate techniques must be applied for recycling and reusing these potential materials. The main priority of the thesis is to foment and evaluate the sustainable construction work leading to environmental-friendly actions that promote the reuse and recycling of construction waste, focusing on the use of construction recycled construction materials as an alternative for sub-base and base of road structure application. This thesis is committed to the analysis of the several laboratory tests carried out for achieving the physical-mechanical properties of the studied materials (recycled concrete aggregates + reclaimed asphalt pavement (RCA+RAP) and stabilized crushed sleepers). All these tests have been carried out in the Laboratory of Roads from the University of Bologna and in the experimental site in CAR srl., at Imola. The results are reported in tables, graphs, and are discussed. The mechanical properties values obtained from the laboratory tests are analysed and compared with standard values declared in the Italian and European normative for roads construction and to the results obtained from in-situ tests in the experimentation field (CAR srl in Imola) with the same materials. This to analyse the performance of them under natural conditions.

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La tesi ha avuto come obiettivo la valutazione dell’effetto dell’uso di fonti proteiche alternative (alghe ed insetti) nell’alimentazione del broiler sui parametri qualitativi ed il profilo ossidativo della carne di petto di pollo. A tale scopo, 1000 polli maschi ROSS 308 sono stati suddivisi in 8 gruppi sperimentali in funzione della percentuale di inclusione nel mangime di farina di microalghe ed insetti, e della presenza o meno dell’enzima chitinasi: controllo (dieta commerciale), controllo con enzima, dieta 1 (insetti 9%), dieta 2 (insetti 18%), dieta 3 (insetti 9% + chitinasi), dieta 4 (insetti 18% + chitinasi), dieta 5 (microalghe 3%), dieta 6 (microalghe 6%). Un totale di 120 petti di pollo (15/gruppo) sono stati destinati all’analisi del pH, colore, drip e cooking loss, sforzo di taglio, nonché del livello di ossidazione di grassi e proteine della carne. I risultati ottenuti hanno evidenziato come, a prescindere dal tipo di fonte proteica e dalla percentuale di inclusione, il pH della carne ha mostrato valori significativamente inferiori in tutti i gruppi trattati rispetto al controllo, senza però esercitare effetti negativi sulla qualità della carne. La capacità di ritenzione idrica (valutata tramite drip e cooking loss), lo sforzo di taglio e il livello di ossidazione dei lipidi e delle proteine non sono stati infatti influenzati negativamente dal trattamento dietetico. Tuttavia, il colore della carne è stato modificato dall’alimentazione, con particolare riferimento all’indice di giallo (b*) che è risultato significativamente superiore nei gruppi sperimentali alimentati con microalghe rispetto al controllo e a quelli alimentati con farina di insetti. Tale colorazione potrebbe essere gradita in quei mercati in cui vi è una consolidata abitudine a questa pigmentazione della carne. Ulteriori studi saranno effettuati per valutare l’effetto delle fonti proteiche alternative sulla qualità sensoriale e l’attitudine del consumatore verso il colore del prodotto.

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La Tesi affronta il tema della progettazione del cantiere di messa in sicurezza del Palazzo Gonzaghesco di Vescovato di Portiolo, ed è frutto della collaborazione del laureando con lo studio associato Borra di Mantova. Lo studio si è svolto in diverse fasi. È stata dapprima approfondita la storia dell’edificio storico ripercorrendo le sue fasi costruttive. Quindi si è affrontato il tema dell’analisi diagnostica, che è stata svolta con particolare approfondimento sia sulle strutture che sulle finiture dell’edificio per comprendere quali fossero le condizioni dei vari elementi ed il relativo valore dal punto di vista storico-testimoniale. L’analisi del degrado ha individuato le strutture ammalorate e collabenti dando importanti indicazioni per il cantiere di messa in sicurezza che è stato concordato con la Soprintendenza ai beni Architettonici della Regione Lombardia. La tesi si è quindi concentrata sulla progettazione della vera e propria organizzazione di cantiere, a partire dalle planimetrie della cantierizzazione e della distribuzione degli spazi, le planimetrie esplicative dei rischi presenti, per poi passare al progetto delle opere provvisionali, nonché alla definizione delle loro metodologie di realizzazione. Si è studiato in particolare l’analisi delle lavorazioni in quota, che costituiscono un elemento di notevole complessità, date le dimensioni dell’immobile e le condizioni della copertura. Sono state progettate e comparate tramite analisi SWOT due diverse strategie esecutive, una tramite l’impiego di linee vita e reti anticaduta ed una alternativa che si attua tramite il posizionamento di un sottoponte. L’analisi ha individuato nella seconda ipotesi la strategia più congrua alle necessità operative e di intervento.

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Obiettivo della tesi è quello di ipotizzare una serie di interventi volti al miglioramento energetico di un condominio sito nel comune di Modena, raggrupparli in possibili scenari e fare una valutazione di analisi costi-benefici al fine di individuare la convenienza degli scenari proposti. Verrà fatto un inquadramento del caso studio, presentando l’edifico oggetto di intervento e le sue caratteristiche e condizioni nello stato di fatto rilevate a seguito di sopralluogo. Si procede con l’inserimento dei dati all’interno di un software certificato, e con la diagnosi energetica, illustrandone i vari risultati e criticità immediatamente rilevabili da questa analisi. Sulla base delle problematiche rilevate si sono ipotizzati una serie di interventi volti al raggiungimento di risultati prestazionali migliori nell’edificio, combinandoli tra loro per formare quattro possibili scenari realizzabili. Oltre ad indicare i risultati relativi al condominio nella sua totalità sono stati scelti tre appartamenti tipo, collocati in piani diversi, per analizzare in che modo gli interventi proposti influissero su ciascuno di essi in base alla loro posizione. Si è poi passati alla diagnosi energetica dei possibili scenari mettendoli a confronto con lo stato di fatto. In conclusione, in prima analisi sono stati calcolati i costi annuali relativi all’energia richiesta dagli impianti presenti per gli scenari di intervento, paragonandoli con quelli dello stato di fatto, e quindi valutandone il risparmio. Si è poi tenuto conto dell’investimento complessivo per ciascuno scenario, sommando il costo dei singoli interventi. Questi risultati sono stati poi messi a confronto per valutare la convenienza economica dei quattro scenari a fronte dei benefici ottenibili e dei costi da sostenere.