2 resultados para theoretical construction
em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
Questa ricerca indaga la prospettiva investigativa di Carlos Martí Arís. È stato assunto il campo d’azione da lui prediletto, ovvero l’articolato rapporto che in architettura si instaura tra teoria e pratica, comprensivo delle svariate ricadute nel mondo dell’arte e della produzione umana in genere, che fanno del progetto architettonico un campo disciplinare complesso. La sua figura è però assunta in modo strumentale, come grimaldello per addentrarsi in un articolato ambito culturale, che se da un lato coincide con la sua città, Barcellona, dall’altro la trascende grazie a quei “ponti della conoscenza” che CMA interrottamente ha teso al suo intorno. Ci riferiamo alla sua costruzione teorica destinata a consolidare la storica reciprocità tra Italia e Spagna, le cui tematiche urbane e tipologiche ne sono la base, Milano e Barcellona ne sono gli estremi. Ci riferiamo al suo sguardo sull’esperienza del Movimento Moderno e il relativo tema della residenza. Ci riferiamo alla sua naturale vocazione al silenzio, che si oppone al fragoroso rumore della contemporaneità e affianca la discreta parola del mestiere: un modo per porsi all’ascolto. All’ascolto dell’altro e del mondo. Ci riferiamo, insomma, alla sua idea di architettura intesa come «territorio dissodato da tempi remoti»; come trama di corrispondenze sincroniche tra terre, tempi, fatti, uomini, vicini e lontani: condizione ideale per chi voglia disciogliere il proprio lavoro nei labirintici sentieri del mondo, indifferente al rischio di perdersi nell’oblio. Oggi, in cui il progetto architettonico risulta sempre più spesso veicolo di soggettive e arbitrarie sperimentazioni formali, la lezione di CMA indica una via d’uscita: un mo(n)do condiviso che all’arroganza opponga la discrezione, che persuada a celarsi nella tradizione e a porsi umilmente all’ombra dei maestri. Tradizione e Maestri, Eteronimi e Nomi, complementarità a cui CMA affida il suo progetto di anonimato, sovrapersonale e ostinatamente teso a rilevarne le relazioni inedite.
Resumo:
Drawing on ethnographic data collected in Italian courts and prosecution offices, this dissertation offers new perspectives on legal decision-making by highlighting the importance of emotions for constructing and evaluating legal narratives. Focusing on criminal cases, it describes and dissects how judges and prosecutors use emotions in reflection and action tied to lay narratives and legal constraints. The analysis shows that legal professionals engage in different types of emotional dynamics when dealing with stories; first, they develop gut feelings, which are either endorsed or kept at distance by means of emotional reflexivity, to comply with legal ideals of objectivity and impartiality. Second, empathy emerges as a crucial tool to direct the interaction with lay people and to interpret legal prerequisites, such as credibility, and intent. Finally, the dissertation shows that lay stories lead legal professionals to become passionate and committed towards the correct application of the law, the restoration of the moral order, and the achievement of justice. In light of the empirical findings, this thesis strives to develop a theoretical understanding of legal decision-making as narrative work that includes emotional dynamics consistent with rational, objective action.