2 resultados para prenatal diagnosis

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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OBJECTIVE: One major problem in counselling couples with a prenatal diagnosis of a correctable fetal anomaly is the ability to exclude associated malformations that may modify the prognosis. Our aim was to assess the precision of fetal sonography in identifying isolated malformations. METHODS: We retrospectively reviewed the prenatal and postnatal records of our center for cases with a prenatal diagnosis of an isolated fetal anomaly in the period 2002-2007. RESULTS: The antenatal diagnosis of an isolated malformation was made in 284 cases. In one of this cases the anomaly disappeared in utero. Of the remaining cases, the prenatal diagnosis was confirmed after birth in 251 (88.7%). In 8 fetuses (7 with a suspected coarctation of the aorta, 1 with ventricular septal defect) the prenatal diagnosis was not confirmed. In 24 fetuses (8.5%) additional malformations were detected at postnatal or post-mortem. In 16 of these cases the anomalies were mild or would not have changed the prognosis. In 8 cases (2.8%) severe anomalies were present (1 hypoplasia of the corpus callosum with ventriculomegaly, 1 tracheal agenesis, 3 cases with multiple anomalies, 1 Opitz Syndrome, 1 with CHARGE Syndrome, 1 COFS Syndrome). Two of these infants died. CONCLUSIONS: the prenatal diagnosis of an isolated fetal anomaly is highly reliable. However, the probability that additional malformations will go undetected albeit small remains tangible. In our experience, it was 2.8%.

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Obiettivo: Valutare l’accuratezza reciproca dell’ecografia “esperta” e della risonanza magnetica nelle diagnosi prenatale delle anomalie congenite. Materiali e metodi: Sono stati retrospettivamente valutati tutti i casi di malformazioni fetali sottoposte a ecografia “esperta” e risonanza magnetica nel nostro Policlinico da Ottobre 2001 a Ottobre 2012. L’età gestazionale media all’ecografia e alla risonanza magnetica sono state rispettivamente di 28 e 30 settimane. La diagnosi ecografica è stata confrontata con la risonanza e quindi con la diagnosi postnatale. Risultati: sono stati selezionati 383 casi, con diagnosi ecografica o sospetta malformazione fetale “complessa” o anamnesi ostetrica positiva infezioni prenatali, valutati con ecografia “esperta”, risonanza magnetica e completi di follow up. La popolazione di studio include: 196 anomalie del sistema nervoso centrale (51,2%), 73 difetti toracici (19,1%), 20 anomalie dell’area viso-collo (5,2%), 29 malformazioni del tratto gastrointestinale (7,6%), 37 difetti genito-urinari (9,7%) e 28 casi con altra indicazione (7,3%). Una concordanza tra ecografia, risonanza e diagnosi postnatale è stata osservata in 289 casi (75,5%) ed è stata maggiore per le anomalie del sistema nervoso centrale 156/196 casi (79,6%) rispetto ai difetti congeniti degli altri distretti anatomici 133/187 (71,1%). La risonanza ha aggiunto importanti informazioni diagnostiche in 42 casi (11%): 21 anomalie del sistema nervoso centrale, 2 difetti dell’area viso collo, 7 malformazioni toraciche, 6 anomalie del tratto gastrointestinale, 5 dell’apparato genitourinario e 1 caso di sospetta emivertebra lombare. L’ecografia è stata più accurata della risonanza in 15 casi (3,9%). In 37 casi (9,7%) entrambe le tecniche hanno dato esito diverso rispetto agli accertamenti postnatali. Conclusioni: l’ecografia prenatale rimane a tutt’oggi la principale metodica di imaging fetale. In alcuni casi complessi e/o dubbi sia del sistema nervoso centrale sia degli altri distretti anatomici la risonanza può aggiungere informazioni rilevanti.