2 resultados para lithia disilicate

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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Scopo dello studio: valutare i cambiamenti indotti da diversi trattamenti di mordenzatura sulla morfologia superficiale e sulla microstruttura di due vetro-ceramiche a base disilicato di litio (IPS e.max® Press e IPS e.max® CAD) ed esaminarne gli effetti sia sull’adesione con un cemento resinoso che sulla resistenza alla flessione. Materiali e metodi: Settanta dischetti (12 mm di diametro, 2 mm di spessore) di ogni ceramica sono stati preparati e divisi in 5 gruppi: nessun trattamento (G1), HF 5% 20s (G2), HF 5% 60s (G3), HF 9.6% 20s (G4), HF 9.6% 60s (G5). Un campione per ogni gruppo è stato analizzato mediante profilometro ottico e osservato al SEM. Per gli altri campioni è stato determinato lo shear bond strength (SBS) con un cemento resinoso. Dopo l’SBS test, i campioni sono stati caricati fino a frattura utilizzando il piston-on-three-ball test per determinarne la resistenza biassiale alla flessione. Risultati: L’analisi morfologica e microstrutturale dei campioni ha rivelato come diversi trattamenti di mordenzatura producano delle modifiche nella rugosità superficiale che non sono direttamente collegate ad un aumento dei valori di adesione e dei cambiamenti microstrutturali che sono più rilevanti con l’aumento del tempo di mordenzatura e di concentrazione dell’acido. I valori medi di adesione (MPa) per IPS e.max® CAD sono significativamente più alti in G2 e G3 (21,28 +/- 4,9 e 19,55 +/- 5,41 rispettivamente); per IPS e.max® Press, i valori più elevati sono in G3 (16,80 +/- 3,96). La resistenza biassiale alla flessione media (MPa) è più alta in IPS e.max® CAD (695 +/- 161) che in IPS e.max® Press (588 +/- 117), ma non è non influenzata dalla mordenzatura con HF. Conclusioni: il disilicato di litio va mordenzato preferibilmente con HF al 5%. La mordenzatura produce alcuni cambiamenti superficiali e microstrutturali nel materiale, ma tali cambiamenti non ne influenzano la resistenza in flessione.

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Objective: Lithium-silicate (LiSi) ceramic is nowadays widely used in dentistry. However, for the longevity of LiSi indirect restorations, it is important to pretreat the material and the dental substrate adequately. However, is not certain how the simplification of the manufacturing and conditioning procedures influences the bonding performances of LiSi ceramic restorations. Accordingly, the aims of this thesis were to investigate the effect of: 1) different LiSi ceramic surface decontamination procedures on the shear bond strength (SBS) to resin composite; 2) different types of lithium-disilicate (LiDi) (pressed vs CAD-CAM) on SBS to resin composite; 3) an experimental metal salt-based zirconium oxynitrate etchant [ZrO(NO3)2] on bonding performances to dentin. Materials and Methods: SBS test was used to investigate the influence of different cleaning protocols applied, or different processing techniques (CAD or PRESS) on the bond strength to composite resin. The third study tackled the interface between restorative materials and dentin, and investigated the microtensile bond strength test (µTBS), nanoleakage expression analysis (NL), gelatin zymography and in situ zymography of dentin conditioned with an experimental metal salt-based zirconium oxynitrate etchant [ZrO(NO3)2]. Results: MEP showed comparable bond strength to the double HP etching and higher compared to other groups. BS of press LiSi to composite was higher than that of CAD/CAM LiSi. ZON pretreatment increased bond strength to dentin when used with a universal adhesive, and inhibited dentinal endogenous enzymes. Conclusions: While simplification of the LiSi conditioning and cleaning procedures seems to yield bond strength comparable to the traditional procedures, it could be recommended in the clinical practice. However, pressed LiSi still seems to perform better in terms of bond strength compared to the CAD/CAM LiSi. Further, the novel ZON etchant seems to perform better compared to the traditional phosphoric dentin etching.