2 resultados para journalism pedagogy

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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I temi della ricerca riguardano il rapporto fra avvento del web e la modificazione dei processi di formazione di identità personale e sociale, della percezione dello spazio e del tempo, del prosumerismo digitale e delle varie forme di partecipazione ed associazione. Centrale è stata l’analisi del rapporto fra il Web 2.0 e la trasformazione delle forme di comunicazione a vari livelli, sia personali che sociali. Partendo da una analisi dei contesti socio-economici globali che hanno trasformato la società moderna nella società informazionale, è stato impostato un percorso di ricerca che approfondisse gli attuali criteri di strutturazione della propria identità, alla luce dell’avvento dei social network e delle reti virtuali di comunicazione come strumento preferenziale di socializzazione. La realtà delle reti sociali è stata analizzata in un’ottica di aggregazione spontanea mirata tanto alla comunicazione quanto alla tutela dei consumatori, e le trasformazioni portate dal Web 2.0 sono state la chiave di lettura per ridefinire i parametri della partecipazione dal basso generata dalla rete. Per comprendere la portata di tali trasformazioni nel contesto italiano è stato impostato un paragone tra l’uso del web negli Stati Uniti e in Italia, avendo le recente campagne elettorali dimostrato l’importanza del web nella partecipazione politica bottom-up; il percorso di ricerca ha dunque affrontato una comparazione di due casi, quello italiano e quello statunitense, finalizzato a comprendere l’attuale ruolo dell’utente nelle dinamiche di comunicazione mediatica. Per focalizzare al meglio le trasformazioni sociali generate dalla partecipazione on line è stato infine analizzato il caso del citizen journalism, per misurare, attraverso la metodologia dell’etnografia digitale, l’entità delle trasformazioni in corso. Il portale di giornalismo partecipativo YouReporter è stato il contesto privilegiato dove poter verificare le ipotesi iniziali circa le dinamiche di partecipazione, e il supporto di programmi di elaborazione statistica netnografica ha permesso di destrutturare al meglio tali dinamiche.

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This study investigates interactions between parents and pediatricians during pediatric well-child visits. Despite constituting a pivotal moment for monitoring and evaluating children’s development during the critical ‘first thousand days of life’ and for family support, no study has so far empirically investigated the in vivo realization of pediatrician-parent interactions in the Italian context, especially not from a pedagogical perspective. Filling this gap, the present study draws on a corpus of 23 videorecorded well-child visits involving two pediatricians and twenty-two families with children aged between 0 and 18 months. Combining an ethnographic perspective and conversation analysis theoretical-analytical constructs, the micro-analysis of interactions reveals how well-child visits unfold as culture-oriented and culture-making sites. By zooming into what actually happens during these visits, the analysis shows that there is much more than the “mere” accomplishment of institutionally relevant activities like assessing children’s health or giving parents advice on baby care. Rather, through the interactional ways these institutional tasks are carried out, parents and pediatricians presuppose, ratify, and transmit culturally-informed models of “normal” growth, “healthy” development, “good” caring practices, and “competent” parenting, thereby enacting a pervasive yet unnoticed educational and moral work. Inaugurating a new promising line of inquiry within Italian pedagogical research, this study illuminates how a) pediatricians work as a “social antenna”, bridging families’ private “small cultures” and broader socio-cultural models of children’s well-being and caregiving practices, and b) parents act as agentive, knowledgeable, (communicatively) competent, and caring parents, while also sensitive to the pediatrician’s ultimate epistemic and deontic authority. I argue that a video-based, micro-analysis of interactions represents a heuristically powerful instrument for raising pediatricians’ and parents’ awareness of the educational and moral density of well-child visits. Insights from this study can constitute a valuable empirical resource for underpinning medical and parental training programs aimed at fostering pediatricians’ and parents’ reflexivity.