2 resultados para internal communication

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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This work contributes to the field of spatial economics by embracing three distinct modelling approaches, belonging to different strands of the theoretical literature. In the first chapter I present a theoretical model in which the changes in urban system’s degree of functional specialisation are linked to (i) firms’ organisational choices and firms’ location decisions. The interplay between firms’ internal communication/managing costs (between headquarters and production plants) and the cost of communicating with distant business services providers leads the transition process from an “integrated” urban system where each city hosts every different functions to a “functionally specialised” urban system where each city is either a primary business center (hosting advanced business services providers, a secondary business center or a pure manufacturing city and all this city-types coexist in equilibrium.The second chapter investigates the impact of free trade on welfare in a two-country world modelled as an international Hotelling duopoly with quadratic transport costs and asymmetric countries, where a negative environmental externality is associated with the consumption of the good produced in the smaller country. Countries’ relative sizes as well as the intensity of negative environmental externality affect potential welfare gains of trade liberalisation. The third chapter focuses on the paradox, by which, contrary to theoretical predictions, empirical evidence shows that a decrease in international transport costs causes an increase in foreign direct investments (FDIs). Here we propose an explanation to this apparent puzzle by exploiting an approach which delivers a continuum of Bertrand- Nash equilibria ranging above marginal cost pricing. In our setting, two Bertrand firms, supplying a homogeneous good with a convex cost function, enter the market of a foreign country. We show that allowing for a softer price competition may indeed more than offset the standard effect generated by a decrease in trade costs, thereby restoring FDI incentives.

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La ricerca sulla comunicazione e gestione multilingue della conoscenza in azienda si è sinora concentrata sulle multinazionali o PMI in fase di globalizzazione. La presente ricerca riguarda invece le PMI in zone storicamente multilingui al fine di studiare se l’abitudine all’uso di lingue diverse sul mercato locale possa rappresentare un vantaggio competitivo. La tesi illustra una ricerca multimetodo condotta nel 2012-2013 in Alto Adige/Südtirol. Il dataset consiste in 443 risposte valide a un questionario online e 23 interviste con manager e imprenditori locali. Le domande miravano a capire come le aziende altoatesine affrontino la sfida del multilinguismo, con particolare attenzione ai seguenti ambiti: comunicazione multilingue, documentazione, traduzione e terminologia. I risultati delineano un quadro generale delle strategie di multilinguismo applicate in Alto Adige, sottolineandone punti di forza e punti deboli. Nonostante la presenza di personale multilingue infatti il potenziale vantaggio competitivo che ne deriva non è sfruttato appieno: le aziende si rivolgono ai mercati in cui si parla la loro stessa lingua (le imprese a conduzione italiana al mercato nazionale, quelle di lingua tedesca ad Austria e Germania). La comunicazione interna è multilingue solo nei casi in sia imprescindibile. Le “traduzioni fai-da-te” offrono l’illusione di gestire lingue diverse, ma il livello qualitativo rimane limitato. I testi sono sovente tradotti da personale interno privo di competenze specifiche. Anche nella cooperazione con i traduttori esterni si evidenza la mancata capacità di ottenere il massimo profitto dagli investimenti. La tesi propone delle raccomandazioni pratiche volte a ottimizzare i processi attuali e massimizzare la resa delle risorse disponibili per superare la sfida della gestione e comunicazione multilingue. Le raccomandazioni non richiedono investimenti economici di rilievo e sono facilmente trasferibili anche ad altre regioni multilingui/di confine, come ad altre PMI che impiegano personale plurilingue. Possono dunque risultare utili per un elevato numero di imprese.