3 resultados para humanization

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Animal models have been relevant to study the molecular mechanisms of cancer and to develop new antitumor agents. Anyway, the huge divergence in mouse and human evolution made difficult the translation of the gained achievements in preclinical mouse based studies. The generation of clinically relevant murine models requires their humanization both concerning the creation of transgenic models and the generation of humanized mice in which to engraft a functional human immune system, and reproduce the physiological effects and molecular mechanisms of growth and metastasization of human tumors. In particular, the availability of genotypically stable immunodepressed mice able to accept tumor injection and allow human tumor growth and metastasization would be important to develop anti-tumor and anti-metastatic strategies. Recently, Rag2-/-;gammac-/- mice, double knockout for genes involved in lymphocyte differentiation, had been developed (CIEA, Central Institute for Experimental Animals, Kawasaki, Japan). Studies of human sarcoma metastasization in Rag2-/-; gammac-/- mice (lacking B, T and NK functionality) revealed their high metastatic efficiency and allowed the expression of human metastatic phenotypes not detectable in the conventionally used nude murine model. In vitro analysis to investigate the molecular mechanisms involved in the specific pattern of human sarcomas metastasization revealed the importance of liver-produced growth and motility factors, in particular the insulin-like growth factors (IGFs). The involvement of this growth factor was then demonstrated in vivo through inhibition of IGF signalling pathway. Due to the high growth and metastatic propensity of tumor cells, Rag2-/-;gammac-/- mice were used as model to investigate the metastatic behavior of rhabdomyosarcoma cells engineered to improve the differentiation. It has been recently shown that this immunodeficient model can be reconstituted with a human immune system through the injection of human cord blood progenitor cells. The work illustrated in this thesis revealed that the injection of different human progenitor cells (CD34+ or CD133+) showed peculiar engraftment and differentiation abilities. Experiments of cell vaccination were performed to investigate the functionality of the engrafted human immune system and the induction of specific human immune responses. Results from such experiments will allow to collect informations about human immune responses activated during cell vaccination and to define the best reconstitution and experimental conditions to create a humanized model in which to study, in a preclinical setting, immunological antitumor strategies.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Il presente lavoro di ricerca intende analizzare l’importanza dei modelli organizzativi a reti per rispondere alla sfida della complessità del momento storico, politico, sociologico, economico; in modo particolare in Sanità per rispondere all’esigenza di mettere al centro la persona nel percorso di cura ed ottenere una migliore integrazione delle cure. Sebbene i vantaggi delle reti siano bene descritti in letteratura sono ancora pochi gli studi nell’ambito della valutazione. Il caso di studio ha riguardato la rete oncologica romagnola così come percepita dagli informatori chiave, dagli operatori (medici, infermieri, amministrativi) e dalle persone con esperienza di tumore. Dall’analisi degli informatori chiave emerge forte che la rete nasce per dare risposte di qualità ai bisogni dei pazienti, mentre per gli operatori quanto sia importante la dimensione delle relazioni umane e avere valori condivisi per raggiungere obiettivi di efficacia e qualità delle cure. Per quanto riguarda invece la percezione delle persone con esperienza di tumore si rileva quanto sia importante l’appropriatezza della traiettoria di cura nonché l’avere continuità in un percorso, già di per sé difficile, oltre all’importanza dell’umanizzazione dei servizi e della corretta comunicazione medico paziente.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

L'interrogativo da cui nasce la ricerca riguarda la possibilità di individuare, in controtendenza con la logica neoliberista, strategie per l'affermarsi di una cultura dello sviluppo che sia sostenibile per l'ambiente e rispettosa della dignità delle persone, in grado di valorizzarne le differenze e di farsi carico delle difficoltà che ognuno può incontrare nel corso della propria esistenza. Centrale è il tema del lavoro, aspetto decisivo delle condizioni di appartenenza sociale e di valorizzazione delle risorse umane. Vengono richiamati studi sulla realtà in cui siamo immersi, caratterizzata dal pensiero liberista diventato negli ultimi decenni dominante su scala globale e che ha comportato una concezione delle relazioni sociali basata su di una competitività esasperata e sull’esclusione di chi non sta al passo con le leggi di mercato: le conseguenze drammatiche dell'imbroglio liberista; la riduzione delle persone a consumatori; la fuga dalla comunità ed il rifugio in identità separate; il tempo del rischio, della paura e della separazione fra etica e affari. E gli studi che, in controtendenza, introducono a prospettive di ricerca di uno sviluppo inclusivo e umanizzante: le prospettive della decrescita, del business sociale, di una via cristiana verso un'economia giusta, della valorizzazione delle capacità delle risorse umane. Vengono poi indagati i collegamenti con le esperienze attive nel territorio della città di Bologna che promuovono, attraverso la collaborazione fra istituzioni, organizzazioni intermedie e cittadini, occasioni di un welfare comunitario che sviluppa competenze e diritti insieme a responsabilità: l'introduzione delle clausole sociali negli appalti pubblici per la realizzazione professionale delle persone svantaggiate; la promozione della responsabilità sociale d'impresa per l'inclusione socio-lavorativa; la valorizzazione delle risorse delle persone che vivono un’esperienza carceraria. Si tratta di esperienze ancora limitate, ma possono costituire un riferimento culturale e operativo di un modello di sviluppo possibile, che convenga a tutti, compatibile con i limiti ambientali e umanizzante.