6 resultados para french-speaking families in Québec

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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In questa tesi dottorale viene preso in analisi il tema della famiglia, uno degli elementi fondanti della riflessione pedagogica, crocevia di una molteplicità di nuclei interpretativi con diramazioni e contaminazioni, con mutamenti attraverso le epoche storiche, rappresentati in pagine contenute nei Classici della letteratura per l’infanzia e nei migliori libri di narrativa contemporanea. Si tratta di un tema di grande ampiezza che ha comportato una scelta mirata di Autori che, nei loro romanzi hanno trattato questioni riguardanti la famiglia nelle sue pluralità delle sue tante accezioni, dalla vita familiare agli abbandoni, dalle infanzie senza famiglia alle famiglie altre. Nelle diverse epoche storiche, le loro narrazioni hanno lasciato un segno per l'originalità interpretativa che ancora oggi ci raccontano storie di vie familiale Dai romanzi ottocenteschi alle saghe fantasy degli ultimi cinquant’anni, fino ai picturebook, destinati ai più piccoli, le families stories possono costituire un materiale pedagogico privilegiato, sia offrendo occasioni di scoperta e conoscenza di sé e del mondo, attraverso le quali i lettori bambini, enigmatici frontalieri, varcano soglie verso altrovi misteriosi, sia fornendo spunti agli studiosi per approfondire tematiche multiple e complesse. Le families stories riflettono spesso in maniera critica le divergenze che possono manifestarsi tra le prassi individuate e studiate dalle scienze umane e sociali e le metafore narrative proposte dai numerosi Autori della letteratura per l’infanzia. Proponendo una prospettiva spesso spiazzante, esse interpretano la realtà a fondo, cogliendo i più piccoli ed inosservati particolari che, invece, hanno la capacità di rompere gli schemi socio-educativi dell’epoca storica in cui le storie prendono vita.

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In durum wheat, two major QTL for grain yield (Qyld.idw-2B and Qyld.idw-3B) and related traits were identified in a recombinant population derived from Kofa and Svevo (Maccaferri et al. 2008). To further investigate the genetic and physiological basis of allelic variation for this important trait, the fine mapping of Qyld.idw-2B e Qyld.idw-3B was done during the PhD. In this regard, new molecular markers were added to increase the map resolution in the target interval. For Qyld.idw-2B region COS markers derived from the synteny between wheat and rice/ sorghum /brachypodiu genomes were screened. While for Qyld.idw-3B region SSR, ISBP and COS markers obtained from BAC end-sequences and BAC sequences generated during the construction of the 3B physical map (Paux et al., 2008) were screened. In the RIL population a final map resolution of 2,8 markers/cM for Qyld.idw-2B and 0,6 markers/cM for Qyld.idw-3B were obtained. Eighteen pairs of near-isogenic lines (NILs) for Qyld.idw-3B were obtained from F4:5 heterogeneous inbred families. In order to confirm the phenotypic effect of the QTL all pairs were evaluated in field trials (2010 and 2011) for all traits. Three pairs of NILs, with contrasted haplotypes at the target region, were crossed to produce a large F2 population (ca. 7,500 plants in total) that was screened for the identification of recombinants. A total of 233 homozygous F4:5 segmental isolines were obtained and the phenotypic and genotypic characterization of these materials were done. A fine mapping for Qyld.idw-3B was obtained and the QTL peak was identified in a interval of 0,4 cM. All markers were anchored to the Chinese Spring physical map of chr. 3B, which allowed us to identify the BAC Contigs spanning the QTL region and to assign the QTL peak to Contig 954. Sequencing of this contig has revealed the presence of 42 genes.

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La tesi di Matteo Allodi intende analizzare alcune pratiche socio-assistenziali rivolte a minori e famiglie in difficoltà relative a progetti di accoglienza presso alcune strutture residenziali. In particolare, Matteo Allodi si sofferma su progetti di accoglienza elaborati presso alcune Comunità familiari la cui metodologia d’intervento si caratterizza per un orientamento verso un modello di lavoro sociale di tipo sussidiario nell’ottica del recupero dei legami e delle competenze genitoriali. La tesi affronta nella prima parte la dimensione teorica relativa a un approccio progettuale di intervento sociale che, mettendo al centro le relazioni dei soggetti in gioco, possa promuovere la loro attivazione in funzione della realizzazione dell’obiettivo del recupero della genitorialità. Allodi si concentra dal punto di vista teorico sulle modalità di realizzazione di un servizio alla persona guidato dal principio di sussidiarietà, ovvero orientato alla valorizzazione delle capacità riflessive degli attori. Nella seconda, parte Allodi presenta l’indagine condotta in alcune Comunità di tipo familiare di Parma. La strategia iniziale d’indagine è quella del case study. Allodi sceglie di indagare il fenomeno partendo da un’osservazione partecipata di orientamento etnometodologico integrata con interviste agli attori privilegiati. In questa fase si è proceduto a una prima ricerca qualitativa, attraverso la metodologia dello studio di caso, che ha permesso di entrare in contatto con alcune tipologie di strutture residenziali per minori al fine di completare il quadro generale del fenomeno delle Comunità familiari e impostare una prima mappatura esplorativa. La ricerca prosegue con uno studio longitudinale prospettico volto a monitorare e valutare il lavoro di rete della comunità e dei servizi, osservando principalmente la mobilitazione verso l’autonomia e l’empowerment dei soggetti (minori) e delle reti ancorate al soggetto (single case study). Si è voluto comprendere quali modalità relazionali gli attori della rete di coping mettono in gioco in funzione del “cambiamento sociale”.

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Nell’ambito della riflessione sui processi di riproduzione e trasmissione intergenerazionale delle disuguaglianze sociali, la presente tesi dottorale propone un’analisi in prospettiva intersezionale dei percorsi verso l’indipendenza abitativa dei giovani bolognesi di origine popolare, e il ruolo svolto dalle loro famiglie in questi percorsi. Nell’approfondimento teorico si offre una ricostruzione del dibattito sociologico nazionale e internazionale sul tema delle disuguaglianze sociali e abitative delle giovani generazioni, nonché dello studio della classe sociale e i principali approcci presenti in letteratura. La ricerca sul campo si concentra, in particolare, sui modi in cui le famiglie appartenenti ad una determinata classe sociale, intesa nel senso conferito al termine da Bourdieu, negoziano e sostengono la transizione all’indipendenza abitativa dei loro figli. L’approfondimento empirico consiste in una ricerca qualitativa longitudinale retrospettiva, condotta nel bolognese nel 2013-2014 su un campione di famiglie working class. Ai giovani-adulti coinvolti e ai loro genitori è stato chiesto di ricostruire le loro biografie attraverso lo strumento delle life histories. La ricerca evidenzia il delinearsi di “micro sistemi economici” familiari specifici e creativi. Le molteplici forme di sostegno genitoriale nei percorsi di autonomizzazione dei figli, individuate nel corso dell’analisi del materiale raccolto, si innestano quindi all’interno di un più ampio sistema di supporto intergenerazionale, che continua anche dopo l’uscita dalla famiglia di origine, a conferma dello stretto legame che caratterizza le famiglie italiane. Nello studio una particolare attenzione viene rivolta alle logiche di legittimazione del sostegno genitoriale, adottate dalle famiglie per orientare i propri interventi di aiuto. Infine, mettendo a confronto la concezione di indipendenza dei giovani adulti con quella dei loro genitori, l’indagine rileva l’esistenza di una apparente contraddizione tra le rappresentazioni dell’indipendenza e dell’autonomia abitativa e i comportamenti attuati nella vita quotidiana, contraddizione che trova una risoluzione nella negoziazione, tra le due diverse generazioni, del concetto stesso di indipendenza.

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Rapid Alkalinization Factor (RALF) are cysteins-rich peptides ubiquitous in plant kingdom. They play multiple roles as hormone signals and recently their involvement in host-pathogen crosstalk as negative regulator of immunity in Arabidopsis has also been recognized. In addition, RALF homologue peptides are secreted by different fungal pathogens as effectors during early stages of infections. The aim of this work was to characterize RALF genes as susceptibility factors during plant pathogen interaction in strawberry. For this, the genomic organization of the RALF gene families in the octoploid strawberry (Fragaria × ananassa) and the re-annotated genome of Fragaria vesca were described , identifying 13 member in F. vesca (FvRALF) and 50 members in F. x ananassa (FaRALF). The changes in expression of fruit FaRALF genes was investigated upon infection with C.acutatum and B. cinerea showing that, among RALF genes expressed in fruit, FaRALF3 was the only one upregulated by fungal infection in the ripe stage. A role of FaRALF3 as susceptibility gene was then assessed trough Agrobacterium-mediated transient FaRALF3 overexpression and silencing in fruits, revealing that FaRALF3 expression promotes fungal growth and hyphae penetration in host tissues. In silico analysis was used to identify distinct pathogen inducible elements upstream of the FaRALF3 gene. Agroinfiltration of strawberry fruit with deletion constructs of the FaRALF3 promoter identified a 5’ region required for FaRALF3 expression in fruit, but failed to identify a region responsible for fungal induced expression. Furthermore, FaRALF3 and strawberry receptor FERONIA (FaMRLK47) were heterologously expressed in E. coli in order to purify active proteins forms and study RALF-FERONIA interaction in strawberry. However, it was not possible to obtain pure and active proteins. Finally RNAi transgenic plants silenced for the FvRALF13 gene were genotypically and phenotypically characterized suggesting a role of FvRALF13 in flowering time regulation and reproductive organs development.

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The Ǧābirian corpus was a receiver of ancient Greek ideas and, at the same time, a source of knowledge for the later Greek-speaking world, in particular for medieval Byzantine alchemy. Both aspects are explored in the dissertation with respect to the notion of nature. After a general introduction to the Corpus and the sciences described in it, particular attention is devoted to a Byzantine anonymous text, The Work of Four Elements, which was probably influenced by the Ǧābirian Books of Seventy. These texts exemplify how, in the theory of the Ǧābirian science, things are constructed from four natures (hot, cold, moist and dry), the balance of which defines what a thing is. By changing the balance of natures, one can transmute any metals into gold that is perfectly proportioned in terms of natures. Ǧābir presents the art of dyeing metals gold in the Books of Seven Metals which, along with chrysopoetic recipes, also include medical recipes and theoretical contents such as the theories of four humours, properties, and talismans. Moreover, Ǧābir postulated a substrate that does not change in itself and continues to exist when natures move in and out of things. Such primary existence is called the fifth nature as an additional principle to the four natures. This key concept for the Ǧābirian theory, which has been underexplored so far, is discussed through the textual and critical analysis of various unedited sources: the Books of Seven Metals and the Book of the Fifth Nature. This study confirms that the fifth nature was probably derived from ancient Greek philosophical concepts such as the Empedoclean particles, the Aristotelian fifth element and the Stoic pneuma. Thus, this research indicates the importance of the Ǧābirian corpus both in the history of alchemy and the history of philosophy.