2 resultados para fertilisation

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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Questa ricerca, suddivisa in due parti, si concentra sulle problematiche connesse alla normazione della vita e dei corpi delle donne al tempo delle biotecnologie. La Parte I è una genealogia filosofico-politica che ripercorre le tappe analitico-concettuali del dibattito intorno a biopolitica e tecnoscienza, a partire dai contributi teorici di poststrutturalismo e femminismo neomaterialista, e risponde alle domande: Cosa sono diventati i corpi nell’attuale società bio-info-modificata? Qual'è il ruolo delle scienze nelle metamorfosi che interessano soggettività e rapporti di potere? La Parte II è una cartografia dei modi in cui le biotecnologie, riguardanti i corpi delle donne, si sono sviluppate e diffuse. Essa indaga in modo transdisciplinare come in Italia, e più in generale in Europa, sono state normate le tecniche di interruzione volontaria di gravidanza e fecondazione in vitro. Ampio spazio è dedicato ai modi in cui gli attori della bioetica, istituzionale e non, i medici, laici e cattolici, e le case farmaceutiche hanno affrontato questi temi e quello della contraccezione ormonale maschile. Medicina riproduttiva e rigenerativa sono tematizzate sempre in relazione al quadro normativo, per mostrare in che modo esso influenzi l’accesso ai diritti alla salute e all’autodeterminazione delle donne. Il quadro normativo è analizzato, a sua volta, alla luce dei fatti storici più rilevanti e delle culture più diffuse. L’obiettivo della ricerca è duplice: da un lato essa ha il fine di mostrare il modo in cui i corpi delle donne, e la relativa potenza generatrice, siano diventati uno snodo fondamentale nell’articolazione del biocontrollo e nell'apertura dei nuovi mercati legati a medicina riproduttiva e rigenerativa; dall’altro si propone di argomentare come un biodiritto flessibile, a contenuto storico variabile, condiviso e partecipato, sia un’ipotesi praticabile e virtuosa, utile all'eliminazione del gender gap ancora esistente in materia di diritti riproduttivi e sessuali.

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The research investigates the interaction between social innovation practices and urban planning, assuming as a case study and field of application the city of Bologna, observed from the point of view of the production of urban policies and with respect to the places where it is practiced. Social innovation are localised actions tackling current urban complexities with micro-scale practices of service and urban production, by which new urban actors find answers to social needs, which are less afforded by the market and the public sectors. Planning and social innovation practices are two dimensions working in the city in different but complementary ways, subject to a mismatch. Through the lenses of interaction, the research explores the context of Bologna, a paradigmatic study and application field, a laboratory of innovative policies where a tradition of collective civic initiatives intertwines with a more responsible institutional planning framework. After drawing from area-based policies of Berlin and Barcelona, the thesis reads the role of specific intermediate places, mediators in bridging the level of institutions and the practices. Through an inventory and a cross-cutting taxonomy of intermediate places, the research draws the knowledge to inform a new urban model for the city of Bologna, aimed at overtake the mismatches by enabling the practices to act, allowing urban planning to frame them in a cross-fertilisation dimension. The proposed urban diagrammatic model, foresees intermediate places as local socio-urban observatories for research and development, interacting with both institutions and communities. The goal is to critically explore the limits and widen the meaning of the capacity of action of social innovation practices engaging in mutual-learning with the city. The model suggests a new possibility for reflection on urban planning as a more flexible approach, which translates the numerous experiences of the city into alternatives and multiple visions.