2 resultados para family-centered care

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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The present thesis investigates the issue of work-family conflict and facilitation in a sanitarian contest, using the DISC Model (De Jonge and Dormann, 2003, 2006). The general aim has been declined in two empirical studies reported in this dissertation chapters. Chapter 1 reporting the psychometric properties of the Demand-Induced Strain Compensation Questionnaire. Although the empirical evidence on the DISC Model has received a fair amount of attention in literature both for the theoretical principles and for the instrument developed to display them (DISQ; De Jonge, Dormann, Van Vegchel, Von Nordheim, Dollard, Cotton and Van den Tooren, 2007) there are no studies based solely on psychometric investigation of the instrument. In addition, no previous studies have ever used the DISC as a model or measurement instrument in an Italian context. Thus the first chapter of the present dissertation was based on psychometric investigation of the DISQ. Chapter 2 reporting a longitudinal study contribution. The purpose was to examine, using the DISC model, the relationship between emotional job characteristics, work-family interface and emotional exhaustion among a health care population. We started testing the Triple Match Principle of the DISC Model using solely the emotional dimension of the strain-stress process (i.e. emotional demands, emotional resources and emotional exhaustion). Then we investigated the mediator role played by w-f conflict and w-f facilitation in relation to emotional job characteristics and emotional exhaustion. Finally we compared the mediator model across workers involved in chronic illness home demands and workers who are not involved. Finally, a general conclusion, integrated and discussed the main findings of the studies reported in this dissertation.

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Il presente lavoro comincia con una descrizione dettagliata del “McMaster Model of Family Functionig” (MMFF), modello che al suo interno integra una teoria multidimensionale sul funzionamento familiare, diversi strumenti di auto ed etero valutazione e chiare indicazioni terapeutiche racchiuse all’interno della “Problem Centered System Therapy of the Family” (PCSTF). Grazie alla sua completezza il Modello fornisce ai clinici metodi coerenti, pratici ed empiricamente validi per valutare e trattare le famiglie, essi inoltre, sono stati formulati in modo da essere adattabili a differenti setting clinici e di ricerca, applicabili ad un’ampia gamma di problematiche e verificabili empiricamente. Obiettivo finale della presente ricerca è stato quello di porre le basi per l’esportazione del MMFF in Italia e poter quindi procedere alla sua applicazione in ambito clinico. La ricerca è cominciata alla Brown University con la traduzione dall’inglese all’italiano del Family Assessment Device (FAD), uno degli strumenti di autovalutazione compresi nel MMFF, ed è in seguito continuata con la validazione del suddetto strumento in un campione di 317 soggetti appartenenti alla popolazione generale italiana. Il FAD si è dimostrato uno strumento valido ed affidabile, in grado quindi di fornire valutazioni stabili e coerenti anche nella sua versione italiana. Il passo successivo è stato caratterizzato dalla somministrazione di FAD, Symptom Questionnaire (SQ) e delle Psychological Well-Being scales (PWB) a 289 soggetti reclutati nella popolazione generale. In accordo con il modello bipsicosociale che vede l’ambiente familiare come il più immediato gruppo di influenza psicosociale dello stato di benessere o malessere dell’individuo, i nostri dati confermano una stretta relazione tra scarso funzionamento familiare, spesso espresso attraverso difficoltà di comunicazione, di problem solving e scarso coinvolgimento affettivo e distress psicologico esperito con sintomi depressivi, ansiogeni ed ostilità. I nostri dati sottoliano inoltre come un funzionamento familiare positivo sia altamente correlato ad elevati livelli di benessere psicologico. Obiettivo della parte finale del lavoro ed anche il più importante, è stato quello di esplorare l’efficacia della Problem Centered Systems Therapy of the Family nella gestione della perdita di efficacia degli antidepressivi nel trattamento della depressione ricorrente. 20 soggetti con diagnosi di depressione maggiore ricorrente secondo il DSM-IV sono stati randomizzati a due diverse condizioni di trattamento: 1) aumento del dosaggio dell’antidepressivo e clinical management, oppure 2) mantenimento dello stesso dosaggio di antidepressivo e PCSTF. I dati di questo studio mettono in evidenza come, nel breve termine, PCSTF e farmacoterapia sono ugualmente efficaci nel ridurre la sintomatologia depressiva. Diversamente, ad un follow-up di 12 mesi, la PCSTF si è dimostrata altamente superiore all’aumento del farmaco ner prevenire le ricadute. Nel gruppo sottoposto all’aumento del farmaco infatti ben 6 soggetti su 7 ricadono entro l’anno. Nel gruppo assegnato a terapia familiare invece solo 1 soggetto su 7 ricade. Questi risultati sono in linea con i dati della letteratura che sottolineano l’elevata probabilità di una seconda ricaduta dopo l’aumento dell’antidepressivo all’interno di una farmacoterapia di mantenimento e suggeriscono l’efficacia dell’utilizzo di strategie psicoterapiche nella prevenzione della ricaduta in pazienti con depressione ricorrente.