2 resultados para digital content

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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La specificità dell'acquisizione di contenuti attraverso le interfacce digitali condanna l'agente epistemico a un'interazione frammentata, insufficiente da un punto di vista computazionale, mnemonico e temporale, rispetto alla mole informazionale oggi accessibile attraverso una qualunque implementazione della relazione uomo-computer, e invalida l'applicabilità del modello standard di conoscenza, come credenza vera e giustificata, sconfessando il concetto di credenza razionalmente fondata, per formare la quale, sarebbe invece richiesto all'agente di poter disporre appunto di risorse concettuali, computazionali e temporali inaccessibili. La conseguenza è che l'agente, vincolato dalle limitazioni ontologiche tipiche dell'interazione con le interfacce culturali, si vede costretto a ripiegare su processi ambigui, arbitrari e spesso più casuali di quanto creda, di selezione e gestione delle informazioni che danno origine a veri e propri ibridi (alla Latour) epistemologici, fatti di sensazioni e output di programmi, credenze non fondate e bit di testimonianze indirette e di tutta una serie di relazioni umano-digitali che danno adito a rifuggire in una dimensione trascendente che trova nel sacro il suo più immediato ambito di attuazione. Tutto ciò premesso, il presente lavoro si occupa di costruire un nuovo paradigma epistemologico di conoscenza proposizionale ottenibile attraverso un'interfaccia digitale di acquisizione di contenuti, fondato sul nuovo concetto di Tracciatura Digitale, definito come un un processo di acquisizione digitale di un insieme di tracce, ossia meta-informazioni di natura testimoniale. Tale dispositivo, una volta riconosciuto come un processo di comunicazione di contenuti, si baserà sulla ricerca e selezione di meta-informazioni, cioè tracce, che consentiranno l'implementazione di approcci derivati dall'analisi decisionale in condizioni di razionalità limitata, approcci che, oltre ad essere quasi mai utilizzati in tale ambito, sono ontologicamente predisposti per una gestione dell'incertezza quale quella riscontrabile nell'istanziazione dell'ibrido informazionale e che, in determinate condizioni, potranno garantire l'agente sulla bontà epistemica del contenuto acquisito.

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This thesis proposes a new document model, according to which any document can be segmented in some independent components and transformed in a pattern-based projection, that only uses a very small set of objects and composition rules. The point is that such a normalized document expresses the same fundamental information of the original one, in a simple, clear and unambiguous way. The central part of my work consists of discussing that model, investigating how a digital document can be segmented, and how a segmented version can be used to implement advanced tools of conversion. I present seven patterns which are versatile enough to capture the most relevant documents’ structures, and whose minimality and rigour make that implementation possible. The abstract model is then instantiated into an actual markup language, called IML. IML is a general and extensible language, which basically adopts an XHTML syntax, able to capture a posteriori the only content of a digital document. It is compared with other languages and proposals, in order to clarify its role and objectives. Finally, I present some systems built upon these ideas. These applications are evaluated in terms of users’ advantages, workflow improvements and impact over the overall quality of the output. In particular, they cover heterogeneous content management processes: from web editing to collaboration (IsaWiki and WikiFactory), from e-learning (IsaLearning) to professional printing (IsaPress).