3 resultados para criminals

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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Il presente lavoro affronta un tema di particolare attualità nella applicazione del mandato d’arresto europeo. Pensate per il contrasto alle forme più gravi di criminalità, le procedure di consegna hanno trovato sempre più spesso applicazione per vicende criminose di scarsa offensività, determinando conseguenze gravi sui diritti fondamentali degli individui coinvolti e mettendo a rischio la reciproca fiducia tra gli Stati membri nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia. Ciò ha imposto alle istituzioni europee di richiamare gli Stati membri al rispetto del principio di proporzionalità, quale principio generale del diritto europeo. Il presente studio analizza i presupposti e le modalità di applicazione di tale principio, alla luce del nuovo assetto impresso all’Unione dal Trattato di Lisbona e nella prospettiva dei diritti fondamentali. In particolare, esso si sofferma sul ruolo da attribuire, rispetto allo specifico tema, alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione ed all’art. 52 par. 1 in essa previsto, ove emerge la valenza costituzionale del principio di proporzionalità.

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L’elaborato ha ad oggetto lo studio della tematica inerente alla prevenzione e alla risoluzione dei conflitti di giurisdizione tra autorità giudiziarie appartenenti a Paesi membri dell’Unione europea, in presenza di un reato caratterizzato da elementi di transnazionalità. In questi casi è necessario elaborare alcuni canoni idonei a individuare per tempo l’autorità giudiziaria competente a condurre l’attività di accertamento. Tale esigenza sorge a causa della lacunosità ed insufficienza dell’attuale normativa (Decisione quadro 2009/948/GAI) sotto molteplici profili: il riferimento è tanto alla carenza di tassatività e cogenza dei criteri necessari a radicare la giurisdizione in un determinato Stato, quanto all’irrilevanza, nelle dinamiche inerenti alla scelta del foro, dei diritti di difesa dell’indagato. In questa prospettiva, occorre dunque trovare un punto di equilibrio tra le istanze repressive e quelle di tutela dei diritti fondamentali: detto altrimenti, l’esigenza di evitare di prevenire “zone franche” nello Spazio di libertà, sicurezza e giustizia – anche alla luce della libertà di movimento dei soggetti e dunque dei criminali – non può comportare la lesione della sfera giuridica del cittadino europeo. Il presente lavoro di ricerca, sulla scorta dell'analisi tanto dei principi quanto delle regole attualmente vigenti, si pone l'obiettivo di individuare delle guidelines in linea con il portato garantistico della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea ed efficaci per assolvere il mandato presente all’art. 82, § 1, lett. b) TFUE: ossia di prevenire e risolvere i conflitti di giurisdizione.

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Digital forensics as a field has progressed alongside technological advancements over the years, just as digital devices have gotten more robust and sophisticated. However, criminals and attackers have devised means for exploiting the vulnerabilities or sophistication of these devices to carry out malicious activities in unprecedented ways. Their belief is that electronic crimes can be committed without identities being revealed or trails being established. Several applications of artificial intelligence (AI) have demonstrated interesting and promising solutions to seemingly intractable societal challenges. This thesis aims to advance the concept of applying AI techniques in digital forensic investigation. Our approach involves experimenting with a complex case scenario in which suspects corresponded by e-mail and deleted, suspiciously, certain communications, presumably to conceal evidence. The purpose is to demonstrate the efficacy of Artificial Neural Networks (ANN) in learning and detecting communication patterns over time, and then predicting the possibility of missing communication(s) along with potential topics of discussion. To do this, we developed a novel approach and included other existing models. The accuracy of our results is evaluated, and their performance on previously unseen data is measured. Second, we proposed conceptualizing the term “Digital Forensics AI” (DFAI) to formalize the application of AI in digital forensics. The objective is to highlight the instruments that facilitate the best evidential outcomes and presentation mechanisms that are adaptable to the probabilistic output of AI models. Finally, we enhanced our notion in support of the application of AI in digital forensics by recommending methodologies and approaches for bridging trust gaps through the development of interpretable models that facilitate the admissibility of digital evidence in legal proceedings.