2 resultados para attention deficit disorder with hyperactivity

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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Numerosi studi mostrano che gli intervalli temporali sono rappresentati attraverso un codice spaziale che si estende da sinistra verso destra, dove gli intervalli brevi sono rappresentati a sinistra rispetto a quelli lunghi. Inoltre tale disposizione spaziale del tempo può essere influenzata dalla manipolazione dell’attenzione-spaziale. La presente tesi si inserisce nel dibattito attuale sulla relazione tra rappresentazione spaziale del tempo e attenzione-spaziale attraverso l’uso di una tecnica che modula l’attenzione-spaziale, ovvero, l’Adattamento Prismatico (AP). La prima parte è dedicata ai meccanismi sottostanti tale relazione. Abbiamo mostrato che spostando l’attenzione-spaziale con AP, verso un lato dello spazio, si ottiene una distorsione della rappresentazione di intervalli temporali, in accordo con il lato dello spostamento attenzionale. Questo avviene sia con stimoli visivi, sia con stimoli uditivi, nonostante la modalità uditiva non sia direttamente coinvolta nella procedura visuo-motoria di AP. Questo risultato ci ha suggerito che il codice spaziale utilizzato per rappresentare il tempo, è un meccanismo centrale che viene influenzato ad alti livelli della cognizione spaziale. La tesi prosegue con l’indagine delle aree corticali che mediano l’interazione spazio-tempo, attraverso metodi neuropsicologici, neurofisiologici e di neuroimmagine. In particolare abbiamo evidenziato che, le aree localizzate nell’emisfero destro, sono cruciali per l’elaborazione del tempo, mentre le aree localizzate nell’emisfero sinistro sono cruciali ai fini della procedura di AP e affinché AP abbia effetto sugli intervalli temporali. Infine, la tesi, è dedicata allo studio dei disturbi della rappresentazione spaziale del tempo. I risultati ci indicano che un deficit di attenzione-spaziale, dopo danno emisferico destro, provoca un deficit di rappresentazione spaziale del tempo, che si riflette negativamente sulla vita quotidiana dei pazienti. Particolarmente interessanti sono i risultati ottenuti mediante AP. Un trattamento con AP, efficace nel ridurre il deficit di attenzione-spaziale, riduce anche il deficit di rappresentazione spaziale del tempo, migliorando la qualità di vita dei pazienti.

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Essential, primary, or idiopathic hypertension is defined as high BP in which secondary causes such as renovascular disease, renal failure, pheochromocytoma, hyperaldosteronism, or other causes of secondary hypertension are not present. Essential hypertension accounts for 80-90% of all cases of hypertension; it is a heterogeneous disorder, with different patients having different causal factors that may lead to high BP. Life-style, diet, race, physical activity, smoke, cultural level, environmental factors, age, sex and genetic characteristics play a key role in the increasing risk. Conversely to the essential hypertension, secondary hypertension is often associated with the presence of other pathological conditions such as dyslipidaemia, hypercholesterolemia, diabetes mellitus, obesity and primary aldosteronism. Amongst them, primary aldosteronism represents one of the most common cause of secondary hypertension, with a prevalence of 5-15% depending on the severity of blood pressure. Besides high blood pressure values, a principal feature of primary aldosteronism is the hypersecretion of mineralcorticoid hormone, aldosterone, in a manner that is fairly autonomous of the renin-angiotensin system. Primary aldosteronism is a heterogeneous pathology that may be divided essentially in two groups, idiopathic and familial form. Despite all this knowledge, there are so many hypertensive cases that cannot be explained. These individuals apparently seem to be healthy, but they have a great risk to develop CVD. The lack of known risk factors makes difficult their classification in a scale of risk. Over the last three decades a good help has been given by the pharmacogenetics/pharmacogenomics, a new area of the traditional pharmacology that try to explain and find correlations between genetic variation, (rare variations, SNPs, mutations), and the risk to develop a particular disease.