7 resultados para archaeological categories

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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The aim of this project was to achieve a deep understanding of the mechanisms by which Baltic amber degrades, in order to develop techniques for preventive conservation of archaeological amber objects belonging to the National Museum of Denmark’s collections. To examine deterioration of Baltic amber, a starting point was to identify and monitor surface and bulk properties which are affected during degradation. The way to operate consisted of the use of accelerated ageing to initiate degradation of raw Baltic amber samples in different conditions of relative humidity, oxygen exposure or pH and, successively, of the use of non/micro-destructive techniques to identify and quantify changes in visual, chemical and structural properties. A large piece of raw Baltic amber was used to prepare several test samples for two different kinds of accelerated ageing: thermal-ageing and photo-ageing. During the ageing, amber samples were regularly examined through several analytical techniques related to different information: appearance/colour change by visual examination, photography and colorimetry; chemical change by infrared spectroscopy, Raman spectroscopy and elemental analysis; rate of oxidation by oxygen measurement; qualitative analysis of released volatiles by gas chromatography – mass spectrometry. The obtained results were analysed through both critical evaluation and statistical study. After the interpretation of the achieved data, the main relations between amber and environmental factors during the degradation process became clearer and it was possible to identify the major pathways by which amber degrades, such as hydrolysis of esters into alcohols and carboxylic acids, thermal-oxidation and photo-oxidation of terpenoid components, depolymerisation and decomposition of the chemical structure. At the end it was possible to suggest a preventive conservation strategy based on the control of climatic, atmospheric and lighting parameters in the environment where Baltic amber objects are stored and displayed.

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Il progetto di ricerca si è posto l'obiettivo di analizzare una serie di manufatti egizî e di tradizione egizia della Sicilia preromana e di evidenziare le eventuali sopravvivenze della cultura egittizzante sull’isola fino all'età tardoantica. La realizzazione di un corpus, aggiornato sulla scorta di nuovi rinvenimenti, di recenti riletture e di studi su materiali inediti custoditi nei musei siciliani, ha contribuito a tracciare una mappa distributiva delle aree di rinvenimento e di attestazione, con particolare riferimento alle diverse etnie che recepiscono tali prodotti e alla possibilità di ricostruire l’ambientazione storica della domanda diretta o indiretta. Si è scelto di privilegiare lo studio tipologico, iconografico e iconologico di alcune “categorie” di materiali maggiormente documentati sull’isola, quali amuleti, scarabei e scaraboidi, cretule, ushabti, gioielli, bronzi figurati, gemme, con l’individuazione di riscontri in ambito mediterraneo. La documentazione delle testimonianze antiquarie contenenti notizie su reperti oggi non più reperibili ha permesso, infine, non solo l’acquisizione d’informazioni spesso ritenute perse, ma anche una comprensione storicizzata delle dinamiche del collezionismo siciliano e del suo ruolo nel più vasto ambito europeo dal XVII al XIX secolo. È stato importante, infatti, chiarire anche alcuni aspetti della cultura egittologica del periodo, legata in genere alla circolazione di stereotipi e alla mancanza di una conoscenza diretta della realtà faraonica.

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La ricerca di dottorato affronta lo studio della cultura materiale dell’abitato dell’età del Bronzo di Mursia (isola di Pantelleria) attraverso l’analisi della produzione ceramica. In particolare, sono analizzati gli aspetti che permettono di ampliare l’inquadramento culturale del sito, sia nella sua articolazione interna che nei rapporti con le coeve comunità del Mediterraneo centrale nella prima metà del II millennio a.C. La ricerca inizia con l’illustrazione delle recenti prospettive di studio della Preistoria del Mediterraneo, un tema al centro di un intenso dibattito incentrato sul riconoscimento delle identità culturali e sul ruolo delle reciproche interazioni, con particolare attenzione all’età del Bronzo. Al complesso archeologico di Mursia viene riconosciuto un carattere di eccezionalità per la spettacolare conservazione dei resti archeologici dell’abitato e della necropoli monumentale, oggetto di indagine negli ultimi decenni da parte dell’Università di Bologna e dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Le ricerche hanno consentito di mettere in luce ampie porzioni dell’abitato e di poter esaminare con elevato dettaglio la cultura materiale in rapporto alle modalità insediative diversificate nello spazio e nel tempo. L’approfondimento della ricerca del dottorato verte sullo studio dei manufatti ceramici come strumento privilegiato per definire l’identità culturale della comunità di Mursia, attraverso gli aspetti della produzione artigianale, le abitudini di preparazione e consumo dei cibi e il significato funzionale o simbolico/estetico di alcune categorie vascolari. Rispetto a precedenti presentazioni del contesto di Mursia, la ricerca di dottorato ha enfatizzato, all’interno dell’abbondante produzione ceramica, la presenza di alcune classi con decorazioni incise e impresse che per quantità e caratteri di originalità divengono un elemento aggiuntivo nella definizione della facies di Mursia. Le stesse ceramiche incise e impresse presentano elementi di affinità con una serie di produzioni vascolari coeve nell’area del Mediterraneo centrale, consentendo di affrontare il tema delle interazioni tra diversi contesti insulari

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Using Big Data and Natural Language Processing (NLP) tools, this dissertation investigates the narrative strategies that atypical actors can leverage to deal with the adverse reactions they often elicit. Extensive research shows that atypical actors, those who fail to abide by established contextual standards and norms, are subject to skepticism and face a higher risk of rejection. Indeed, atypical actors combine features and behaviors in unconventional ways, thereby generating confusion in the audience and instilling doubts about their propositions' legitimacy. However, the same atypicality is often cited as the precursor to socio-cultural innovation and a strategic act to expand the capacity for delivering valued goods and services. Contextualizing the conditions under which atypicality is celebrated or punished has been a significant theoretical challenge for scholars interested in reconciling this tension. Nevertheless, prior work has focused on audience side factors or on actor-side characteristics that are only scantily under an actor's control (e.g., status and reputation). This dissertation demonstrates that atypical actors can use strategically crafted narratives to mitigate against the audience’s negative response. In particular, when atypical actors evoke conventional features in their story, they are more likely to overcome the illegitimacy discount usually applied to them. Moreover, narratives become successful navigational devices for atypicality when atypical actors use a more abstract language. This simplifies classification and provides the audience with more flexibility to interpret and understand them.

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La tesi consiste nella descrizione del complessivo background storico-letterario, archeologico e digitale necessario per la realizzazione di un Atlante digitale dell’antica Grecia antica sulla base della raccolta e analisi dei dati e delle informazioni contenute nella Periegesi di Pausania. Grazie all’impiego degli applicativi GIS, ed in particolare di ArcGIS online, è stato possibile creare un database georiferito contenente le informazioni e le descrizioni fornite dal testo; ogni identificazione di un sito storico è stata inoltre confrontata con lo stato attuale della ricerca archeologica, al fine di produrre uno strumento innovativo tanto per a ricerca storico-archeologica quanto per lo studio e la valutazione dell’opera di Pausania. Nello specifico il lavoro consiste in primo esempio di atlante digitale interamente basato sull’interpretazione di un testo classico attraverso un processo di georeferenziazione dei suoi contenuti. Per ogni sito identificato è stata infatti specificato il relativo passo di Pausania, collegando direttamente Il dato archeologico con la fonte letteraria. Per la definizione di una tassonomia efficace per l’analisi dei contenuti dell’opera o, si è scelto di associare agli elementi descritti da Pausania sette livelli (layers) all’interno della mappa corrispondenti ad altrettante categorie generali (città, santuari extraurbani, monumenti, boschi sacri, località, corsi d’acqua, e monti). Per ciascun elemento sono state poi inserite ulteriori informazioni all’interno di una tabella descrittiva, quali: fonte, identificazione, età di appartenenza, e stato dell’identificazione.

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Teeth, with their high mineralisation, incremental growth, and lack of remodelling, serve as biological archives that document an individual's development. This project aims to utilise the potential of teeth in bioarchaeological studies to achieve three primary objectives: 1) to investigate the application of histological and histochemical methods in reconstructing developmental bio-chronologies and early life histories; 2) to refine the temporal precision of isotopic analysis of dentine collagen by developing a novel protocol that integrates micro-sampling techniques with high-resolution histomorphometrics; and 3) to synthesise data from enamel and dentine for a comprehensive understanding of early life development and dietary transitions. This study adopts an integrated multidisciplinary bioarchaeological approach, conducting histomorphometric analysis on enamel and dentine across deciduous and permanent dentitions. It applies high-temporal resolution trace element analysis to enamel using LA-ICPMS and δ13C and δ15N isotope analyses through sequential micro-sampling to dentine of permanent teeth. Samples were selected from diverse archaeological contexts across the Italian peninsula, covering the Upper Palaeolithic, Copper Age, and Early Medieval periods, providing insight into diachronic variations in infant development and life history. Findings highlight the efficacy of histological and histochemical techniques in accurately determining growth rates, physiological stress, dietary shifts (particularly timing of weaning), and age at death in infant remains. The consistency and comparison between enamel and dentine underscores the enhanced insight obtained from integrating information from both tissues. Importantly, the newly proposed protocol significantly improves the temporal accuracy of dentine collagen analysis, facilitating precise chronological placement of the results over broad developmental associations. This study reaffirms the significance of teeth as valuable bioarchaeological instruments. By introducing and testing multidisciplinary methods, it provides deeper insights into early life history and cultural practices across diverse chronological contexts, highlighting the importance of advanced methodologies in extracting detailed, accurate, and nuanced information from past populations.