2 resultados para Urban-agricultural relation

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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La ricerca proposta si pone l’obiettivo di definire e sperimentare un metodo per un’articolata e sistematica lettura del territorio rurale, che, oltre ad ampliare la conoscenza del territorio, sia di supporto ai processi di pianificazione paesaggistici ed urbanistici e all’attuazione delle politiche agricole e di sviluppo rurale. Un’approfondita disamina dello stato dell’arte riguardante l’evoluzione del processo di urbanizzazione e le conseguenze dello stesso in Italia e in Europa, oltre che del quadro delle politiche territoriali locali nell’ambito del tema specifico dello spazio rurale e periurbano, hanno reso possibile, insieme a una dettagliata analisi delle principali metodologie di analisi territoriale presenti in letteratura, la determinazione del concept alla base della ricerca condotta. E’ stata sviluppata e testata una metodologia multicriteriale e multilivello per la lettura del territorio rurale sviluppata in ambiente GIS, che si avvale di algoritmi di clustering (quale l’algoritmo IsoCluster) e classificazione a massima verosimiglianza, focalizzando l’attenzione sugli spazi agricoli periurbani. Tale metodo si incentra sulla descrizione del territorio attraverso la lettura di diverse componenti dello stesso, quali quelle agro-ambientali e socio-economiche, ed opera una sintesi avvalendosi di una chiave interpretativa messa a punto allo scopo, l’Impronta Agroambientale (Agro-environmental Footprint - AEF), che si propone di quantificare il potenziale impatto degli spazi rurali sul sistema urbano. In particolare obiettivo di tale strumento è l’identificazione nel territorio extra-urbano di ambiti omogenei per caratteristiche attraverso una lettura del territorio a differenti scale (da quella territoriale a quella aziendale) al fine di giungere ad una sua classificazione e quindi alla definizione delle aree classificabili come “agricole periurbane”. La tesi propone la presentazione dell’architettura complessiva della metodologia e la descrizione dei livelli di analisi che la compongono oltre che la successiva sperimentazione e validazione della stessa attraverso un caso studio rappresentativo posto nella Pianura Padana (Italia).

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Concerns of Thai consumers on food safety have been recently increasing, especially in urban areas and for fresh produce because food safety scandals, such as chemical residues on fresh produce (e.g., cabbage) still frequently occur. The Thai government tried to meet consumer needs by imposing in the domestic market a stronger regulation aimed at increasing the baseline level of food safety assurance and by introducing a voluntary standard (based on Good Agricultural Practices or GAPs and known as Q-GAP) and the related food safety label (i.e., Q mark). However, since standards and regulations are weakly implemented in the domestic market compared to exported products, there is still a lack of Thai consumers’ confidence in the safety of local food products. In this work the current situation of GAPs adoption in Thai fresh produce production is analysed. Furthermore, it is studied whether Thai consumers place value on food safety labels available on the market, to know whether consumer demand could drive the market of certified safer products. This study contains three essays: 1) a review of the literature, 2) a qualitative study on stakeholders' perception toward GAPs adoption and 3) a quantitative study, aimed at analysing consumers' preferences and willingness-to-pay for food safety labels on fresh produce using a discrete choice experiment. This dissertation contributes to the economics of quality assurance and labelling, specifically addressing GAPs and food safety label in the fresh produce supply chain. Results show that Q-GAP could be effectively used to improve food safety in Thai domestic market, but its credibility should be improved. Stakeholder’s awareness toward food safety issues and the delivery of reliable and sound information are crucial. Thai consumers are willing to pay a premium price for food safety labelled produce over unlabelled ones. Implications for both government and business decision-makers are discussed.