3 resultados para Umbanda candomblé trânsito religioso igrejas evangélicas
em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
Il lavoro di tesi di dottorato, dal titolo Turismo religioso: percorsi culturali-religiosi come leva di sviluppo territoriale, ha preso in esame in particolare il tema dei percorsi culturali/religiosi, considerati strategici in una prospettiva di ricomposizione territoriale e di sviluppo locale, e considerati importanti per la promozione di nuovi flussi turistici e valorizzazione delle risorse storiche, artistiche e culturali del Salento leccese. Il lavoro di tesi affronta il tema del turismo culturale legato allofferta del bene religioso inteso come potenziale fattore di attrazione turistica ed importante risorsa per lo sviluppo sostenibile del territorio. Lattenzione a santuari e luoghi di culto costituisce, infatti, una valida occasione di interesse per le opere d'arte in essi presenti, e rappresenta anche una possibilit di conoscenza del territorio in cui essi insistono, diventando la destinazione di un turismo colto e di qualit. Il lavoro di tesi, si propone di dimostrare come lattenzione al motivo religioso creando mobilit, flussi di popolazione, di turisti possa diventare occasione di promozione del prodotto locale, mettendo a sistema tutte le risorse economiche presenti nel territorio. Pi in dettaglio, dopo un iniziale approccio teorico al concetto di turismo culturale, turismo religioso e marketing territoriale, esso analizza lo stato dellarte nel territorio provinciale leccese, individuando possibili itinerari turistico-religiosi nel Salento leccese rapportati ai Cammini dEuropa. Si propone litinerario turistico - e, in particolare, a quello Leucadense, noto come la via della Perdonanza di Leuca, che segue la via dei pellegrinaggi medioevali che si suffragavano di luoghi di sosta in chiese e cappelle dedicate alla Vergine Maria - come strumento verso cui si orientano le recenti strategie di competitivit territoriale, definibile come uno strumento dofferta turistica che mira a valorizzare elementi-risorse del territorio. Si tratta di percorsi utili a promuovere un prodotto competitivo, che presuppone lenucleazione dellofferta turistica locale integrata e la costruzione intorno ad essi di un territorio dotato di infrastrutture, ricettivit, politiche dellaccoglienza, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale materiale, immateriale ed ambientale. Non mancano nel lavoro preoccupazioni legate alla sostenibilit di un tipo di turismo, che, se di massa (come il caso delle visite al santuario di San Pio a San Giovanni Rotondo), produce gravi pressioni sullambiente e perci necessita un forte impegno in termini di pubblicit, pianificazione investimenti e presume unopportuna programmazione da parte degli enti locali in termini di offerta ricettiva, ristorativa e dotazione di infrastrutture. La coerenza degli interventi che promuovono il prodotto religioso non pu prescindere da unintegrazione orizzontale tra il sistema territoriale (ambiente, paesaggio, sistemi socio-produttivi) e gli attori locali coinvolti, ai fini di un processo di valorizzazione del patrimonio culturale che produce sviluppo locale.
Resumo:
La presente tesi si concentra sul romanzo popolare irlandese scritto da donne, nel periodo compreso tra il 1798 e il 1921. Quattro sono le autrici prese in considerazione: Charlotte Elizabeth Tonna, Sydney Owenson (meglio conosciuta come Lady Morgan), Edith Somerville e Katharine Tynan, le cui vite e opere coprono un periodo storico fondamentale per luscita dellIrlanda dal dominio coloniale britannico e la formazione della nazione irlandese nel sud del paese. Linteresse principale quello di analizzare il modo in cui nei loro testi prende forma la nazione, e in particolare attraverso quali immagini e riferimenti religiosi. Il senso quello, dunque, di rileggere tali testi prestando maggiore attenzione alla religione, uno dei principali collanti tra autrici e pubblico: allepoca in cui lIrlanda stava acquisendo i confini che oggi ancora mantiene, esisteva un terreno dincontro tra discorso politico e letterario, quello della nazione, e tale terreno veniva attraversato anche dal messaggio religioso. Il fine ultimo quello di dimostrare che la letteratura popolare non seconda ad altre quanto a valori che in grado di trasmettere e a messaggi che in grado di veicolare: trascurarla significa non capire i meccanismi attraverso i quali una societ si sviluppa e si modifica.
Resumo:
L'inno dedicato ai sette Amesha Spta parte della produzione avestica recenziore, e si compone in gran parte di porzioni testuali riprese da altri testi avestici a loro volta di formazione tardiva. Lo Yat si divide in tre parti principali: le stanze 0-10; 11-14; e infine la stanza 15 che comprende la formula di chiusura tipica degli inni avestici. La prima sezione (2.0-10) composta dalla formula di apertura, incompleta rispetto a quelle dei restanti inni, seguita dai primi sette capitoli di entrambi i Sh-rzag compresi i Gh. Le stanze centrali (11-14) si caratterizzano per l'assenza di passi gemelli, un elevato numero di hapax e di arcaismi formali e inoltre, una grande variabilit nella tradizione manoscritta. Si tratta di una formula magica per esorcizzare/allontanare demoni e stregoni, che doveva essere recitata per sette volte. Tale formula probabilmente rappresentava in origine un testo autonomo che veniva recitato assieme ad altri testi avestici. La versione a noi pervenuta comprende la recitazione di parte di entrambi i Sh-rzag, ma molto probabile che tale arrangement sia soltanto una sequenza recitativa che doveva coesistere assieme ad altre. Attualmente la formula magica viene recitata principalmente assieme allo Yasna Haptahiti, senza le restanti stanze dell'inno nella sua versione geldneriana. Il testo sembra nascere come formula magica la quale venne recitata assieme a diversi testi avestici come per esempio parti dello Sh-rzag. In un periodo impossibile da stabilire con certezza la versione viene fissata nella forma a noi pervenuta nella maggior parte dei manoscritti e per la sua affinit formale probabilmente interpretato come inno e perci incluso nell'innario avestico.