5 resultados para TERMINALLY ILL PATIENTS

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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Interculturalità, radici storiche e modelli di cura nelle istituzioni degli hospice: un percorso interdisciplinare in prospettiva comparata” è uno studio di conoscenza e punto di partenza per la formazione delle equipe mediche che curano i malati terminali di culture diverse. Attraverso il confronto delle varie realtà Hospice della Regione Emilia Romagna e con il metodo del questionario semistrutturato si è fatta una fotografia dell' esperienza assistenziale in cure palliative. Si mette in luce l'esiguità della popolazione straniera negli Hospice dell'Emilia Romagna in linea con il trend dei ricoveri oncologici ospedalieri. Tuttavia è possibile pensare a una crescita importante dei pazienti di culture diverse nei prossimi decenni e alla necessità di una adeguata preparazione dei team di cura

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L’anticoagulazione regionale con citrato (RCA) è una valida opzione in pazienti ad alto rischio emorragico. Lo scopo del nostro studio è stato di valutare, in pazienti critici sottoposti a CRRT per insufficienza renale acuta post-cardiochirurgica, efficacia e sicurezza di un protocollo di RCA in CVVH con l’impiego di una soluzione di citrato a bassa concentrazione (12mmol/L). Metodi: L’RCA-CVVH è stata adottata come alternativa all’eparina o alla CRRT senza anticoagulante (no-AC). Criteri per lo switch verso l’RCA: coagulazione dei circuiti entro 24h o complicanze legate all’eparina. Per facilitare l’impostazione dei parametri CVVH, abbiamo sviluppato un modello matematico per stimare il carico metabolico di citrato e la perdita di calcio. Risultati: In 36 mesi, sono stati sottoposti a RCA-CVVH 30 pazienti. La durata dei circuiti con RCA (50.5 ± 35.8 h, mediana 41, 146 circuiti) è risultata significativamente maggiore (p<0.0001) rispetto all’eparina (29.2±22.7 h, mediana 22, 69 circuiti) o alla no-AC CRRT (24.7±20.6 h, mediana 20, 74 circuiti). Il numero di circuiti funzionanti a 24, 48, 72 h è risultato maggiore durante RCA (p<0.0001). I target di Ca++ sistemico e del circuito sono stati facilmente mantenuti (1.18±0.13 e 0.37±0.09 mmol/L). Durante l’RCA-CVVH nessun paziente ha avuto complicanze emorragiche e il fabbisogno trasfusionale si è ridotto rispetto alle altre modalità (0.29 vs 0.69 unità/die, p<0.05). Le piastrine (p=0.012) e l’AT-III (p=0.004) sono aumentate durante RCA riducendo la necessità di supplementazione. L’RCA è stata interrotta per accumulo di citrato in un solo paziente (calcemia totale/s-Ca++ >2.5). Conclusioni: L’RCA ha consentito di prolungare la durata dei circuiti riducendo il fabbisogno trasfusionale e la necessità di supplementazione di AT-III e piastrine. L’utilizzo di un modello matematico ha facilitato l’impostazione dei parametri CVVH. L’RCA appare meritevole di maggiore considerazione come metodica di anticoagulazione di prima scelta in pazienti ad alto rischio emorragico sottoposti a CRRT.

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L’albumina umana (HA) è usata per le sue proprietà oncotiche per ricostituire il volume circolante in pazienti critici e nella cirrosi epatica avanzata. Tuttavia, l’albumina non è solo semplice espansore plasmatico, ma è provvista anche di proprietà non oncotiche, quali, la capacità di legare e trasportare molecole insolubili in acqua, come metalli e farmaci, il suo potere antiossidante e di detossificazione di sostanze sia endogene che esogene. Il nostro studio, è stato progettato da un lato per dimostrare che il trattamento in cronico con albumina umana nei pazienti cirrotici con ascite è in grado di ridurre l’incidenza di ascite refrattaria, delle complicanze legate all’uso dei diuretici e la ricorrenza delle ospedalizzazioni (studio randomizzato), dall’altro per determinare se le alterazioni delle proprietà non oncotiche dell’albumina, possono rappresentare degli indicatori di un aumentato rischio di complicanze cliniche e di una prognosi sfavorevole di questi pazienti (studio di coorte). METODI Studio multicentrico, prospettico, randomizzato, in 440 pts cirrotici con ascite: due bracci di trattamento: t. medica standard vs t. medica standard + albumina; Studio di coorte con 110 cirrotici vs 50 individui sani, valutati mediante -analisi proteomica per individuare con le modifiche post-trascrizionali; - Cobalt Binding Albumina (ACB) per quantificare la quota di albumina modificata dall’ischemia e IMA-Ratio. RISULTATI Studio randomizzato: non è possibile trarre conclusioni, ma emerge un dato incoraggiante, cioè i pazienti del braccio standard hanno una maggiore tendenza a chiudere lo studio per tre paracentesi / mese; Studio Coorte:-IMA e IMA-R sono aumentati in cirrosi, ma non associate a complicanze della cirrosi, l'infezione batterica è associata ad un aumento IMA e IMA-R in cirrosi. CONCLUSIONE: Lo studio randomizzato è in corso ma i dati preliminari sono incoraggianti. Lo studio coorte, ha dimostrato che la cirrosi è associata da alterazioni post-trascrizionali che coinvolgono il N-terminale ed i siti di legame Cys-34.

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The gut microbiome (GM) is a plastic entity, capable of adapting in response to intrinsic and extrinsic factors. However, several circumstances can disrupt this homeostatic balance, forcing the GM to shift from a health-associated mutualistic configuration to a disease-associated profile. Nowadays, a new frontier of microbiome research is understanding the GM role in chemo-immunotherapies and clinical outcomes. Here, the role of the genotoxin‐producing pathogen Salmonella in colorectal carcinogenesis was characterized by in-vitro models. A synergistic effect of Salmonella and the CRC-associated mutation (APC gene) promoted a tumorigenic microenvironment by increasing cellular genomic instability. Subsequently, the GM involvement in anti-cancer therapies was investigated via next-generation sequencing in different patient cohorts. The GM trajectory during treatments was characterized for women with epithelial ovarian cancer and pediatric patients undergoing hematopoietic stem cell transplantation (HSCT). The results highlighted the loss of GM homeostasis, with diversity reduction, decrease in health-associated microorganisms and pathobiont bloom. Interestingly, a distinctive GM profile was identified in ovarian cancer patients with a poor response to chemotherapy compared to patients in remission. Moreover, maintenance of GM homeostasis through enteral feeding in pediatric HSCT patients highlighted a better prognosis, with reduced risk of clinical complications. In this context, the gut resistome – the pattern of GM antibiotic-resistance genes (ARGs) – was evaluated longitudinally in HSCT patients. The results showed new acquisitions and consolidation of ARGs already present in patients developing clinical complications. Antibiotic exposure was also evaluated in infants under low-dose antibiotic prophylaxis for vesico-ureteral reflux showing an impairment of the GM configuration with possible long-term health implications. Dramatic GM dysbiosis was finally observed in critically ill patients with COVID-19 (undergoing multiple drug therapies) and correlated with increased risk of bloodstream infection. All these findings pointed out the importance of maintaining GM homeostasis during chemotherapy treatments for improving patients’ clinical outcomes.

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The use of extracorporeal organ support (ECOS) devices is increasingly widespread, to temporarily sustain or replace the functions of impaired organs in critically ill patients. Among ECOS, respiratory functions are supplied by extracorporeal life support (ECLS) therapies like extracorporeal membrane oxygenation (ECMO) and extracorporeal carbon dioxide removal (ECCO2R), and renal replacement therapies (RRT) are used to support kidney functions. However, the leading cause of mortality in critically ill patients is multi-organ dysfunction syndrome (MODS), which requires a complex therapeutic strategy where extracorporeal treatments are often integrated to pharmacological approach. Recently, the concept of multi-organ support therapy (MOST) has been introduced, and several forms of isolated ECOS devices are sequentially connected to provide simultaneous support to different organ systems. The future of critical illness goes towards the development of extracorporeal devices offering multiple organ support therapies on demand by a single hardware platform, where treatment lines can be used alternately or in conjunction. The aim of this industrial PhD project is to design and validate a device for multi-organ support, developing an auxiliary line for renal replacement therapy (hemofiltration) to be integrated on a platform for ECCO2R. The intended purpose of the ancillary line, which can be connected on demand, is to remove excess fluids by ultrafiltration and achieve volume control by the infusion of a replacement solution, as patients undergoing respiratory support are particularly prone to develop fluid overload. Furthermore, an ultrafiltration regulation system shall be developed using a powered and software-modulated pinch-valve on the effluent line of the hemofilter, proposed as an alternative to the state-of-the-art solution with peristaltic pump.