3 resultados para Seven Years’ War
em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
La tesi di Marco Perez intitolata “Luis Arana e i veterani di Euzkeldun Batzokija: la corrente ortodossa del nazionalismo basco”, può essere considerata come la biografia politica di uno dei personaggi più importanti del nazionalismo basco. Il lavoro di ricerca si centra fondamentalmente sull'ispiratore del nazionalismo euskaldun (e cofondatore del Partido Nacionalista Vasco) e della corrente che ne accompagnò e sostenne l'azione politica. Euzkeldun Batzokija fu il nome dato al primo circolo del PNV, fondato da Luis e Sabino Arana nel 1894. Successivamente, gli statuti del circolo e i suoi membri veterani furono presi come modello del nazionalismo primordiale (che si pretendeva definire sull'esempio dell'Ordine gesuita). Sul piano organizzativo la tesi si divide in sette capitoli che ricostruiscono il percorso politico di Luis Arana, dai primi documenti del 1879 fino alle ultime lettere inviate negli anni quaranta. Si tratta di un lungo periodo, che comprende momenti diversi della storia spagnola (dalle guerre carliste alla Guerra Civile spagnola) e del movimento aranista. In questo senso, sulla base di una generale e comparata riflessione sul nazionalismo, si analizza il movimento basco nei suoi rapporti con la modernità. Una realazione costruita attraverso concetti “diacronicamente” legati a un passato mitico e leggendario e comunque subalterna ai rapporti di forza tra le correnti del PNV. La corrente ortodossa fece sempre riferimento al nazionalismo “originario” (definito dai fratelli Arana nei primi anni del movimento) che fu un'espressione regionale del nazionalcattolicesimo spagnolo. Fu proprio Luis Arana a ricordare la finalità religiosa ed etnica del nazionalismo basco, respingendo qualsiasi aggiornamento teorico e organizzativo del PNV, intesi come una grave violazione dell'ortodossia aranista.
Resumo:
Il lavoro si propone come un’indagine sulla letteratura italiana del primo decennio del XXI secolo, in una prospettiva non di semplice ricognizione ma di individuazione di linee interpretative capaci di ripercorrere un archivio di materiali molto vasto e non ancora chiuso. La prima parte affronta questioni relative a condizioni produttive, ricezione e valutazione critica della letteratura contemporanea. Il primo capitolo è dedicato alla discussione di problemi relativi allo studio della narrativa italiana del XXI secolo a partire dalla definizione utilizzata per riferirsi ad essa, quella di “anni zero”. Il secondo capitolo situa la narrativa contemporanea nelle linee di sviluppo della letteratura italiana degli ultimi trent’anni, a partire da un mutamento del rapporto dello scrittore con la tradizione umanistica che risale all’inizio degli anni ottanta. Il terzo capitolo approfondisce uno dei generi maggiormente praticati: il romanzo storico. Considerato negli anni ottanta e novanta un genere d'evasione e intrattenimento, negli anni zero è divenuto veicolo di punti di vista critici nei confronti delle narrazioni dominanti. La seconda parte è dedicata all’approfondimento di romanzi che raccontano, da un’ottica non testimoniale, gli anni settanta italiani, periodo complesso non solo sul piano evenemenziale, ma anche su quello della rielaborazione artistica. I romanzi su cui si concentra l’indagine offrono un racconto degli anni settanta italiani a partire da un’idea di storia plurale, ricostruita attraverso una molteplicità di voci, che muta a seconda della prospettiva da cui viene affrontata. Le storie false dei romanzi sugli anni settanta non chiedono di essere lette come vere, ma dicono comunque qualcosa di vero sulle modalità attraverso le quali si va costruendo il rapporto con il passato recente, nel più ampio contesto dei percorsi della letteratura italiana di inizio millennio, tra spinte che vanno nella direzione del mantenimento dell’autonomia da parte degli autori e pressioni del mercato editoriale.
Resumo:
Background: Balloon pulmonary angioplasty (BPA) has recently been developed as an alternative and less- invasive treatment strategy for chronic thromboembolic pulmonary hypertension (CTEPH), but therapeutic efficacy and technical safety of the technique have to be established. Aim: effects of BPA on patients with inoperable disease or residual pulmonary hypertension (PH) after pulmonary endarterectomy (PEA). Methods: From June 2015 to September 2019 we enrolled symptomatic (NYHA ≥ II) inoperable CTEPH patients and patients with residual PH after PEA. At baseline, immediately before the first BPA session and 3-6 months after last BPA session all patients underwent clinical evaluation, six-minute walking distance and right heart catheterization. For comparisons Friedman test (with Bonferroni post-hoc pairwise analysis) was used. Survival curves were done with Kaplan Meier method. Results: Forty-seven patients [male 45%, median age 68 (51-74) years, 40 inoperable and 7 with residual PH after PEA] were treated for a total of 136 sessions (median number of sessions for each patient: 2); during each session we treated 2 (2-3) vessels; BPA significantly improved symptoms (NYHA III-IV from 85 to 42%), exercise capacity (from 425 to 446 m) and hemodynamic profile (reduction of mean pulmonary arterial pressure from 41 to 35 mmHg and of pulmonary vascular resistance from 7.1 to 4.7 WU). Five pulmonary artery dissection and 2 hemoptysis with clinical impairment were documented; 33 patients had lung injury (radiographic opacity with/without hemoptysis and/or hypoxemia), 7 patients had access site complications. Five patients died during follow-up (none within 30 days from the procedure) because of sepsis (1), heart failure (1), cancer (1), arrhythmic storm (1) and sudden death in a patient with severe coronary atherosclerosis (1). Conclusions: BPA is a safe and effective treatment able to improve symptoms and hemodynamic profile in inoperable CTEPH patients and in patients with residual PH after PEA.