2 resultados para SaaS Intermediary
em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
In the era of the Internet of Everything, a user with a handheld or wearable device equipped with sensing capability has become a producer as well as a consumer of information and services. The more powerful these devices get, the more likely it is that they will generate and share content locally, leading to the presence of distributed information sources and the diminishing role of centralized servers. As of current practice, we rely on infrastructure acting as an intermediary, providing access to the data. However, infrastructure-based connectivity might not always be available or the best alternative. Moreover, it is often the case where the data and the processes acting upon them are of local scopus. Answers to a query about a nearby object, an information source, a process, an experience, an ability, etc. could be answered locally without reliance on infrastructure-based platforms. The data might have temporal validity limited to or bounded to a geographical area and/or the social context where the user is immersed in. In this envisioned scenario users could interact locally without the need for a central authority, hence, the claim of an infrastructure-less, provider-less platform. The data is owned by the users and consulted locally as opposed to the current approach of making them available globally and stay on forever. From a technical viewpoint, this network resembles a Delay/Disruption Tolerant Network where consumers and producers might be spatially and temporally decoupled exchanging information with each other in an adhoc fashion. To this end, we propose some novel data gathering and dissemination strategies for use in urban-wide environments which do not rely on strict infrastructure mediation. While preserving the general aspects of our study and without loss of generality, we focus our attention toward practical applicative scenarios which help us capture the characteristics of opportunistic communication networks.
Resumo:
L'interrogativo da cui nasce la ricerca riguarda la possibilità di individuare, in controtendenza con la logica neoliberista, strategie per l'affermarsi di una cultura dello sviluppo che sia sostenibile per l'ambiente e rispettosa della dignità delle persone, in grado di valorizzarne le differenze e di farsi carico delle difficoltà che ognuno può incontrare nel corso della propria esistenza. Centrale è il tema del lavoro, aspetto decisivo delle condizioni di appartenenza sociale e di valorizzazione delle risorse umane. Vengono richiamati studi sulla realtà in cui siamo immersi, caratterizzata dal pensiero liberista diventato negli ultimi decenni dominante su scala globale e che ha comportato una concezione delle relazioni sociali basata su di una competitività esasperata e sull’esclusione di chi non sta al passo con le leggi di mercato: le conseguenze drammatiche dell'imbroglio liberista; la riduzione delle persone a consumatori; la fuga dalla comunità ed il rifugio in identità separate; il tempo del rischio, della paura e della separazione fra etica e affari. E gli studi che, in controtendenza, introducono a prospettive di ricerca di uno sviluppo inclusivo e umanizzante: le prospettive della decrescita, del business sociale, di una via cristiana verso un'economia giusta, della valorizzazione delle capacità delle risorse umane. Vengono poi indagati i collegamenti con le esperienze attive nel territorio della città di Bologna che promuovono, attraverso la collaborazione fra istituzioni, organizzazioni intermedie e cittadini, occasioni di un welfare comunitario che sviluppa competenze e diritti insieme a responsabilità: l'introduzione delle clausole sociali negli appalti pubblici per la realizzazione professionale delle persone svantaggiate; la promozione della responsabilità sociale d'impresa per l'inclusione socio-lavorativa; la valorizzazione delle risorse delle persone che vivono un’esperienza carceraria. Si tratta di esperienze ancora limitate, ma possono costituire un riferimento culturale e operativo di un modello di sviluppo possibile, che convenga a tutti, compatibile con i limiti ambientali e umanizzante.