5 resultados para Ros Rahola, Emili, 1945- -- Intervius

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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Commento testuale e contestuale di circa duecento fonti inedite e sconosciute alla storiografia sul ruolo di vicesegretario politico della DC di Giuseppe Dossetti, in particolare con riferimento allo scioglimento dei CLN, del referendum istituzionale, della organizzazione del partito e infine, della sua rottura politica con De Gasperi.

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Discovery of the Nox family has led to the concept that ROS are “intentionally” generated and are biologically functional in various cell types. Over the last decades, ROS have been shown to be involved in several physiological and pathological processes and ROS producing enzymes have been suggested as a target for drug development. The mechanism involved in the prosurvival effect of cytokines on the human acute myeloid leukaemia cell lines M07e and B1647 is investigated. A decrease in intracellular reactive oxygen species (ROS) content, glucose transport activity and cell survival was observed in the presence of inhibitors of plasma membrane ROS sources, such as DPI and apocynin, and by small interference RNA for NOX2 in M07e cells. Furthermore, Nox generated ROS are required to sustain B1647 cell viability and proliferation; in fact, antioxidants such as EUK-134 or Nox inhibitors and siRNA direct cells to apoptotic cell death, suggesting that manipulation of cellular NOX2 and NOX4 could affect survival of leukemic cells. Moreover, hydrogen peroxide has been long thought to be freely diffusible but recent evidence suggest that specific mammalian aquaporin homologues (AQP8) possess the capacity to channel H2O2 across membrane. In this thesis is shown that inhibition of aquaporins diminishes intracellular ROS accumulation either when H2O2 is produced by Nox enzymes or when is added exogenously to the medium. These data suggest that specific inhibition of Nox enzymes and AQP8 could be an interesting novel anti-leukemic strategy.

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L’autore ricostruisce ed esamina la storia dei rapporti italo-tedeschi negli anni immediatamente precedenti la riapertura ufficiale delle relazioni diplomatiche tra Italia e Repubblica federale tedesca. Un riavvicinamento economico e politico progressivo, ma che suscitò forti contrasti tra i principali attori della diplomazia italiana. Il saggio si basa su una documentazione conservata presso l’Archivio storico del ministero degli Esteri, l’Archivio centrale dello Stato, l’Archivio storico della Banca d’Italia e l’Archivio Politico del ministero degli Esteri della Repubblica federale. L’autore sostiene che le relazioni economiche italo-tedesche assunsero un ruolo centrale nel processo di elaborazione della politica estera italiana sulla questione tedesca nel corso di questi anni. Prima dell’istituzione della Repubblica federale tedesca, l’Italia divenne un partner economico fondamentale per la Germania occidentale. Tra il 1945 e il 1949 l'Italia fu il primo paese europeo favorevole alla rinascita di un nuovo stato tedesco non sottoposto alla diretta influenza dell’Unione Sovietica. Il presidente del Consiglio De Gasperi e il ministro degli Esteri Sforza per sostenere la nuova Germania attuarono una precisa azione diplomatica di riavvicinamento politico, promuovendo diversi scambi di visite e di incontri con i rappresentanti tedeschi.

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Il problema storico che è al centro di questo progetto di ricerca può essere così riassunto: in che modo viene selezionata la classe dirigente comunista nell’Italia repubblicana? Ovvero, detto in altri termini, in che misura le nomine dipendevano dal centro, per cooptazione, secondo la tradizione del modello di partito centralizzato, e quanto, invece, costituivano una ratifica alta di processi di selezione che si sviluppavano in periferia? Quanto contava, insomma, l’aver avuto lo scettro del comando nei territori di provenienza per ricoprire incarichi direttivi nel partito a livello nazionale? La nostra ricerca vuole quindi verificare la validità di alcuni paradigmi interpretativi, scaturiti da un’analisi complessiva della politica comunista, prendendo in esame un caso di studio locale, quello di una regione «rossa» per antonomasia come la Toscana. Tenendo conto, contestualmente, della realtà nazionale e di quella locale, cercheremo di analizzare, le ricadute che processi di portata nazionale ebbero sulla realtà locale, e in particolare, sulle modalità che regolavano la selezione della classe dirigente, dando alla ricerca un taglio prosopografico.