2 resultados para Professional practices
em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
La ricerca dottorale che ho sviluppato si propone di analizzare il percorso di valutazione della genitorialità recentemente delineato dai servizi sociali territoriali della provincia di Bologna attraverso la sperimentazione di strumenti per la diagnosi sociale, valutando gli esiti dell’applicazione, anche in confronto all’utilizzo di metodi tradizionali. Il progetto ha il suo fulcro tematico, nel qualificare le pratiche professionali, con il fine ultimo di giungere ad un percorso di diagnosi sociale scientificamente fondato. Il mio obbiettivo quindi non è stato analizzare in termini astratti e idealtipici le metodologie professionali di riferimento per i 32 operatori coinvolti, quanto piuttosto di formarli all’utilizzo di una serie di strumenti elaborati nelle fasi precedenti del progetto, e condurre una ricerca empirica su un numero, sufficientemente ampio, di “casi concreti” costituito da nuclei familiari in carico ai servizi sociali. Più precisamente l'ambito privilegiato d’analisi è stato individuato nel rapporto tra operatore ed utente, allo scopo di evidenziare pregi e difetti dell'utilizzo di strumenti professionali finalizzati alla diagnosi sociale. Inoltre va sottolineato che l’analisi della letteratura sul tema ha evidenziato l’esistenza di un numero molto limitato di studi empirici sulle metodologie di servizio sociale, condotti peraltro su un numero di casi e di variabili molto ristretto, e per lo più in territorio statunitense, dove il sistema di Welfare si caratterizza per una impostazione tale da rendere veramente difficile la comparazione con la realtà italiana. Quello a cui ho inteso pervenire non è un giudizio ultimo sull’efficacia di questa specifica metodologia tout-court, ma piuttosto analizzare, attraverso l’utilizzo di materiali quanti-qualitativi derivati dalla sperimentazione, quelle che sono le condizioni che si vengono a determinare quando, nel percorso di presa in carico sociale, vengono introdotti strumenti specifici, metodologia chiara e alto coinvolgimento delle componenti relazionali del processo: operatori, familiari e rete sociale allargata.
Resumo:
This PhD thesis investigates children’s peer practices in two primary schools in Italy, focusing on the ordinary and the Italian L2 classroom. The study is informed by the paradigm of language socialization and considers peer interactions as a ‘double opportunity space’, allowing both children’s co-construction of their social organization and children’s sociolinguistic development. These two foci of attention are explored on the basis of children’s social interaction and of the verbal, embodied, and material resources that children agentively deploy during their mundane activities in the peer group. The study is based on a video ethnography that lasted nine months. Approximately 30 hours of classroom interactions were video-recorded, transcribed, and analyzed with an approach that combines the micro-analytic instruments of Conversation Analysis and the use of ethnographic information. Three main social phenomena were selected for analysis: (a) children’s enactment of the role of the teacher, (b) children’s reproduction of must-formatted rules, and (c) children’s argumentative strategies during peer conflict. The analysis highlights the centrality of the institutional frame for children’s peer interactions in the classroom. Moreover, the study illustrates that children socialize their classmates to the linguistic, social, and moral expectations of the context in and through various practices. Notably, these practices are also germane to the local negotiation of children’s social organization and hierarchy. Therefore, the thesis underlines that children’s peer interactions are both a resource for children’s sociolinguistic development and a potentially problematic locus where social exclusion is constructed and brought to bear. These insights are relevant for teachers’ professional practice. Children’s peer interactions are a resource that can be integrated in everyday didactics. Nevertheless, the role of the teacher in supervising and steering children’s peer practices appears crucial: an acritical view of children’s autonomous work, often implied in teaching methods such as peer tutoring, needs to be problematized.