4 resultados para Payments

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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The CAP reform process has been a central issue for agricultural economics research in recent years, and is gaining further attention in view of the post-2013 perspectives (Viaggi et al., 2010; Bartolini et al., 2011). Today the CAP is in the middle of a new reform process. Through the debate generated by the official proposals, published in October 2011 (COM(2011)625/3), the European Union (EU) engaged in a revision of the CAP ended on 26 June 2013 when a political agreement has been reached (IP/13/613, MEMO-13-621 and IP/13/864). In particular, in Italy the switch of the payment regime from historical to regional bases will take place. The underlying assumption is that the shift to regionalized payments changes the remuneration of inputs and has an impact on farmers’ allocation of fixed resources. In this context, farmers are expected to adjust their plans to the new policy environment as the regionalization of support is meant to create a change in incentives faced by farmers. The objective of this thesis is to provide an ex-ante analysis of the potential impact of the introduction of regionalized payments, within the post-2013 CAP reform, on the land market. Regionalized payments seem to produce differentiated effects and contribute to a general (slight) increase of land exchanges. The individual reaction to the new payments introduction would be different depending on location and specialization. These effects seem to be also strongly influenced by the difference in historical payments endowment and value, i.e. by the previous historical system of distribution of payments.

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The fall of the Berlin Wall opened the way for a reform path – the transition process – which accompanied ten former Socialist countries in Central and South Eastern Europe to knock at the EU doors. By the way, at the time of the EU membership several economic and structural weaknesses remained. A tendency towards convergence between the new Member States (NMS) and the EU average income level emerged, together with a spread of inequality at the sub-regional level, mainly driven by the backwardness of the agricultural and rural areas. Several progresses were made in evaluating the policies for rural areas, but a shared definition of rurality is still missing. Numerous indicators were calculated for assessing the effectiveness of the Common Agricultural Policy and Rural Development Policy. Previous analysis on the Central and Eastern European countries found that the characteristics of the most backward areas were insufficiently addressed by the policies enacted; the low data availability and accountability at a sub-regional level, and the deficiencies in institutional planning and implementation represented an obstacle for targeting policies and payments. The next pages aim at providing a basis for understanding the connections between the peculiarities of the transition process, the current development performance of NMS and the EU role, with particular attention to the agricultural and rural areas. Applying a mixed methodological approach (multivariate statistics, non-parametric methods, spatial econometrics), this study contributes to the identification of rural areas and to the analysis of the changes occurred during the EU membership in Hungary, assessing the effect of CAP introduction and its contribution to the convergence of the Hungarian agricultural and rural. The author believes that more targeted – and therefore efficient – policies for agricultural and rural areas require a deeper knowledge of their structural and dynamic characteristics.

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Il tema oggetto della presente tesi di dottorato trae spunto dall'analisi dell'art. 2468 c.c. nel quale può dirsi contenuto il nucleo fondamentale della disciplina della partecipazione sociale. In primo luogo vi è un'analisi comparata dell'istituto in esame con quelli previsti negli altri paesi europei. Dopo una breve analisi di diritto comparato ci si è concentrati sulla legislazione italiana ed, in particolare, l'elaborato cerca di dare una risposta ai seguenti interrogativi: a) quali sono i “particolari diritti” ex art. 2468 c.c.? b) si può parlare di “categorie speciali di partecipazioni”? Con riferimento al primo interrogativo va considerato che il modello legale prevede che i diritti particolari attribuibili ai soci riguardano l’amministrazione della società o la distribuzione degli utili. Tale disciplina sussiste quando l’atto costitutivo attribuisce i particolari diritti senza disporre nulla sulla loro trasferibilità, modificabilità ed inerenza alla partecipazione sociale piuttosto che alla persona del socio. Ci si è chiesti quali siano i confini delle due categorie espressamente previste dall’art. 2468, 3 c.c. e se tale previsione sia tassativa piuttosto che esemplificativa, aprendosi quindi la strada alla libera determinabilità dei diritti sociali, alla stregua di quanto sancisce l’art. 2348, 2 c.c., in merito alle azioni “speciali”. Si giunge così alla conclusione che la previsione sia esemplificativa e che anche nelle s.r.l. le parti sono libere di attribuire ai soci diritti sociali diversi da quelli derivanti dal modello legale, nei limiti derivanti da specifiche norme imperative. Nel secondo capitolo sono stati approfonditi i principi dettati dall’art. 2468 c.c., la natura di tali "particolari diritti" ed i loro profili di qualificazione nonché le loro esplicazioni contenutistiche Nel terzo capitolo si è analizzato cosa accade ai "particolari diritti" in caso di vicende modificative. Nel quarto capitolo poi è stato affrontata la controversa questione relativa alla possibilità di creare delle “categorie di quote”.

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La presente trattazione analizza le novità normative apportate dalle recenti direttive europee sui servizi di pagamento e sulla moneta elettronica (rispettivamente la direttiva 2007/64/CE, c.c. Payment Services Directive o PSD, e la direttiva 2009/110/CE, detta Electronic Money Directive 2 o EMD2). Al fine di incrementare la competitività dei servizi di pagamento, sono stati introdotti nuovi prestatori di servizi di pagamento, non bancari, gli Istituti di Pagamento (IP) e gli Istituti di Moneta Elettronica (IMEL), a cui è stata attribuita la possibilità di far ricorso al contratto di conto di pagamento per la gestione dei servizi di pagamento con possibilità di finanziamento agli utenti. La prima parte della presente trattazione è dedicata alla configurazione giuridica dei nuovi prestatori di servizi di pagamento, influenzante la diffusione dei pagamenti digitali e della moneta elettronica. La seconda parte è rivolta alla ricostruzione giuridica del conto di pagamento, contratto – tipo per la gestione in conto dei servizi di pagamento, ed all’analisi delle modalità di erogazione dei finanziamenti agli utenti. Le direttive predette hanno inoltre attribuito ad IP ed IMEL la facoltà di emettere le carte di pagamento a spendibilità generalizzata, ossia carte di debito e carte di credito. In quanto abilitati all’emissione di moneta elettronica, gli IMEL possono inoltre emettere i c.d. borsellini di moneta elettronica, cioè i dispositivi di memorizzazione e di movimentazione della moneta elettronica. Nella terza parte della trattazione vengono, pertanto, presi in analisi la natura di tali strumenti di pagamento e le differenze intercorrenti rispetto agli affini strumenti bancari. In particolare, ampio spazio è dedicato alla ricostruzione giuridica dei borsellini di moneta elettronica, la cui diffusione tra gli utenti potrebbe avere l’effetto di favorire la progressiva digitalizzazione dei pagamenti e la realizzazione della cashless society.