2 resultados para PDP
em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
Participation appeared in development discourses for the first time in the 1970s, as a generic call for the involvement of the poor in development initiatives. Over the last three decades, the initial perspectives on participation intended as a project method for poverty reduction have evolved into a coherent and articulated theoretical elaboration, in which participation figures among the paraphernalia of good governance promotion: participation has acquired the status of new orthodoxy. Nevertheless, the experience of the implementation of participatory approaches in development projects seemed to be in the majority of cases rather disappointing, since the transformative potential of participation in development depends on a series of factors in which every project can actually differ from others: the ultimate aim of the approach promoted, its forms and contents and, last but not least, the socio-political context in which the participatory initiative is embedded. In Egypt, the signature of a project agreement between the Arab Republic of Egypt and the Federal Republic of Germany, in 1998, inaugurated a Participatory Urban Management Programme (PUMP) to be implemented in Greater Cairo by the German Technical Cooperation (Deutsche Gesellschaft fr Technische Zusammenarbeit, GTZ) and the Ministry of Planning (now Ministry of Local Development) and the Governorates of Giza and Cairo as the main counterparts. Now, ten years after the beginning of the PUMP/PDP and close to its end (December 2010), it is possible to draw some conclusions about the scope, the significance and the effects of the participatory approach adopted by GTZ and appropriated by the Egyptian counterparts in dealing with the issue of informal areas and, more generally, of urban development. Our analysis follows three sets of questions: the first set regards the way participation has been interpreted and concretised by PUMP and PDP. The second is about the emancipating potential of the participatory approach and its ability to empower the marginalised. The third focuses on one hand on the efficacy of GTZ strategy to lead to an improvement of the delivery service in informal areas (especially in terms of planning and policies), and on the other hand on the potential of GTZ development intervention to trigger an incremental process of democratisation from below.
Resumo:
Il presente lavoro strutturato in quattro parti analizzando e comparando le pubblicazioni del settore scientifico italiano, anglofono e tedesco di riferimento. Nel primo capitolo della tesi viene proposta una riflessione sulle parole che ruotano attorno al tema dei DSA e della disabilit. Nel secondo capitolo vengono presentati, a partire dalla letteratura scientifica di riferimento, gli indicatori di rischio che segnalano possibili disturbi specifici di apprendimento e le caratteristiche di apprendimento dei DSA mettendo in luce potenzialit e talenti spesso intrinseci. Nel terzo capitolo viene vagliata la normativa di riferimento, in particolare la recente Legge 170/2010 e le relative Linee Guida. Nel quarto capitolo, partendo dal tema della diffusione delle tecnologie dellinformazione e della comunicazione (da ora in poi TIC) nel mondo della scuola, sono ampiamente trattati i principali strumenti compensativi (sintesi vocale, libri digitali, mappe concettuali, Lavagna Interattiva Multimediale) e le misure dispensative adottabili. Nel quinto capitolo viene analizzato in tutte le sue parti il Piano Didattico Personalizzato (da ora in poi PDP) e viene proposto un possibile modello di PDP pubblicato sul sito dell'Ufficio per lAmbito Territoriale di Bologna. Nel sesto capitolo della tesi viene presentato il Progetto Regionale ProDSA. Il Progetto, rivolto a studenti, con diagnosi di DSA, delle scuole secondarie di primo grado e del primo biennio delle secondarie di secondo grado dellEmilia-Romagna, ha visto, grazie a un finanziamento della Regione, la consegna in comodato d'uso gratuito di tecnologie compensative agli alunni che hanno aderito. La sezione empirica del presente lavoro indaga luso reale che stato fatto degli strumenti proposti in comodato duso e le motivazioni legate alla scelta di non utilizzarli in classe. Nel settimo capitolo vengono proposti strumenti progettati per rispondere concretamente alle criticit emerse dall'analisi dei dati e per sensibilizzare il mondo della scuola sulle caratteristiche dei DSA.