2 resultados para Online chat groups.
em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
Le Social Street sono gruppi di vicini di casa che vogliono ricreare legami di convivialità avendo notato un indebolimento delle relazioni sociali nei loro quartieri. Nascono come gruppi online, tramite la piattaforma Facebook, per materializzarsi in incontri offline andando a costruire legami conviviali grazie pratiche di socialità, inclusività e gratuità. Questa Tesi ha come obiettivo l’analisi dei profili socio-demografici degli Streeter e dei quartieri coinvolti per comprendere come sia possibile creare convivialità e come la variabile urbana intervenga in questi processi. Inoltre, si vuole comprendere le dinamiche di attaccamento al quartiere, gli interessi portati avanti dagli Streeter, il loro profilo civico e il posizionamento di quest’esperienza rispetto all’associazionismo tradizionale. Per perseguire l’obiettivo della ricerca, sono state studiate le tre città che vedono la maggiore presenza di Social Street: Milano, Bologna, Roma. La ricerca ha previsto sia un’analisi degli Streeter grazie a un questionario online replicato in tutti i contesti. Inoltre, sono state realizzate 131 interviste ad amministratori e fondatori di Social Street e condotte osservazioni etnografiche e netnografiche. I risultati mostrano come gli Streeter siano appartenenti alle classi medio-alte, tra trenta e cinquanta anni, che hanno sperimentato la mobilità tra un quartiere e l’altro o tra diversi contesi nazionali ed internazionali e trovano nelle Social Street un modo per creare legami di vicinato che hanno perso nei loro trasferimenti. Gli stessi quartieri dove si diffondono le Social Street sono agiati e vi è una buona corrispondenza tra Streeter e modello della centralità sociale elaborato da Milbrath (1965) per cui anche la partecipazione civica è molto sentita tra gli aderenti alle Social Street. Il contributo di questa Tesi al dibattito sociologico risiede nell’aver offerto un’analisi empirica di un’azione collettiva a livello urbano, quella delle Social Street, mostrando come vi sia circolarità tra azione e contesto grazie all’azione mutualistica conviviale.
Resumo:
This thesis is based on a pilot investigation which explores the attitudes of a sample of Italian viewers towards the simil sync technique which in Italy is used for the dub of non-fictional television contents. The thesis seeks to analyse and define the characteristics of this dubbing modality which is often considered by scholars and professionals in the dubbing industry a hybrid modality of standard synchronised dubbing and voice-over. In order to investigate viewers’ attitudes, I organised 4 focus groups sessions which, due to the impact of Covid-19 pandemic, were carried out online. The online recruitment of participants, which was a difficult task, resulted in a small sample of eighteen participants (and two interviewees). The four online focus groups revealed that participants were aware of the simil sync technique. They recognised that the clips were dubbed in a different modality from standard synchronised dubbing. The characteristic that was mostly mentioned for detecting simil sync was the original soundtrack that was audible below the dub, followed by the identification of the genre of the programme in the clip and the absence of lip sync. Moreover, while simil sync with a barely audible original soundtrack received neutral or positive attitudes, simil sync with a more audible original soundtrack, instead, was tolerated or considered annoying. Simil sync passed unnoticed in the in-depth interviews in which the discussion about dubbing was not focused on the distinction between two dubbing modalities, for instance simil sync versus standard synchronised dubbing, but rather on the distinction between programmes that originated in Italian and those that were translated into Italian from another language and then dubbed.