8 resultados para Novo consenso
em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
Chemists have long sought to extrapolate the power of biological catalysis and recognition to synthetic systems. These efforts have focused largely on low molecular weight catalysts and receptors; however, biological systems themselves rely almost exclusively on polymers, proteins and RNA, to perform complex chemical functions. Proteins and RNA are unique in their ability to adopt compact, well-ordered conformations, and specific folding provides precise spatial orientation of the functional groups that comprise the “active site”. These features suggest that identification of new polymer backbones with discrete and predictable folding propensities (“foldamers”) will provide a basis for design of molecular machines with unique capabilities. The foldamer approach complements current efforts to design unnatural properties into polypeptides and polynucleotides. The aim of this thesis is the synthesis and conformational studies of new classes of foldamers, using a peptidomimetic approach. Moreover their attitude to be utilized as ionophores, catalysts, and nanobiomaterials were analyzed in solution and in the solid state. This thesis is divided in thematically chapters that are reported below. It begins with a very general introduction (page 4) which is useful, but not strictly necessary, to the expert reader. It is worth mentioning that paragraph I.3 (page 22) is the starting point of this work and paragraph I.5 (page 32) isrequired to better understand the results of chapters 4 and 5. In chapter 1 (page 39) is reported the synthesis and conformational analysis of a novel class of foldamers containing (S)-β3-homophenylglycine [(S)-β3-hPhg] and D- 4-carboxy-oxazolidin-2-one (D-Oxd) residues in alternate order is reported. The experimental conformational analysis performed in solution by IR, 1HNMR, and CD spectroscopy unambiguously proved that these oligomers fold into ordered structures with increasing sequence length. Theoretical calculations employing ab initio MO theory suggest a helix with 11-membered hydrogenbonded rings as the preferred secondary structure type. The novel structures enrich the field of peptidic foldamers and might be useful in the mimicry of native peptides. In chapter 2 cyclo-(L-Ala-D-Oxd)3 and cyclo-(L-Ala-DOxd) 4 were prepared in the liquid phase with good overall yields and were utilized for bivalent ions chelation (Ca2+, Mg2+, Cu2+, Zn2+ and Hg2+); their chelation skill was analyzed with ESI-MS, CD and 1HNMR techniques and the best results were obtained with cyclo-(L-Ala-D-Oxd)3 and Mg2+ or Ca2+. Chapter 3 describes an application of oligopeptides as catalysts for aldol reactions. Paragraph 3.1 concerns the use of prolinamides as catalysts of the cross aldol addition of hydroxyacetone to aromatic aldeydes, whereas paragraphs 3.2 and 3.3 are about the catalyzed aldol addition of acetone to isatins. By means of DFT and AIM calculations, the steric and stereoelectronic effects that control the enantioselectivity in the cross-aldol addition of acetone to isatin catalysed by L-proline have been studied, also in the presence of small quantities of water. In chapter 4 is reported the synthesis and the analysis of a new fiber-like material, obtained from the selfaggregation of the dipeptide Boc-L-Phe-D-Oxd-OBn, which spontaneously forms uniform fibers consisting of parallel infinite linear chains arising from singleintermolecular N-H···O=C hydrogen bonds. This is the absolute borderline case of a parallel β-sheet structure. Longer oligomers of the same series with general formula Boc-(L-Phe-D-Oxd)n-OBn (where n = 2-5), are described in chapter 5. Their properties in solution and in the solid state were analyzed, in correlation with their attitude to form intramolecular hydrogen bond. In chapter 6 is reported the synthesis of imidazolidin-2- one-4-carboxylate and (tetrahydro)-pyrimidin-2-one-5- carboxylate, via an efficient modification of the Hofmann rearrangement. The reaction affords the desired compounds from protected asparagine or glutamine in good to high yield, using PhI(OAc)2 as source of iodine(III).
Resumo:
Questa tesi parte da un evento “minore” della storia del XIX secolo per tendere, poi, ad alcuni obiettivi particolari. L’evento è costituito da uno strano funerale postumo, quello di Piero Maroncelli, carbonaro finito alla Spielberg, graziato, poi emigrato in Francia e in America, il cui corpo viene sepolto a New York nell’estate del 1846. Quarant’anni dopo, nel 1886, i resti di Maroncelli vengono esumati e – attraverso una “trafila” particolare, di cui è protagonista la Massoneria, da una sponda all’altra dell’Atlantico – solennemente trasferiti nella città natale di Forlì, dove vengono collocati nel pantheon del cimitero monumentale, inaugurato per l’occasione. Gli eventi celebrativi che si consumano a New York e a Forlì sono molto diversi fra loro, anche se avvengono quasi in contemporanea e sotto regie politiche ispirate dal medesimo radicalismo anticlericale. E’ chiaro che Maroncelli è un simbolo e un pretesto: simbolo di un’italianità transnazionale, composta di un “corpo” in transito, fuori dello spazio nazionale, ma appartenente alla patria (quella grande e quella piccola); pretesto per acquisire e rafforzare legami politici, mercè mobilitazioni di massa in un caso fondate sul festival, sulla festa en plein air, nell’altro sui rituali del cordoglio per i “martiri” dell’indipendenza. L’opportunità di comparare questi due contesti – l’Italia, colta nella sua periferia radicale e la New York della Tammany Hall -, non sulla base di ipotesi astratte, ma nella concretezza di un “caso di studio” reale e simultaneo, consente di riflettere sulla pervasività dell’ideologia democratica nella sua accezione ottocentesca, standardizzata dalla Massoneria, e, d’altro canto, sui riti del consenso, colti nelle rispettive tipicità locali. Un gioco di similitudini e di dissomiglianze, quindi. Circa gli obiettivi particolari – al di là della ricostruzione del “caso” Maroncelli -, ho cercato di sondare alcuni temi, proponendone una ricostruzione in primo luogo storiografica. Da un lato, il tema dell’esilio e del trapianto delle esperienze di vita e di relazione al di fuori del proprio contesto d’origine. Maroncelli utilizza, come strumento di identitario e di accreditamento, il fourierismo; la generazione appena successiva alla sua, grazie alla Giovine Italia, possiede già un codice interno, autoctono, cui fare riferimento; alla metà degli anni Cinquanta, ad esso si affiancherà, con successo crescente, la lettura “diplomatica” di ascendenza sabauda. Dall’altro, ho riflettuto sull’aspetto legato ai funerali politici, al cordoglio pubblico, al trasferimento postumo dei corpi. La letteratura disponibile, al riguardo, è assai ricca, e tale da consentire una precisa classificazione del “caso” Maroncelli all’interno di una tipologia della morte laica, ben delineata nell’Italia dell’Ottocento e del primo Novecento. E poi, ancora, ho preso in esame le dinamiche “festive” e di massa, approfondendo quelle legate al mondo dell’emigrazione italiana a Mew York, così distante nel 1886 dall’élite colta di quarant’anni prima, eppure così centrale per il controllo politico della città. Dinamiche alle quali fa da contrappunto, sul versante forlivese, la visione del mondo radicale e massonico locale, dominato dalla figura di Aurelio Saffi e dal suo tentativo di plasmare un’immagine morale e patriottica della città da lasciare ai posteri. Quasi un’ossessione, per il vecchio triumviro della Repubblica romana (morirà nel 1890), che interviene sulla toponomastica, sull’edilizia cemeteriale, sui pantheon civico, sui “ricordi” patriottici. Ho utilizzato fonti secondarie e di prima mano. Anche sulle prime, quantitativamente assai significative, mi sono misurata con un lavoro di composizione e di lettura comparata prima mai tentato. La giustapposizione di chiavi di lettura apparentemente distanti, ma giustificate dalla natura proteiforme e complicata del nostro “caso”, apre, a mio giudizio, interessanti prospettive di ricerca. Circa le fonti di prima mano, ho attinto ai fondi disponibili su Maroncelli presso la Biblioteca comunale di Forlì, alle raccolte del Grande Oriente d’Italia a Roma, a periodici italoamericani assai rari, sparsi in diverse biblioteche italiane, da Milano a Roma. Mi rendo conto che la quantità dei materiali reperiti, sovente molto eterogenei, avrebbero imposto una lettura delle fonti più accurata di quella che, in questa fase della ricerca, sono riuscita a condurre. E’ vero, però, che le suggestioni già recuperabili ad un’analisi mirata al contenuto principale – le feste, la propaganda, il cordoglio – consentono la tessitura di una narrazione non forzata, nella quale il ricordo della Repubblica romana viaggia da una sponda all’altra dell’Atlantica, insieme ai resti di Maroncelli; nella quale il rituale massonico funge da facilitatore e da “mediatore culturale”; nella quale, infine, il linguaggio patriottico e la koinè democratica trans-nazionale riescono incredibilmente a produrre o a incarnare identità. Per quanto tempo? La risposta, nel caso forlivese, è relativamente facile; in quello della “colonia” italiana di New York, presto alterata nella sua connotazione demografica dalla grande emigrazione transoceanica, le cose appaiono più complesse. E, tuttavia, nel 1911, cinquantesimo dell’Unità, qualcuno, nella grande metropoli americana, si sarebbe ricordato di Maroncelli, sia pure in un contesto e con finalità del tutto diverse rispetto al 1886: segno che qualcosa, sotto traccia, era sopravvissuto.
Resumo:
This thesis deals with the synthesis and the conformation analysis of hybrid foldamers containing the 4-carboxyoxazolidin-2-one unit or related molecules, in which an imido-type function is obtained by coupling the nitrogen of the heterocycle with the carboxylic acid moiety of the next unit. The imide group is characterized by a nitrogen atom connected to an endocyclic and an exocyclic carbonyl, which tend always to adopt the trans conformation. As a consequence of this locally constrained disposition effect, these imide-type oligomers are forced to fold in ordered conformations. The synthetic approach is highly tuneable with endless variations, so, simply by changing the design and the synthesis, a wide variety of foldamers with the required properties may be prepared “on demand”. Thus a wide variety of unusual secondary structures and interesting supramolecular materials may be obtained with hybrid foldamers. The behaviour in the solid state of some of these compounds has been analyzed in detail, thus showing the formation of different kinds of supramolecular materials that may be used for several applications. A winning example is the production of a bolaamphiphilic gelators that may also be doped with small amounts of dansyl containing compounds, needed to show the cellular uptake into IGROV-1 cells, by confocal laser scanning microscopy. These gels are readily internalized by cells and are biologically inactive, making them very good candidates in the promising field of drug delivery. In the last part of the thesis, a particular attention was directed to the search of new scaffolds that behave as constrained amino acid mimetics, showing that tetramic acids derivatives could be good candidates for the synthesis and applications of molecules having an ordered secondary structure.
Resumo:
L’elaborato propone una riflessione rispetto all’atto giuridico del consenso informato quale strumento garante dell’esercizio del diritto alla salute per i migranti. Attraverso una riflessione antropologica rispetto alla natura, alla costruzione e alla logica dei diritti universali, verranno analizzate le normative nazionali, europee ed internazionali a tutela del diritto alla salute per i migranti; l’obiettivo della ricerca è indagare l’eventuale scarto tra normative e politiche garantiste nei confronti della salute migrante e l’esistenza di barriere strutturali che impediscono un pieno esercizio del diritto alla salute. L’ipotesi di ricerca si basa sulla reale capacità performativa del consenso informato, proposto solitamente sia come strumento volto ad assicurare la piena professionalità dell’operatore sanitario nell’informare il paziente circa i rischi e i benefici di un determinato trattamento sanitario, sia come garante del principio di autonomia. La ricerca, attraverso un’analisi quanti-qualitativa, ha interrogato il proprio campo, rappresentato da un reparto di ginecologia ed ostetrica, rispetto alle modalità pratiche di porre in essere la firma nei moduli del consenso informato, con particolare attenzione alle specificità proprie delle pazienti migranti. Attraverso l’osservazione partecipante è stato quindi possibile riflettere su aspetti rilevanti, quali le dinamiche quotidiane che vengono a crearsi tra personale sanitario e pazienti, le caratteristiche e i limiti del servizio di mediazione sanitaria, le azioni pratiche della medicina difensiva. In questo senso il tema del “consenso informato”, indagato facendo interagire discipline quali l’antropologia, la bioetica, la filosofia e la sociologia, si è posto sia come lente di lettura privilegiata per comprendere le dinamiche relazionali ad oggi esistenti tra professionisti sanitari e popolazione migrante, ancora vittima di diseguaglianze strutturali, ma altresì come “innesco potenziale” di nuove modalità di intendere la relazione medico-paziente.