2 resultados para Non-contractual agreements

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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Il lavoro di ricerca prende le mosse da una premessa di ordine economico. Il fenomeno delle reti di impresa, infatti, nasce dalla realtà economica dei mercati. In tale contesto non può prescindere dal delineare un quadro della situazione- anche di crisi- congiunturale che ha visto coinvolte specialmente le imprese italiane. In tale prospettiva, si è reso necessario indagare il fenomeno della globalizzazione, con riferimento alle sue origini,caratteristiche e conseguenze. Ci si sofferma poi sulla ricostruzione dogmatica del fenomeno. Si parte dalla ricostruzione dello stesso in termini di contratto plurilaterale- sia esso con comunione di scopo oppure plurilaterale di scambio- per criticare tale impostazione, non del tutto soddisfacente, in quanto ritenuto remissiva di fronte alla attuale vis espansiva del contratto plurilaterale. Più convincente appare lo schema del collegamento contrattuale, che ha il pregio di preservare l’autonomia e l’indipendenza degli imprenditori aderenti, pur inseriti nel contesto di un’operazione economica unitaria, volta a perseguire uno scopo comune, l’“interesse di rete”, considerato meritevole di tutela secondo l’ordinamento giuridico ex art. 1322 2.co. c.c. In effetti il contratto ben si presta a disegnare modelli di rete sia con distribuzione simmetrica del potere decisionale, sia con distribuzione asimmetrica, vale a dire con un elevato livello di gerarchia interna. Non può d’altra parte non ravvisarsi un’affinità con le ipotesi di collegamento contrattuale in fase di produzione, consistente nel delegare ad un terzo parte della produzione, e nella fase distributiva, per cui la distribuzione avviene attraverso reti di contratti. Si affronta la materia della responsabilità della rete, impostando il problema sotto due profili: la responsabilità interna ed esterna. La prima viene risolta sulla base dell’affidamento reciproco maturato da ogni imprenditore. La seconda viene distinta in responsabilità extracontrattuale, ricondotta nella fattispecie all’art. 2050 c.c., e contrattuale.

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The original idea of the thesis draws on interrelated assumptions: 1) among the tools used, in the markets for technology, for the acquisition of external knowledge, the licensing agreements are acknowledged as one of the most important contractual mechanisms; 2) the liabilities of newness and the liabilities of smallness force new venture to strongly rely on external knowledge sources. Albeit the relevance of this topic, little attention has been paid so far to its investigation, especially in the licensing context; 3) nowadays there is an increasing trend in licensing practices, but the literature on markets for technology focuses almost exclusively on the incentives and rationales that foster firms’ decisions to trade their technologies, under-investigating the role of the acquiring firm, the licensee, overlooking the demand side of the market. Therefore, the thesis investigates the inward licensing phenomenon within the context of new ventures. The main questions that new venture licensee has to address if it decides to undertake an inward licensing strategy, can be summarized as follows: 1) Is convenient for a new venture to choose, as initial technology strategy, the implementation of an inward licensing ? 2) Does this decision affect its survival probabilities? 3) Does the age, at which a new venture becomes a licensee, affect its innovative capabilities? Is it better to undertake a licensing-in strategy soon after founding or to postpone this strategy until the new venture has accumulated significant resources? The findings suggest that new ventures licensees survive less than their non-licensee counterparts; the survival rates are directly connected to the time taken by firms to reach the market;being engaged in licensing-in deals some years after its inception allows a new venture licensee to increase its subsequent capacity to produce innovations.