2 resultados para National Council of Jewish Women

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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Oggetto della ricerca è lo studio del National Institute of Design (NID), progettato da Gautam Sarabhai e sua sorella Gira, ad Ahmedabad, assunta a paradigma del nuovo corso della politica che il Primo Ministro Nehru espresse nei primi decenni del governo postcoloniale. Obiettivo della tesi è di analizzare il fenomeno che unisce modernità e tradizione in architettura. La modernità indiana, infatti, nacque e si sviluppò con i caratteri di un Giano bifronte: da un lato, la politica del Primo Ministro Nehru favorì lo sviluppo dell’industria e della scienza; dall’altro, la visione di Gandhi mirava alla riscoperta del locale, delle tradizioni e dell’artigianato. Questi orientamenti influenzarono l’architettura postcoloniale. Negli anni ‘50 e ’60 Ahmedabad divenne la culla dell’architettura moderna indiana. Kanvinde, i Sarabhai, Correa, Doshi, Raje trovarono qui le condizioni per costruire la propria identità come progettisti e come intellettuali. I motori che resero possibile questo fermento furono principalmente due: una committenza di imprenditori illuminati, desiderosi di modernizzare la città; la presenza ad Ahmedabad, a partire dal 1951, dei maestri dell’architettura moderna, tra cui i più noti furono Le Corbusier e Kahn, invitati da quella stessa committenza, per la quale realizzarono edifici di notevole rilevanza. Ad Ahmedabad si confrontarono con forza entrambe le visioni dell’India moderna. Lo sforzo maggiore degli architetti indiani si espresse nel tentativo di conciliare i due aspetti, quelli che derivavano dalle influenze internazionali e quelli che provenivano dallo spirito della tradizione. Il progetto del NID è uno dei migliori esempi di questo esercizio di sintesi. Esso recupera nella composizione spaziale la lezione di Wright, Le Corbusier, Kahn, Eames ibridandola con elementi della tradizione indiana. Nell’uso sapiente della struttura modulare e a padiglione, della griglia ordinatrice a base quadrata, dell’integrazione costante fra spazi aperti, natura e architettura affiorano nell’edificio del NID echi di una cultura millenaria.

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The Treaty of Lisbon has brought remarkable changes and innovations to the European Union. As far as the Council of Ministers of the European Union (“the Council” hereinafter) is concerned, there are two significant innovations: double qualified majority voting and new rotating Presidency scheme, which are considered to make the working of the Council more efficiently, stably and consistently. With the modification relating to other key institutions, the Commission and the European Parliament, and with certain procedures being re-codified, the power of the Council varies accordingly, where the inter-institutional balance counts for more research. As the Council is one of the co-legislatures of the Union, the legislative function of it would be probably influenced, positively or negatively, by the internal innovations and the inter-institutional re-balance. Has the legislative function of the Council been reinforced or not? How could the Council better reach its functional goal designed by the Treaties’ drafter? How to evaluate the Council’s evolution after Lisbon Treaty in the light of European integration? This thesis is attempting to find the answers by analyzing two main internal innovations and inter-institutional re-balance thereinafter.