2 resultados para Money laundering investigation
em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
La ricerca è dedicata a verificare se e come, a livello dell’Unione europea, la lotta alla criminalità (ed in particolare quella organizzata) venga condotta nel rispetto di diritti e libertà fondamentali, e se la cooperazione tra Stati membri su questo fronte possa giungere a promuovere standard omogenei ed elevati di tutela degli stessi. Gli ambiti di cooperazione interessati sono principalmente quello giudiziario in materia penale e quello di polizia, e la ritrosia degli Stati a cedere all’Unione competenze in materia si è accompagnata ad un ritardo ancora maggiore dell’emersione, nell’ambito degli stessi, della dimensione dei diritti. Ciò ha reso molto difficile lo sviluppo completo ed equilibrato di uno “spazio di libertà, sicurezza e giustizia” (art. 67 TFUE). L’assetto istituzionale introdotto dal Trattato di Lisbona e l’attribuzione di valore giuridico vincolante alla Carta hanno però posto le basi per il superamento della condizione precedente, anche grazie al fatto che, negli ambiti richiamati, la salvaguardia dei diritti è divenuta competenza ed obiettivo esplicito dell’Unione. Centrale è per la ricerca la cooperazione giudiziaria in materia penale, che ha visto la ricca produzione normativa di stampo repressivo recentemente bilanciata da interventi del legislatore europeo a finalità garantista e promozionale. L’analisi degli strumenti nella prospettiva indicata all’inizio dell’esposizione è quindi oggetto della prima parte dell’elaborato. La seconda parte affronta invece la cooperazione di polizia e quello degli interventi volti alla confisca dei beni e ad impedire il riciclaggio, misure – queste ultime - di particolare rilievo soprattutto per il contrasto al crimine organizzato. Sottesi all’azione dell’Unione in queste materie sono, in modo preponderante, due diritti: quello alla salvaguardia dei dati personali e quello al rispetto della proprietà privata. Questi, anche in ragione delle peculiarità che li caratterizzano e della loro natura di diritti non assoluti, sono analizzati con particolare attenzione.
Resumo:
The advent of Bitcoin suggested a disintermediated economy in which Internet users can take part directly. The conceptual disruption brought about by this Internet of Money (IoM) mirrors the cross-industry impacts of blockchain and distributed ledger technologies (DLTs). While related instances of non-centralisation thwart regulatory efforts to establish accountability, in the financial domain further challenges arise from the presence in the IoM of two seemingly opposing traits: anonymity and transparency. Indeed, DLTs are often described as architecturally transparent, but the perceived level of anonymity of cryptocurrency transfers fuels fears of illicit exploitation. This is a primary concern for the framework to prevent money laundering and the financing of terrorism and proliferation (AML/CFT/CPF), and a top priority both globally and at the EU level. Nevertheless, the anonymous and transparent features of the IoM are far from clear-cut, and the same is true for its levels of disintermediation and non-centralisation. Almost fifteen years after the first Bitcoin transaction, the IoM today comprises a diverse set of socio-technical ecosystems. Building on an analysis of their phenomenology, this dissertation shows how there is more to their traits of anonymity and transparency than it may seem, and how these features range across a spectrum of combinations and degrees. In this context, trade-offs can be evaluated by referring to techno-legal benchmarks, established through socio-technical assessments grounded on teleological interpretation. Against this backdrop, this work provides framework-level recommendations for the EU to respond to the twofold nature of the IoM legitimately and effectively. The methodology cherishes the mutual interaction between regulation and technology when drafting regulation whose compliance can be eased by design. This approach mitigates the risk of overfitting in a fast-changing environment, while acknowledging specificities in compliance with the risk-based approach that sits at the core of the AML/CFT/CPF regime.