2 resultados para Mini-plates

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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The aim of this Thesis is to investigate the effect of heterogeneities within the subducting plate on the dynamics of subduction. In particular, I study the motion of the trench for oceanic and continental subduction, first, separately, and, then, together in the same system to understand how they interact. The understanding of these features is fundamental to reconstruct the evolution of complex subduction zones, such as the Central Mediterranean. For this purpose, I developed 2D and 3D numerical models of oceanic and continental subduction where the rheological, geometrical and compositional properties of the plates are varied. In these models, the trench and the overriding plate move self-consistently as a function of the dynamics of the system. The effect of continental subduction on trench migration is largely investigated. Results from a parametric study showed that despite different rheological properties of the plates, all models with a uniform continental crust share the same kinematic behaviour: the trench starts to advance once the continent arrives at the subduction zone. Hence, the advancing mode in continental collision scenarios is at least partly driven by an intrinsic feature of the system. Moreover, the presence of a weak lower crust within the continental plate can lead to the occurrence of delamination. Indeed, by changing the viscosity of the lower crust, both delamination and slab detachment can occur. Delamination is favoured by a low viscosity value of the lower crust, because this makes the mechanical decoupling easier between crust and lithospheric mantle. These features are observed both in 2D and 3D models, but the numerical results of the 3D models also showed that the rheology of the continental crust has a very strong effect on the dynamics of the whole system, since it influences not only the continental part of plate but also the oceanic sides.

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Scopo del nostro studio è quello di valutare i disturbi cognitivi in relazione al tasso di microembolia cerebrale in due gruppi di pazienti trattati per lesione carotidea asintomatica con endoarterectomia (CEA) o stenting (CAS). Comparando le due metodiche mediante l’utilizzo di risonanza magnetica in diffusione (DW-MRI), neuromarkers (NSE e S100β) e test neuropsicometrici. MATERIALE E METODI: 60 pazienti sono stati sottoposti a rivascolarizzazione carotidea (CEA n=32 e CAS n=28). Sono stati tutti valutati con DW-MRI e Mini-Mental State Examination (MMSE) test nel preoperatorio, a 24 ore, a 6 ed a 12 mesi dall’intervento. In tutti sono stati dosati i livelli sierici di NSE e S100β mediante 5 prelievi seriati nel tempo, quello basale nel preoperatorio, l’ultimo a 24 ore. L’ananlisi statistica è stata effettuata con test t di Student per confronti multipli per valori continui e con test χ2 quadro e Fisher per le variabili categoriche. Significatività P <0,05. RISULTATI: Non vi è stato alcun decesso. Un paziente del gruppo CAS ha presentato un ictus ischemico. In 6 pazienti CAS ed in 1 paziente CEA si sono osservate nuove lesioni subcliniche alla RMN-DWI post-operatoria (21,4% vs 3% p=0,03). Nel gruppo CAS le nuove lesioni presenti alla RMN sono risultate significativamente associate ad un declino del punteggio del MMSE (p=0,001). L’analisi dei livelli di NSE e S100β ha mostrato un significativo aumento a 24 ore nei pazienti CAS (P = .02). A 12 mesi i pazienti che avevano presentato nuove lesioni ischemiche nel post-operatorio hanno mostrato minor punteggio al MMSE, non statisticamente significativo. CONCLUSIONI: I neuromarkers in combinazione con MMSE e RMN-DWI possono essere utilizzati nella valutazione del declino cognitivo correlato a lesioni silenti nell’immediato postoperatorio di rivascolarizzazione carotidea. Quest’ultime dovrebbero essere valutate quindi non solo rispetto al tasso di mortalità e ictus, ma anche rispetto al tasso di microembolia.