5 resultados para Men who have sex with men

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Lymphogranuloma venereum (LGV) is a sexual transmitted infection due to Clamydia trachomatis biovar L, endemic in part of Africa, Asia, South America and the Caribbean, but rare in industrialized countries up to 10 years ago. In 2003, a cluster of cases of LGV among men who have sex with men (MSM) was reported in Rotterdam. Since then, several reports of LGV have been reported in the largest cities in Europe, the United States and Australia. They have usually occurred with an anorectal syndrome. The purpose of this study is to summarize the expertise provided by the international literature about the new LGV outbreaks and to offer the first data collected on the presence of this disease in the Bologna area. In fact, we examine 5 cases of LGV proctitis diagnosed and treated at the Clinic of Sexually Transmitted Disease (STD) of the Dermatology Section at Sant’Orsola-Malpighi Hospital, Bologna. Particular attention will be paid to the laboratory method that allows identification and typing of the microorganism C. trachomatis serovar L1, L2, L3, leading to an etiologic diagnosis of certainty. The diagnosed cases of LGV will be described and compared with the international literature, trying to assess the risk factors, the most effective diagnostic and therapeutic procedure and the best approach to the patient.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Nella tesi si osserva come nella cultura russa cambiava l’immagine di Roma. Se ancora alla fine del settecento l’antichità romana poteva risultare solamente uno strumento retorico-filologico da utilizzare per fare il proprio discorso più convincente, la generazione dei decabristi la stessa antica romanità la accostava alla cultura e storia russe tramite gli elevati ideali civici. La romanità ora risultava uno strumento di analisi della esperienza storica e politica della Russia anche nel contesto europeo. Da qui nasceva una serie di modelli russi legati all’antica Roma: il Catone di Radiscev, il Bruto dei decabristi, ecc. Vi attingeva generosamente anche una corrente di lirica russo-antica con i suoi ricchi riferimenti agli autori classici, Ovidio, Tacito, Orazio. Nasceva così una specie di Roma antica russa che viveva secondo le sue regole etiche ed estetiche. Con il fallimento dell’esperienza decabrista cambia anche l’approccio alle antichità: ci si distacca dalla visione storico-morale dell’antico, Roma non è più una categoria da emulare, ma una storia a sé stante e chiusa in sé stessa come ogni periodo storico. Essa smette di essere un criterio universale di giudizio etico e morale. Allo stesso tempo, una parte integrante della cultura russa all’epoca era il viaggio a Roma. I russi cresciuti con interesse e amore verso la Roma antica, impazienti ed emozionati, desideravano ora di vedere quella patria dei classici. Era come se fosse un appuntamento fra gli amici di vecchia data. Si affrettava a verificare di persona le muse di storia e di poesia. E con tutto questo si imparavano ad amare tutti i defetti della Roma reale, spesso inospitale, la Roma del dolore e della fatica. La voce importante nel racconto romano dei russi era anche la Roma del cristianesimo, dove ritrovare e ricoprire la propria “anima cristiana”.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

The objective of this study was to evaluate right ventricular function in patients with right ventricular volume overload in patients with (tetralogy of Fallot, and pulmonary atresia + VSD ) underwent corrective surgery; with echocardiography measure that can be easily applied; and to study the relationship between ProBNP and the contractile function of the right ventricle, dilated right atrium, and the consequences of pulmonary insufficiency . Methods: The study included 50 patients (50% males, mean age 30.64 ± 13.30 years) with prior cardiac surgical intervention of TDF (90%) or pulmonary atresia + VSD (10%). (49 pz) have performed a cardiac MRI and clinical evaluation, (47 pz) echocardiogram, (48 pz) ECG, (34 pz) a cardiopulmonary exercise testing, (29 pz) a dosage of ProBNP. Results: The S-wave velocity (p <0.0001), the TAPSE (p <0.0001) correlated significantly with RVEF estimated by cardiac MRI. The VO2 max was 27.93 ± 12.91 ml / kg / min, 15% of patients had VE/VCO2 The peak> 35. ProBNP correlated positively and significantly with the area of the right atrium (p = 0.0001), and negative and significant with VO2 max (p = 0.04). Those who have increased pulmonary insufficiency (PVR fraction> 30%) have a significantly increased RVED volume (p = 0.01), reduced VO2 max (p = 0.04), and lower ejection fraction of LV (p = 0.02) than the group of patients with PVR ≤ 30. Conclusion: The TAPSE and S-wave velocity are fundamental and may become the technique of choice for routine assessment of RV systolic function in adult patients with TOF. The monitoring of the Pro BNP is probably a choice, given the simplicity and their information that correlate with the test cardiopulmonary. In view of the ventricular-ventricular interaction, so measures to maintain or restore the functioning of the pulmonary valve could preserve biventricular function.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Obiettivo Valutare l’ipotesi secondo cui la movimentazione manuale di carichi possa essere un fattore di rischio per il di distacco di retina. Metodi Si è condotto uno studio caso-controllo ospedaliero multicentrico, a Bologna, (reparto di Oculistica del policlinico S. Orsola Malpighi, Prof. Campos), e a Brescia (reparto di oculistica “Spedali Civili” Prof. Semeraro). I casi sono 104 pazienti operati per distacco di retina. I controlli sono 173 pazienti reclutati tra l’utenza degli ambulatori del medesimo reparto di provenienza dei casi. Sia i casi che i controlli (all’oscuro dall’ipotesi in studio) sono stati sottoposti ad un’intervista, attraverso un questionario strutturato concernente caratteristiche individuali, patologie pregresse e fattori di rischio professionali (e non) relativi al distacco di retina. I dati relativi alla movimentazione manuale di carichi sono stati utilizzati per creare un “indice di sollevamento cumulativo―ICS” (peso del carico sollevato x numero di sollevamenti/ora x numero di anni di sollevamento). Sono stati calcolati mediante un modello di regressione logistica unconditional (aggiustato per età e sesso) gli Odds Ratio (OR) relativi all’associazione tra distacco di retina e vari fattori di rischio, tra cui la movimentazione manuale di carichi. Risultati Oltre alla chirurgia oculare e alla miopia (fattori di rischio noti), si evidenzia un trend positivo tra l’aumento dell’ICS e il rischio di distacco della retina. Il rischio maggiore si osserva per la categoria di sollevamento severo (OR 3.6, IC 95%, 1.5–9.0). Conclusione I risultati, mostrano un maggiore rischio di sviluppare distacco di retina per coloro che svolgono attività lavorative che comportino la movimentazione manuale di carichi e, a conferma di quanto riportato in letteratura, anche per i soggetti miopi e per coloro che sono stati sottoposti ad intervento di cataratta. Si rende quindi evidente l’importanza degli interventi di prevenzione in soggetti addetti alla movimentazione manuale di carichi, in particolare se miopi.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Introduzione. Il rapido e globale incremento dell’utilizzo dei telefoni cellulari da parte degli adolescenti e dei bambini ha generato un considerevole interesse circa i possibili effetti sulla salute dell’esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza. Perciò è stato avviato lo studio internazionale caso-controllo Mobi-kids, all’interno del quale si colloca quello italiano condotto in 4 Regioni (Piemonte, Lombardia, Toscana, Emilia-Romagna). Obiettivi. Lo studio ha come obiettivo quello di valutare la stima del rischio degli effetti potenzialmente avversi di queste esposizioni sul sistema nervoso centrale nei bambini e negli adolescenti. Materiali e Metodi. La popolazione include tutte le persone di età compresa tra 10 e 24 anni residenti nelle 4 Regioni, con una diagnosi confermata di neoplasia cerebrale primitiva, diagnosticata durante il periodo di studio (3 anni). Sono stati selezionati due controlli - ospedalizzati per appendicite acuta - per ciascun caso. I controlli sono stati appaiati individualmente a ciascun caso per età, sesso e residenza del caso. Risultati. In Italia sono stati intervistati a Giugno 2014, 106 casi e 191 controlli. In Emilia-Romagna i casi reclutati sono stati fino ad ora 21 e i controlli 20, con una rispondenza del’81% e dell’65% rispettivamente. Dei 41 soggetti totali, il 61% era di sesso maschile con un’età media generale pari a 16,5 (±4,5) anni. Inoltre il 44% degli intervistati proveniva dalla classe di età più giovane (10-14). In merito allo stato di appaiamento, nella nostra Regione sono state effettuate 7 triplette (33%) - 1 caso e 2 controlli - e 6 doppiette (29%) - 1 caso ed 1 controllo. Conclusioni. Nonostante le varie difficoltà affrontate data la natura del progetto, l’esperienza maturata fin ad ora ha comunque portato alla fattibilità dello studio e porterà probabilmente a risultati che contribuiranno alla comprensione dei potenziali rischi di neoplasie cerebrali associati all'uso di telefoni cellulari tra i giovani.