2 resultados para Medieval history

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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Il vocabolario del potere fra intento etico-morale e tutela sociale. I lemmi dei Capitolari Carolingi nel Regnum Italicum (774-813), costituisce il risultato di una ricerca condotta sul lessico della legislazione carolingia promulgata per il Regno Italico dal momento della conquista dei Franchi sino alla morte di Carlomagno. L’analisi ha preso in esame tutti i lemmi, soprattutto sostantivi e aggettivi, riconducibili alla sfera etica e morale, e alla concezione della libertà della persona. Il lavoro si è giovato delle analisi più specifiche in merito ai concetti giuridico-istituzionali che fonti normative come quelle prese in esame portano inevitabilmente in primo piano. La ricerca, partita da una completa catalogazione dei lemmi, si è concentrata su quelli che maggiormente consentissero di valutare le interazioni fra la corte intellettuale dei primi carolingi – formata come noto da uomini di chiesa – e le caratteristiche di pensiero di quegli uomini, un pensiero sociale e istituzionale insieme. Il lavoro ha analizzato un lessico specifico per indagare come la concezione tradizionale della societas Christiana si esprimesse nella legislazione attraverso lemmi ed espressioni formulari peculiari: la scelta di questi da parte del Rex e della sua cerchia avrebbe indicato alla collettività una pacifica convivenza e definito contestualmente “l’intento ordinatore e pacificatore” del sovrano. L’analisi è stata condotta su un periodo breve ma assai significativo – un momento di frattura politica importante – per cogliere, proprio sfruttando la sovrapposizione e talvolta lo scontro fra i diversi usi di cancelleria del regno longobardo prima e carolingio poi, la volontarietà o meno da parte dei sovrani nell’uso di un lessico specifico. Questo diventa il problema centrale della tesi: tale lessico impone con la sua continuità d’uso modelli politici o invece è proprio un uso consapevole e strumentale di un determinato apparato lessicale che intende imporre alla società nuovi modelli di convivenza?

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Genetic differences among human groups can be ascribed both to the broad-scale extents of pre-historical and historical migrations and to the fine-scale impacts of socio-cultural and geographic heterogeneity. In this thesis, the genetic information provided by uniparental markers were exploited to address different aspects of the Italian population history, by combining macro- and micro-geographic investigations at different spatial and temporal scales. To firstly assess the overall Italian variability, Y-chromosome and mtDNA markers were deeply typed in ~900 individuals from continental Italy, Sicily and Sardinia. Sex-biased patterns and contrasting demographic histories were observed for males and females. Differential European and Mediterranean contributions were invoked to explain the paternal genetic sub-structure observed in peninsular Italy, compared to the homogeneous maternal genetic landscape. If Neolithic showed to be one principal determinant of the detected paternal structure, local insights into specific Italian regional contexts highlighted the importance of Post-Neolithic contributions. Among them, migrations from the Balkans (particularly Greece) during late Metal Ages, played a relevant role in the cultural and genetic transitions occurred in Sicily and Southern Italy. On a finer geographic and temporal perspective, the more recent layers of Italian genetic history and some aspects of the gene-culture interaction were assessed by exploring the genetic variability within two “marginal populations”: Arbereshe of Southern Italy and Partecipanza in Northern Italy. The Arbereshe are Albanian-speaking communities settled in Sicily and Calabria since the end of Middle Ages. Despite sharing common genetic and cultural backgrounds, these groups revealed diverging micro-evolutionary histories, implying different founding events and different patterns of cultural isolation and local admixture. Partecipanza is an idiosyncratic institution of Medieval origin aimed at sharing and devolving collective lands. This case-study exemplified that socio-economic stratification within the same population may induce sex-biased genetic structuring and the maintenance of otherwise hidden historical genetic traces.