3 resultados para McGann, Jerome J.
em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
La tesi considera la trattazione del tema dell’infanzia nell’opera di Origene di Alessandria attraverso l’analisi dei testi trasmessi nell’originale greco e delle traduzioni latine di Rufino e Gerolamo. Il motivo dell’infanzia è considerato nei suoi molteplici significati, a più livelli: esegetico, antropologico, filosofico, teologico. La ricerca non si limita dunque ad un’analisi di taglio storico, ma ambisce a definire la concezione e la considerazione della prima età dal punto di vista di Origene e nel contesto più ampio della letteratura coeva. Attraverso una lettura estensiva del corpus dell’Alessandrino sono stati isolati tutti i passi che si riferiscono all’infanzia a livello letterale e metaforico. Ne emerge una trattazione complessa del tema: il bambino è per Origene, in linea con le contemporanee dottrine filosofiche, un essere eminentemente irrazionale. Il pieno sviluppo della facoltà razionale si colloca al termine di questa prima fase dell’esistenza. L’irrazionalità infantile previene nei più piccoli l’insorgere delle passioni. A questa dottrina, di matrice stoica, si ricollegano alcuni sviluppi di grande rilievo: la non-imputabilità dei minori ed il legame tra razionalità e responsabilità individuale; la riflessione sulla sofferenza dei bambini e la ricerca di una sua causa, che non intacchi il principio della giustizia divina; l’ipotesi della preesistenza delle anime. Sul piano teologico la ricerca si focalizza sulle nozioni di paternità e filiazione e sul tema, centrale nell’orizzonte origeniano, della pedagogia. Origene concepisce la pedagogia umana, sul modello di quella divina, come una rete dinamica di relazioni che ricalca i rapporti parentali. A fianco di questi ambiti d’interesse principali l’analisi considera aspetti ulteriori: risalto è concesso, in particolare, all’elemento biografico ed all’aspetto linguistico e letterario della prosa origeniana, quest'ultimo spesso trascurato dalla critica. Lo studio mostra inoltre la vitalità di alcuni modelli esegetici origeniani nella tradizione successiva.
Resumo:
Il lavoro consiste nella traduzione dell’adagio 2001, Herculei labores con commento delle righe 1-116, che comprendono il racconto della fatica di Ercole contro l’idra di Lerna e le interpretazioni che Erasmo ne fornisce per introdurre la filologia come impresa erculea in chiave autobiografica. L’introduzione ha lo scopo di presentare una sintesi degli elementi notevoli del commento e alcune osservazioni sull’autorappresentazione di sé dell’umanista. Erasmo fa dell’identificazione con Ercole un topos della propria descrizione in chiave ironica, ma si propone anche come emulo di Girolamo, di cui cura l’edizione delle lettere. Questo lavoro prende in considerazione infine il ritratto di Erasmo dipinto da Holbein e custodito a Longford Castle in relazione al testo dell’adagio, al quale allude con la scritta in primo piano, ΗΡΑΚΛΕΙΟΙ ΠΟΝΟΙ.
Resumo:
The objective of the present dissertation is a born-digital critical edition of the Hebrew Old Testament book of Qohelet. The edition is based on an extensive collation of variant readings from indirect sources – the Septuagint, the Peshitta, the works of St. Jerome (the Vulgate and the Commentary), and the Targum – as well as from direct sources such as the Qumran fragments and Hebrew medieval manuscripts. The ultimate goal of the edition is (a) to reproduce the earliest textual form, the Archetype, that can be reconstructed on the basis of the available evidence; and (b) to propose a rehabilitation of the Original of the Author by resorting, when necessary, to conjectural emendation. We date the Archetype to the II century BCE, corresponding to the date of Hebrew fragments from Qumran, while we place the Original between the V and III centuries BCE. Unlike previous critical editions of Qohelet, ours follows the so-called eclectic model, which involves the reconstitution of a critical text and the preparation of an apparatus of secondary variants. Our edition includes, moreover, new data, taken both from primary literature, such as the recently published Göttingen Septuagint, and from up-to-date studies and critical commentaries on the text of Qohelet. The work is made up of five main parts: an introduction, which sets forth the rationale of the edition and the methodology adopted; the collation, where the variants are listed in their original language; the commentary, where they are extensively discussed; the critical text accompanied by the apparatus, which presents a selection of authentic Hebrew variants taken from the collation; and finally, a translation of the critical text. The edition uses the mark-up language of the Text Encoding Initiative (TEI). It is realized in pdf, via LaTeX, and will be available in digital form, via the TEI-Publisher editor.