2 resultados para Mayo, Richard Southwell Bourke, Earl of, 1822-1872.

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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The purpose of this research study is to discuss privacy and data protection-related regulatory and compliance challenges posed by digital transformation in healthcare in the wake of the COVID-19 pandemic. The public health crisis accelerated the development of patient-centred remote/hybrid healthcare delivery models that make increased use of telehealth services and related digital solutions. The large-scale uptake of IoT-enabled medical devices and wellness applications, and the offering of healthcare services via healthcare platforms (online doctor marketplaces) have catalysed these developments. However, the use of new enabling technologies (IoT, AI) and the platformisation of healthcare pose complex challenges to the protection of patient’s privacy and personal data. This happens at a time when the EU is drawing up a new regulatory landscape for the use of data and digital technologies. Against this background, the study presents an interdisciplinary (normative and technology-oriented) critical assessment on how the new regulatory framework may affect privacy and data protection requirements regarding the deployment and use of Internet of Health Things (hardware) devices and interconnected software (AI systems). The study also assesses key privacy and data protection challenges that affect healthcare platforms (online doctor marketplaces) in their offering of video API-enabled teleconsultation services and their (anticipated) integration into the European Health Data Space. The overall conclusion of the study is that regulatory deficiencies may create integrity risks for the protection of privacy and personal data in telehealth due to uncertainties about the proper interplay, legal effects and effectiveness of (existing and proposed) EU legislation. The proliferation of normative measures may increase compliance costs, hinder innovation and ultimately, deprive European patients from state-of-the-art digital health technologies, which is paradoxically, the opposite of what the EU plans to achieve.

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L’oggetto di ricerca della presente tesi di dottorato è costituito dall’analisi dell’opera Gesta Regum Anglorum, del monaco benedettino Guglielmo di Malmesbury, all’interno della quale sono stati esplorati e verificati i temi di legittimazione, di patronage e di propaganda. L’opera, infatti, rimane senza un manifesto committente, ad eccezione di una primissima versione. Il titolo della tesi rivela fin da subito questo aspetto, giacché estrae un passaggio del prologo al I libro: «propter adhorantium auctoritatem voluntate», traducibile con «per le autorevoli esortazioni che ricevetti». Dopo un’analisi delle lettere dedicatorie premesse all’opera, si è ipotizzata la volontà dell’autore di dedicare le Gesta Regum Anglorum, nella loro versione definitiva, a Roberto conte di Gloucester, approfondendo in tal senso l’aspetto legittimatorio dell’opera e la possibilità che essa potesse servire come strumento per ottenere un patronage dal conte nei confronti dell’abbazia di Malmesbury. La seconda parte della tesi è incentrata sulla comparazione tra le due principali redazioni dell’opera – quella conclusa intorno al 1126/27 e quella rivista tra 1135 e 1140 – per analizzarne le modifiche, ipotizzandone la funzione come volta mitigare aspetti relativi ai principali antenati di Roberto di Gloucester (Guglielmo I e Guglielmo II). La terza parte della tesi si è concentrata sull’aspetto propagandistico dell’opera in favore del monastero di appartenenza di Guglielmo (Malmesbury) e soprattutto in favore del clero regolare, nella dicotomia che caratterizzò questo e il clero secolare durante gli anni in cui l’autore viveva. Nell’ultima parte della tesi, è stato ripreso l’aspetto legittimatorio delle Gesta Regum, tentando di fornire un’analisi delle tre raffigurazioni dei sovrani normanni d’Inghilterra, che punteggiano i tre libri finali dell’opera.