5 resultados para Hume, David, 1711-1776
em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
La tesi si occupa della teoria delle ranking functions di W. Spohn, dottrina epistemologica il cui fine dare una veste logica rigorosa ai concetti di causalit, legge di natura, spiegazione scientifica, a partire dalla nozione di credenza. Di tale teoria manca ancora una esposizione organica e unitaria e, soprattutto, formulata in linguaggio immediatamente accessibile. Nel mio lavoro, che si presenta come introduzione ad essa, anche messa a raffronto con le teorie che maggiormente lhanno influenzata o rispetto alle quali si pone come avversaria. Il PRIMO CAPITOLO si concentra sulla teoria di P. Grdenfors, il pi diretto predecessore e ispiratore di Spohn. Questo consente al lettore di acquisire familiarit con le nozioni di base della logica epistemica. La conoscenza, nella teoria del filosofo svedese, concepita come processo di acquisizione ed espulsione di credenze, identificate con proposizioni, da un insieme. I tre maggiori fenomeni epistemici sono lespansione, la revisione e la contrazione. Nel primo caso si immagazzina una proposizione in precedenza sconosciuta, nel secondo se ne espelle una a causa dellacquisizione della sua contraddittoria, nel terzo si cancella una proposizione per amore di ipotesi e si investigano le conseguenze di tale cancellazione. Controparte linguistica di questultimo fenomeno la formulazione di un condizionale controfattuale. Lepistemologo, cos come Grdenfors concepisce il suo compito, fondamentalmente un logico che deve specificare funzioni: vale a dire, le regole che deve rispettare ciascun passaggio da un insieme epistemico a un successivo per via di espansione, revisione e contrazione. Il SECONDO CAPITOLO tratta infine della teoria di Spohn, cercando di esporla in modo esauriente ma anche molto semplice. Anche in Spohn evidentemente il concetto fondamentale quello di funzione: si tratta per in questo caso di quella regola di giudizio soggettivo che, a ciascuna credenza, identificata con una proposizione, associa un grado (un rank), espresso da un numero naturale positivo o dallo zero. Un rank un grado di non-credenza (disbelief). Perch la non-credenza (che comporta un notevole appesantimento concettuale)? Perch le leggi della credenza cos concepite presentano quella che Spohn chiama una pervasiva analogia rispetto alle leggi della probabilit (Spohn la chiama persino armonia prestabilita ed un campo su cui sta ancora lavorando). Essenziale il concetto di condizionalizzazione (analogo a quello di probabilit condizionale): a una credenza si associa un rank sulla base di (almeno) unaltra credenza. Grazie a tale concetto Spohn pu formalizzare un fenomeno che a Grdenfors sfugge, ossia la presenza di correlazioni interdoxastiche tra le credenze di un soggetto. Nella logica epistemica del predecessore, infatti, tutto si riduce allinclusione o meno di una proposizione nellinsieme, non si considerano n gradi di credenza n lidea che una credenza sia creduta sulla base di unaltra. Il TERZO CAPITOLO passa alla teoria della causalit di Spohn. Anche questa nozione affrontata in prospettiva epistemica. Non ha senso, secondo Spohn, chiedersi quali siano i tratti reali della causalit nel mondo, occorre invece studiare che cosa accade quando si crede che tra due fatti o eventi sussista una correlazione causale. Anche questultima fatta oggetto di una formalizzazione logica rigorosa (e diversificata, infatti Spohn riconosce vari tipi di causa). Una causa innalza lo status epistemico delleffetto: vale a dire, questultimo creduto con rank maggiore (ossia minore, se ci si concentra sulla non-credenza) se condizionalizzato sulla causa. Nello stesso capitolo espongo la teoria della causalit di Grdenfors, che per meno articolata e minata da alcuni errori. Il QUARTO CAPITOLO tutto dedicato a David Lewis e alla sua teoria controfattuale della causalit, che il maggiore avversario tanto di Spohn quanto di Grdenfors. Secondo Lewis la migliore definizione di causa pu essere data in termini controfattuali: la causa un evento tale che, se non fosse accaduto, nemmeno leffetto sarebbe accaduto. Naturalmente questo lo obbliga a specificare una teoria delle condizioni di verit di tale classe di enunciati che, andando contro i fatti per definizione, non possono essere paragonati alla realt. Lewis ricorre allora alla dottrina dei mondi possibili e della loro somiglianza comparativa, concludendo che un controfattuale vero se il mondo possibile in cui il suo antecedente e il suo conseguente sono veri pi simile al mondo attuale del controfattuale in cui il suo antecedente vero e il conseguente falso. Il QUINTO CAPITOLO mette a confronto la teoria di Lewis con quelle di Spohn e Grdenfors. Questultimo riduce i controfattuali a un fenomeno linguistico che segnala il processo epistemico di contrazione, trattato nel primo capitolo, rifiutando cos completamente la dottrina dei mondi possibili. Spohn non affronta direttamente i controfattuali (in quanto a suo dire sovraccarichi di sottigliezze linguistiche di cui non vuole occuparsi ha solo un abbozzo di teoria dei condizionali) ma dimostra che la sua teoria superiore a quella di Lewis perch riesce a rendere conto, con estrema esattezza, di casi problematici di causalit che sfuggono alla formulazione controfattuale. Si tratta di quei casi in cui sono in gioco, rafforzandosi a vicenda o concorrendo allo stesso effetto, pi fattori causali (casi noti nella letteratura come preemption, trumping etc.). Spohn riesce a renderne conto proprio perch ha a disposizione i rank numerici, che consentono unanalisi secondo cui a ciascun fattore causale assegnato un preciso ruolo quantitativamente espresso, mentre la dottrina controfattuale incapace di operare simili distinzioni (un controfattuale infatti vero o falso, senza gradazioni). Il SESTO CAPITOLO si concentra sui modelli di spiegazione scientifica di Hempel e Salmon, e sulla nozione di causalit sviluppata da questultimo, mettendo in luce soprattutto il ruolo (problematico) delle leggi di natura e degli enunciati controfattuali (a questo proposito sono prese in considerazione anche le famose critiche di Goodman e Chisholm). Proprio dalla riflessione su questi modelli infatti scaturita la teoria di Grdenfors, e tanto la dottrina del filosofo svedese quanto quella di Spohn possono essere viste come finalizzate a rendere conto della spiegazione scientifica confrontandosi con questi modelli meno recenti. Il SETTIMO CAPITOLO si concentra sullanalisi che la logica epistemica fornisce delle leggi di natura, che nel capitolo precedente sono ovviamente emerse come elemento fondamentale della spiegazione scientifica. Secondo Spohn le leggi sono innanzitutto proposizioni generali affermative, che sono credute in modo speciale. In primo luogo sono credute persistentemente, vale a dire, non sono mai messe in dubbio (tanto che se si incappa in una loro contro-istanza si va alla ricerca di una violazione della normalit che la giustifichi). In secondo luogo, guidano e fondano la credenza in altre credenze specifiche, che sono su di esse condizionalizzate (si riprendono, con nuovo rigore logico, le vecchie idee di Wittgenstein e di Ramsey e il concetto di legge come inference ticket). In terzo luogo sono generalizzazioni ricavate induttivamente: sono oggettivazioni di schemi induttivi. Questo capitolo si sofferma anche sulla teoria di legge offerta da Grdenfors (analoga ma embrionale) e sullanalisi che Spohn fornisce della nozione di clausola ceteris paribus. LOTTAVO CAPITOLO termina lanalisi cominciata con il sesto, considerando finalmente il modello epistemico della spiegazione scientifica. Si comincia dal modello di Grdenfors, che si mostra essere minato da alcuni errori o comunque caratterizzato in modo non sufficientemente chiaro (soprattutto perch non fa ricorso, stranamente, al concetto di legge). Segue il modello di Spohn; secondo Spohn le spiegazioni scientifiche sono caratterizzate dal fatto che forniscono (o sono finalizzate a fornire) ragioni stabili, vale a dire, riconducono determinati fenomeni alle loro cause e tali cause sono credute in modo persistente. Con una dimostrazione logica molto dettagliata e di acutezza sorprendente Spohn argomenta che simili ragioni, nel lungo periodo, devono essere incontrate. La sua quindi non solo una teoria della spiegazione scientifica che elabori un modello epistemico di che cosa succede quando un fenomeno spiegato, ma anche una teoria dello sviluppo della scienza in generale, che incoraggia a perseguire la ricerca delle cause come necessariamente coronata da successo. Le OSSERVAZIONI CONCLUSIVE fanno il punto sulle teorie esposte e sul loro raffronto. E riconosciuta la superiorit della teoria di Spohn, di cui si mostra anche che raccoglie in pieno leredit costruttiva di Hume, al quale gli avversari si rifanno costantemente ma in modo frammentario. Si analizzano poi gli elementi delle teorie di Hempel e Salmon che hanno precorso limpostazione epistemica. La teoria di Spohn non esente per da alcuni punti ancora problematici. Innanzitutto, il ruolo della verit; in un primo tempo Spohn sembra rinunciare, come fa esplicitamente il suo predecessore, a trattare la verit, salvo poi invocarla quando si pone il grave problema delloggettivazione delle ranking functions (il problema si presenta poich di esse inizialmente si dice che sono regole soggettive di giudizio e poi si identificano in parte con le leggi di natura). C poi la dottrina dei gradi di credenza che Spohn dice presentarsi unitamente alle proposizioni e che costituisce un inutile distacco dal realismo psicologico (critica consueta alla teoria): basterebbe osservare che i gradi di credenza sono ricavati o per condizionalizzazione automatica sulla base del tipo di fonte da cui una proposizione proviene, o per paragone immaginario con altre fonti (la maggiore o minore credenza infatti un concetto relazionale: si crede di pi o di meno sulla base di o rispetto a). Anche la trattazione delle leggi di natura problematica; Spohn sostiene che sono ranking functions: a mio avviso invece esse concorrono a regole di giudizio, che prescrivono di impiegare le leggi stesse per valutare proposizioni o aspettative. Una legge di natura un ingranaggio, per cos dire, di una valutazione di certezza ma non si identifica totalmente con una legge di giudizio. I tre criteri che Spohn individua per distinguere le leggi poi non sono rispettati da tutte e sole le leggi stesse: la generalizzazione induttiva pu anche dare adito a pregiudizi, e non di tutte le leggi si sono viste, individualmente, istanze ripetute tanto da giustificarle induttivamente. Infine, un episodio reale di storia della scienza come la scoperta della sintesi dellurea da parte di F. Whler (1828 ottenendo carbammide, organico, da due sostanze inorganiche, dimostra che non vera la legge di natura fini a quel momento presunta tale secondo cui sostanze organiche non possono essere ricavate da sostanze inorganiche) indice che le leggi di natura non sono sempre credute in modo persistente, cosicch per comprendere il momento della scoperta pur sempre necessario rifarsi a una teoria di tipo popperiano, rispetto alla quale Spohn presenta invece la propria in assoluta antitesi.
Resumo:
The departure point of the present work is the idea that in order to understand what music meant to British society in the Eighteenth-Century an interdisciplinary approach is necessary. Natural philosophy, moral philosophy, musical treatises and histories of music: all these sources concur both to the creation of a new idea about what music and its science are, and to question the place which music ought to have in the realm of the Science of Man. The dissertation is divided into two sections. In the first one we will take into account philosophical sources (from John Locke, Joseph Addison and Lord Shaftesbury, to Lord Kames and Adam Smith), and we will examine their thoughts on music. In the second one we will deal with musical sources (from the Treatise of Musick of Alexander Malcom, to the Histories of Music of Charles Burney and John Hawkins) in order to show their connection with the philosophical literature before mentioned. The main aim of the work it to show that the development of specific philosophies of the human mind, such as the ones of John Locke and David Hume, did influence the way in which music was thought. Particularly we will point out the case of Adam Smiths interpretation of instrumental music, which is heavily indebted to the humeian model of the human mind.
Resumo:
La testimonianza riconosciuta in epistemologia come una fonte fondamentale di conoscenza. Meno consenso c riguardo lo status epistemico delle credenze formate e intrattenute su base testimoniale: la questione se la testimonianza fornisca di per s le ragioni per affidarvisi, o se tali ragioni siano riducibili alla giustificazione fornita da percezione, memoria e ragionamento. Il dibattito circa lo status epistemico delle credenze acquisite tramite testimonianza ha dato origine a due linee di pensiero contrapposte: il riduzionismo e lanti-riduzionismo. Secondo gli antiriduzionisti, che si rifanno al pensiero di Thomas Reid, la testimonianza una fonte basica di giustificazione, alla pari di percezione, memoria e ragionamento. Ci significa che il soggetto che riceve testimonianza giustificato a crederne il contenuto in assenza di defeaters rilevanti. I riduzionisti, che fanno capo al lavoro di David Hume, sostengono al contrario che, oltre allassenza di defeaters rilevanti, per poter credere giustificatamente il contenuto di una testimonianza il soggetto deve essere in possesso di ragioni positive non-testimoniali. Queste ragioni sono normalmente rintracciate in uninduzione che parte dalla memoria dellosservazione di una generale conformit tra i fatti e le testimonianze, e conclude che un certo tipo di testimone, di circostanza, di contesto, o di contenuto veicolato sono fonti attendibili di informazioni. La critica principale che viene mossa contro lantiriduzionismo che sembra approvare la credulit e lirresponsabilit epistemica . Mostrer al contrario che la conoscenza testimoniale non sia riducibile ad alcun tipo di inferenza e che la giustificazione che fornisce in linea con un resoconto del processo che costituisce testimonianza in termini di norme e di committment. Sosterr una tesi antiriduzionista basata su un resoconto affidabilista della giustificazione che si spiega nei termini dellesercizio di abilit epistemiche acquisite entro un ambiente epistemico dove le stesse sono profondamente radicate. Un resoconto dellasserzione nei termini delle norme da cui regolata mostrer che la credenza testimoniale giustificata in virt della conoscenza che presupposta dallasserzione, che della testimonianza la forma paradigmatica.
Resumo:
La presente ricerca si propone di delineare un orizzonte critico e filosofico che permetta di ridefinire il concetto di postmodernismo in America alla fine del XX secolo e, a partire dagli anni Novanta del Novecento, il tentativo di un suo superamento da parte della letteratura contemporanea. Lanalisi si focalizza sullopera dello scrittore David Foster Wallace che esemplifica le contraddizioni interne al postmodernismo e mostra il passaggio cruciale dal postmodernismo a una non-ancora-ben-definita letteratura contemporanea. Muovendosi in unottica interdisciplinare e comparata, la tesi si propone di mostrare come Wallace, riprendendo la metariflessivit e alcune opere di scrittori postmodernisti, tenti un atto di liberazione dalle convenzioni postmoderne attraverso un postmodern founders patricidal work: un parricidio letterario, prima di accettazione e poi di superamento. Attraverso un percorso tematico, nonch strutturale, si cercher dunque di porre in rilievo il recupero del realismo da parte di Wallace che, seppur nel suo breve periodo compositivo, rappresenta questa nuova direzione della letteratura americana.