3 resultados para Human figure in art
em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
The present thesis treats the issue of gender equality in Macedonia during the period of transition from the socialist system to the one of parliamentary democracy. The main aim is to mainstream the gender perspective in the analysis of the transitional policies through the examination of the basic citizenship rights to which citizens are entitled and by the means of the evaluation of their capabilities to exercise these rights. Gender equality, as one of the main strongholds of the concept of human development is measured through the application of nine gender relevant capabilities in a Case study conducted within selected municipalities in the country. Through the analysis of the Macedonian constitutional and legal framework and the assessment of gender based inequalities, the research questions the need for the enactment of a process of engendering of citizenship, which would integrate gender based differences, contemplate the private sphere of citizens lives and pledge participation in the political life of the country. The thesis, finally, analyses the gender equality strategy of the Macedonian government with the purpose to evaluate whether it is context based, i.e. it tackles the main fields where inequalities emerge and in this context whether it envisages a process of engendering of citizenship.
Resumo:
Questa ricerca indaga la prospettiva investigativa di Carlos Martí Arís. È stato assunto il campo d’azione da lui prediletto, ovvero l’articolato rapporto che in architettura si instaura tra teoria e pratica, comprensivo delle svariate ricadute nel mondo dell’arte e della produzione umana in genere, che fanno del progetto architettonico un campo disciplinare complesso. La sua figura è però assunta in modo strumentale, come grimaldello per addentrarsi in un articolato ambito culturale, che se da un lato coincide con la sua città, Barcellona, dall’altro la trascende grazie a quei “ponti della conoscenza” che CMA interrottamente ha teso al suo intorno. Ci riferiamo alla sua costruzione teorica destinata a consolidare la storica reciprocità tra Italia e Spagna, le cui tematiche urbane e tipologiche ne sono la base, Milano e Barcellona ne sono gli estremi. Ci riferiamo al suo sguardo sull’esperienza del Movimento Moderno e il relativo tema della residenza. Ci riferiamo alla sua naturale vocazione al silenzio, che si oppone al fragoroso rumore della contemporaneità e affianca la discreta parola del mestiere: un modo per porsi all’ascolto. All’ascolto dell’altro e del mondo. Ci riferiamo, insomma, alla sua idea di architettura intesa come «territorio dissodato da tempi remoti»; come trama di corrispondenze sincroniche tra terre, tempi, fatti, uomini, vicini e lontani: condizione ideale per chi voglia disciogliere il proprio lavoro nei labirintici sentieri del mondo, indifferente al rischio di perdersi nell’oblio. Oggi, in cui il progetto architettonico risulta sempre più spesso veicolo di soggettive e arbitrarie sperimentazioni formali, la lezione di CMA indica una via d’uscita: un mo(n)do condiviso che all’arroganza opponga la discrezione, che persuada a celarsi nella tradizione e a porsi umilmente all’ombra dei maestri. Tradizione e Maestri, Eteronimi e Nomi, complementarità a cui CMA affida il suo progetto di anonimato, sovrapersonale e ostinatamente teso a rilevarne le relazioni inedite.