4 resultados para Himmlisches Jerusalem

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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L’elaborato di tesi ha come soggetto i sei cimiteri ebraici detenuti e utilizzati dalle Nazioni israelitiche di Ferrara nel corso della storia, ossia i quattro terreni italo-ashkenaziti e i due terreni ispano-levantini. Nella prima parte della tesi si approfondiscono gli avvicendamenti e l’evoluzione delle varie aree di inumazione attraverso una grande quantità di fonti documentarie inedite, in prevalenza rintracciate nel fondo ferrarese dei CAHJP di Gerusalemme. Le ricostruzioni storiche sono infatti arricchite dai dati contenuti nei pinqasim comunitari, registri redatti dai Consigli o dalle Confraternite ebraiche durante il regolare svolgimento delle proprie attività. In questa prima sezione sono stati inoltre inseriti due significativi approfondimenti legati ai cimiteri ebraici di Ferrara: il primo sulla violazione delle sepolture e il secondo sulle interdizioni e il riutilizzo delle stele funerarie. La ricerca si conclude con l’analisi delle fonti epigrafiche tuttora presenti in città. Dopo un’introduzione metodologica e contestuale sulle testimonianze funerarie superstiti, è presentato – sulla base dell’eterogeneità temporale, stilistica e contenutistica – un campione di circa 100 lapidi conservate nel grande cimitero ebraico di via delle Vigne, di cui è stato trascritto e tradotto l’epitaffio.

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Questo lavoro prende in analisi le aspettative messianiche e di redenzione ebraiche nel periodo delle crociate, ossia tra l’XI e il XIII secolo. Fu, questa, un’epoca di importanti persecuzioni nei confronti delle comunità ebraiche – stanziate soprattutto in Germania –, sottoposte ad attacchi e a conversioni forzate da parte dei crociati diretti a Gerusalemme. In quel periodo venne copiato e rielaborato un gran numero di testi di carattere apocalittico-escatologico, il cui scopo, secondo la mia ricostruzione, era quello di infondere speranza negli ebrei oppressi e di consolarli in merito all’imminente liberazione dal giogo straniero che l’era messianica avrebbe comportato. Nella prima parte del lavoro ricostruisco il quadro storico in cui tali testi circolavano, mentre nella seconda propongo un’edizione e una traduzione italiana degli scritti più rilevanti per la discussione.

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La distruzione del Secondo Tempio di Gerusalemme nel 70 e.v. rappresenta un momento cruciale nell’evoluzione storica e teologica della religione giudaica. Prima della catastrofe, l’intero sistema cultuale si fondava sulle ritualità sacrificali, che si concentravano esclusivamente nel santuario gerosolimitano. Con la caduta di quest’ultimo e il venir meno delle sue prassi, il giudaismo dovette ripensare totalmente la propria religiosità, la quale andò gradualmente a imperniarsi sulla preghiera e su atti di devozione non cruenti, in una prospettiva più aperta, mobile e orizzontale. Pertanto, questa ricerca si pone lo scopo di analizzare, in una prospettiva fortemente votata all’antropologia, alla storia e alla sociologia della religione, il senso profondo di tale trasformazione. A questo fine, è stato studiato il culto sacrificale e liturgico giudaico precedente e successivo al 70 e.v., indagando in particolare alcuni aspetti specifici, quali la spazialità sacra, la gestualità rituale e l’uso della musica. In questo modo, è stato possibile delineare alcune logiche fondamentali che costituiscono la struttura dell’intero sistema religioso. Confrontando quelle del periodo del Secondo Tempio con quelle posteriori a esso, è dunque emersa una certa linearità, ma anche una forte discontinuità nella percezione del sacro e dei suoi rituali, fornendo così una nuova interpretazione del significato di una trasformazione di così vasta portata.