4 resultados para Greek fiction

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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Varcare le frontiere della Storia attraverso le storie personali dei suoi personaggi ha sempre affascinato la sensibilità creatrice di Anita Desai, i cui romanzi possono essere considerati un interessante esempio di letteratura di confine, che riesce nel difficile compito di misurarsi, con eleganza e sensibilità, nella rappresentazione delle più feroci forme di marginalizzazione. Proponendo un dialogo tra alterità, che apre alle complessità storico-culturali in maniera del tutto a-ideologica e imparziale, la scrittrice indoinglese procede alla “provincializzazione” dell’India attraverso le numerose ambivalenze prodotte nelle zone frontaliere analizzate. Dalla rappresentazione della frontiera identitaria esterna, ovvero dall’ambivalente rapporto intrattenuto con il colonizzatore/ex-colonizzatore inglese, alla rappresentazione della frontiera identitaria interna, ovvero l’analisi delle contraddittorie relazioni tra le componenti etniche del subcontinente, Desai arriva infine a problematizzare storie di ambivalenti processi di marginalizzazione prodotti da mondi culturali così diversi come la Germania nazista, o gli indiani Huichol del lontano Messico, tracciando geografie culturali inedite della grande ragnatela della Storia. Desai riesce così a recuperare voci liminali spesso trascurate dalla postcolonialità stessa, per riconfigurarle in un’esplorazione profonda del comune destino dell’umanità, voci straniate e stranianti che acquisiscono un vero e proprio status di agency discorsiva, proiettando la sua scrittura verso una dimensione cosmopolitica. L’opera di Desai diventa indubbiamente un’opportunità concreta per scorgere nella differenza l’universalità di una comune umanità, vale a dire un’opportunità per vedere nell’alterità un’identità ribaltata.

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‘Who can be Greek?’ This was the question posed to the Greek society for the first time before the implementation of the Act 3838 in March 2010 which gave the right to access the Greek citizenship -under specific preconditions- to all children of legal migrants born or schooled in Greece. This change of the Nationality Code in order to include all those children was coincided by the economic crisis resulting into the rise of xenophobia, racism and extreme-right rhetoric. The outcome was the cancellation of the Act 3838 by the State Council in February 2013. Under this particular framework, the notions of identity and belonging formed among the youth of African background in Athens are explored. The ways those youngsters perceive not only themselves but also their peers, their countries of origin and the country they live in, are crucial elements of their self-identification. Researches have shown that the integration of the second generation is highly connected to their legal and social status. However, integration is a rather complex process, influenced and shaped by many variables and multiple factors. It is not linear; therefore, its outcomes are difficult to be predicted. Yet, I argue that citizenship acquisition facilitates the process as it transforms those children from ‘aliens’ to ‘citizens’. How these youngsters are perceived by the majority society and the State is one of the core questions of the research, focusing on the imposed dual ‘otherness’ they are subject to. On the one hand, they have to deal with the ‘otherness’ originating from the migrant status inherited to them by their parents, and on the other with the ‘otherness’ deriving from their different phenotypic characteristics. Race matters and becomes a means of discrimination against youth of African background who are perceived as inassimilable and ‘forever others’.

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La ricerca prende in esame le produzioni narrative, in particolare quelle dedicate agli adolescenti e ai giovani adulti, nei cui linguaggi e nelle cui trame si insinuano modelli di vita, comportamenti, valori, stereotipie, ecc. Attraverso le fiction dell'ultimo decennio, sono offerte interpretazioni alle costanti e alle variabili che percorrono i diversi prodotti culturali e che sono metafore di caratteristiche e di dinamiche della società post-moderna. Nella ricerca si studiano le trame e i personaggi delle narrazioni e, in parallelo, si individuano le correlazioni con studi pedagogici interessati alle ultime generazioni giovanili. La comparazione ha portato ad un sistema di decifrazione per individuare il giovane dell'era post-moderna tra gli elementi di finzione. Si sono prese in esame le più importanti icone dell'immaginario che, pur attraverso innumerevoli riscritture, continuano ad imporsi come metafore per identificazione, abnegazione, catarsi. Rispetto al passato, molte icone presenti nelle ultime produzioni di fiction subiscono alterazioni leggibili come spie (i.e. Ginzburg). È in queste trasformazioni, spinte fino alla metamorfosi dell'icona, che è possibile rintracciare alcune caratteristiche proprie del mondo giovanile in rapporto con la società contemporanea. L'immaginario può dunque essere lo specchio in cui l'uomo e la società possono riconoscersi, e studiarlo apre possibilità per sviluppare prospettive di interpretazione verso nuovi orizzonti.