4 resultados para Female sexual function index
em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
OBIETTIVO: Le fistole retto-vaginali Crohn-relate hanno un impatto significativo sulla qualità della vita. Quando il canale anale è alterato da ulcerazioni e stenosi o in pazienti con difetti estesi del perineo, la chirurgia locale produce risultati insoddisfacenti. Lo scopo di questo studio è quello di valutare l'efficacia della trasposizione del muscolo gracile nelle fistole retto-vaginali Crohn-relate e determinare i suoi effetti sulla qualità della vita. MATERIALI E METODI: Da gennaio 2012 a ottobre 2014 sono state trattate 10 pazienti; sono state raccolte alcune variabili (età, BMI, il fumo, CDAI, setone perioperatorio, precedenti procedure, uso di immunomodulatori e steroidi). Tutte le pazienti sono state sottoposte ad ileostomia temporanea prima della graciloplastica. La percentuale di successo è stata misurata come numero di pazienti con fistola guarita dopo la chiusura della stomia. Sono stati utilizzati tre questionari prima della graciloplastica e 3 mesi dopo la chiusura della stomia al fine di valutare la qualità della vita (SF-36), l’ incontinenza fecale e la funzione sessuale. RISULTATI: La fistola retto-vaginale è stata chiusa in 9 pazienti su 10 dopo graciloplastica, con un follow-up medio di chiusura della stomia di 19 mesi (range 4 -34). È stata documentata una recidiva di RVF. Il tempo operatorio era 90-150 minuti (media, 120). La degenza postoperatoria era 7-16 giorni (media 10). Complicanze postoperatorie precoci includevano deiscenza delle suture perineali in 2 casi. Le complicanze a lungo termine includevano disestesia della cicatrice perineale. Nei dati post-operatori abbiamo riportato un miglioramento della qualità di vita, della funzione sessuale e della continenza fecale. CONCLUSIONI: La chiusura della fistola retto-vaginale utilizzando la trasposizione del muscolo gracile è associata a morbidità minima e un alto tasso di successo.
Resumo:
Come noto, il testosterone (T) gioca un ruolo importante in differenti funzioni fisiologiche. Il ruolo del T nelle donne è tuttavia largamente sconosciuto. Recenti studi riportano un ruolo del T nella modulazione della funzionalità sessuale femminile. SCOPO: Indagare gli effetti del T nelle donne, su parametri metabolici, ossei e composizione corporea e studiare gli effetti del T sulla proliferazione e innervazione della vagina. METODI: 16 soggetti FtM ovariectomizzati sono stati sottoposti a terapia con TU 1000 mg im + placebo o dutasteride. Alla settimana 0 e 54 sono stati valutati: parametri metabolici e composizione corporea. 16 campioni di tessuto vaginale ottenuti da soggetti FtM trattati con T, 16 donne PrM e 16 donne M sono stati analizzati. Sono stati valutati: morfologia, contenuto di glicogeno, espressione del Ki-67, recettori per estrogeni e androgeni ed innervazione. RISULTATI: La somministrazione di T in soggetti FtM determina aumento del colesterolo LDL e riduzione delle HDL. L’HOMA si riduce significativamente nel gruppo TU e tende ad aumentare nel gruppo TU+D. L’ematocrito aumenta. BMI, WHR e grasso tendono a ridursi, la massa magra ad aumentare. Non riportiamo cambiamenti del metabolismo osseo. Nel tessuto vaginale di FtM osserviamo perdita della normale architettura dell’epitelio. La somministrazione di T determina riduzione della proliferazione cellulare. I recettori per E e il PGP 9.5 sono significativamente ridotti nei FtM. La presenza di recettori per A è dimostrata nello stroma e nell’epitelio. L’espressione di AR si riduce con l’età e non cambia con la terapia con T nella mucosa, mentre aumenta nello stroma dopo somministrazione di T. CONCLUSIONI: Non riportiamo effetti avversi maggiori dopo somministrazione di T. La terapia con T determina ridotta proliferazione dell’epitelio vaginale. I recettori per AR sono presenti sia nello stroma che nell’epitelio. T aumenta l’espressione di AR nello stroma.
Resumo:
Background: Cardiovascular disease (CVD) is a common cause of morbidity and mortality in childhood chronic kidney disease (CKD). Left ventricular hypertrophy (LVH) is known to be one of the earliest events in CVD development. Left ventricular diastolic function (DF) is thought to be also impaired in children with CKD. Tissue Doppler imaging (TDI) provide an accurate measure of DF and is less load dependent than conventional ECHO. Aim: To evaluate the LV mass and the DF in a population of children with CKD. Methods: 37 patients, median age: 10.4 (3.3-19.8); underlying renal disease: hypo/dysplasia (N=28), nephronophthisis (N=4), Alport (N=2), ARPKD (N=3), were analyzed. Thirty-eight percent of the patients were on stage 1-2 of CKD, 38% on stage 3, 16% on stage 4. Three patients were on dialysis. The most frequent factors related to CVD in CKD have been studied. LVH has been defined as a left ventricular mass index (LVMI) more than 35.7 g/h2,7. Results: Twenty-five patients (81%) had a LVH. LVMI and diastolic function index (E’/A’) were significantly related to the glomerular filtration rate (p<0.003 and p<0.004). Moreover the LVMI was correlated with the phosphorus and the hemoglobin level (p<0.0001 and p<0.004). LVH was present since the first stages of CKD (58% of patients were on stages 1-2). Early-diastolic myocardial velocity was reduced in 73% of our patients. We didn’t find any correlation between LVH and systemic hypertension. Conclusion: ECHO evaluation with TDI is suggested also in children prior to dialysis and with a normal blood pressure. If LVH is diagnosed, a periodic follow-up is necessary with the treatment of the modifiable risk factors (hypertension, disturbances of calcium, phosphorus and PTH, anemia ).
Resumo:
Spinal cord injury (SCI) results not only in paralysis; but it is also associated with a range of autonomic dysregulation that can interfere with cardiovascular, bladder, bowel, temperature, and sexual function. The entity of the autonomic dysfunction is related to the level and severity of injury to descending autonomic (sympathetic) pathways. For many years there was limited awareness of these issues and the attention given to them by the scientific and medical community was scarce. Yet, even if a new system to document the impact of SCI on autonomic function has recently been proposed, the current standard of assessment of SCI (American Spinal Injury Association (ASIA) examination) evaluates motor and sensory pathways, but not severity of injury to autonomic pathways. Beside the severe impact on quality of life, autonomic dysfunction in persons with SCI is associated with increased risk of cardiovascular disease and mortality. Therefore, obtaining information regarding autonomic function in persons with SCI is pivotal and clinical examinations and laboratory evaluations to detect the presence of autonomic dysfunction and quantitate its severity are mandatory. Furthermore, previous studies demonstrated that there is an intimate relationship between the autonomic nervous system and sleep from anatomical, physiological, and neurochemical points of view. Although, even if previous epidemiological studies demonstrated that sleep problems are common in spinal cord injury (SCI), so far only limited polysomnographic (PSG) data are available. Finally, until now, circadian and state dependent autonomic regulation of blood pressure (BP), heart rate (HR) and body core temperature (BcT) were never assessed in SCI patients. Aim of the current study was to establish the association between the autonomic control of the cardiovascular function and thermoregulation, sleep parameters and increased cardiovascular risk in SCI patients.