4 resultados para FRAGMENTED LANDSCAPE
em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
La ricerca si propone di definire le linee guida per la stesura di un Piano che si occupi di qualità della vita e di benessere. Il richiamo alla qualità e al benessere è positivamente innovativo, in quanto impone agli organi decisionali di sintonizzarsi con la soggettività attiva dei cittadini e, contemporaneamente, rende evidente la necessità di un approccio più ampio e trasversale al tema della città e di una più stretta relazione dei tecnici/esperti con i responsabili degli organismi politicoamministrativi. La ricerca vuole indagare i limiti dell’urbanistica moderna di fronte alla complessità di bisogni e di nuove necessità espresse dalle popolazioni urbane contemporanee. La domanda dei servizi è notevolmente cambiata rispetto a quella degli anni Sessanta, oltre che sul piano quantitativo anche e soprattutto sul piano qualitativo, a causa degli intervenuti cambiamenti sociali che hanno trasformato la città moderna non solo dal punto di vista strutturale ma anche dal punto di vista culturale: l’intermittenza della cittadinanza, per cui le città sono sempre più vissute e godute da cittadini del mondo (turisti e/o visitatori, temporaneamente presenti) e da cittadini diffusi (suburbani, provinciali, metropolitani); la radicale trasformazione della struttura familiare, per cui la famiglia-tipo costituita da una coppia con figli, solido riferimento per l’economia e la politica, è oggi minoritaria; l’irregolarità e flessibilità dei calendari, delle agende e dei ritmi di vita della popolazione attiva; la mobilità sociale, per cui gli individui hanno traiettorie di vita e pratiche quotidiane meno determinate dalle loro origini sociali di quanto avveniva nel passato; l’elevazione del livello di istruzione e quindi l’incremento della domanda di cultura; la crescita della popolazione anziana e la forte individualizzazione sociale hanno generato una domanda di città espressa dalla gente estremamente variegata ed eterogenea, frammentata e volatile, e per alcuni aspetti assolutamente nuova. Accanto a vecchie e consolidate richieste – la città efficiente, funzionale, produttiva, accessibile a tutti – sorgono nuove domande, ideali e bisogni che hanno come oggetto la bellezza, la varietà, la fruibilità, la sicurezza, la capacità di stupire e divertire, la sostenibilità, la ricerca di nuove identità, domande che esprimono il desiderio di vivere e di godere la città, di stare bene in città, domande che non possono essere più soddisfatte attraverso un’idea di welfare semplicemente basata sull’istruzione, la sanità, il sistema pensionistico e l’assistenza sociale. La città moderna ovvero l’idea moderna della città, organizzata solo sui concetti di ordine, regolarità, pulizia, uguaglianza e buon governo, è stata consegnata alla storia passata trasformandosi ora in qualcosa di assai diverso che facciamo fatica a rappresentare, a descrivere, a raccontare. La città contemporanea può essere rappresentata in molteplici modi, sia dal punto di vista urbanistico che dal punto di vista sociale: nella letteratura recente è evidente la difficoltà di definire e di racchiudere entro limiti certi l’oggetto “città” e la mancanza di un convincimento forte nell’interpretazione delle trasformazioni politiche, economiche e sociali che hanno investito la società e il mondo nel secolo scorso. La città contemporanea, al di là degli ambiti amministrativi, delle espansioni territoriali e degli assetti urbanistici, delle infrastrutture, della tecnologia, del funzionalismo e dei mercati globali, è anche luogo delle relazioni umane, rappresentazione dei rapporti tra gli individui e dello spazio urbano in cui queste relazioni si muovono. La città è sia concentrazione fisica di persone e di edifici, ma anche varietà di usi e di gruppi, densità di rapporti sociali; è il luogo in cui avvengono i processi di coesione o di esclusione sociale, luogo delle norme culturali che regolano i comportamenti, dell’identità che si esprime materialmente e simbolicamente nello spazio pubblico della vita cittadina. Per studiare la città contemporanea è necessario utilizzare un approccio nuovo, fatto di contaminazioni e saperi trasversali forniti da altre discipline, come la sociologia e le scienze umane, che pure contribuiscono a costruire l’immagine comunemente percepita della città e del territorio, del paesaggio e dell’ambiente. La rappresentazione del sociale urbano varia in base all’idea di cosa è, in un dato momento storico e in un dato contesto, una situazione di benessere delle persone. L’urbanistica moderna mirava al massimo benessere del singolo e della collettività e a modellarsi sulle “effettive necessità delle persone”: nei vecchi manuali di urbanistica compare come appendice al piano regolatore il “Piano dei servizi”, che comprende i servizi distribuiti sul territorio circostante, una sorta di “piano regolatore sociale”, per evitare quartieri separati per fasce di popolazione o per classi. Nella città contemporanea la globalizzazione, le nuove forme di marginalizzazione e di esclusione, l’avvento della cosiddetta “new economy”, la ridefinizione della base produttiva e del mercato del lavoro urbani sono espressione di una complessità sociale che può essere definita sulla base delle transazioni e gli scambi simbolici piuttosto che sui processi di industrializzazione e di modernizzazione verso cui era orientata la città storica, definita moderna. Tutto ciò costituisce quel complesso di questioni che attualmente viene definito “nuovo welfare”, in contrapposizione a quello essenzialmente basato sull’istruzione, sulla sanità, sul sistema pensionistico e sull’assistenza sociale. La ricerca ha quindi analizzato gli strumenti tradizionali della pianificazione e programmazione territoriale, nella loro dimensione operativa e istituzionale: la destinazione principale di tali strumenti consiste nella classificazione e nella sistemazione dei servizi e dei contenitori urbanistici. E’ chiaro, tuttavia, che per poter rispondere alla molteplice complessità di domande, bisogni e desideri espressi dalla società contemporanea le dotazioni effettive per “fare città” devono necessariamente superare i concetti di “standard” e di “zonizzazione”, che risultano essere troppo rigidi e quindi incapaci di adattarsi all’evoluzione di una domanda crescente di qualità e di servizi e allo stesso tempo inadeguati nella gestione del rapporto tra lo spazio domestico e lo spazio collettivo. In questo senso è rilevante il rapporto tra le tipologie abitative e la morfologia urbana e quindi anche l’ambiente intorno alla casa, che stabilisce il rapporto “dalla casa alla città”, perché è in questa dualità che si definisce il rapporto tra spazi privati e spazi pubblici e si contestualizzano i temi della strada, dei negozi, dei luoghi di incontro, degli accessi. Dopo la convergenza dalla scala urbana alla scala edilizia si passa quindi dalla scala edilizia a quella urbana, dal momento che il criterio del benessere attraversa le diverse scale dello spazio abitabile. Non solo, nei sistemi territoriali in cui si è raggiunto un benessere diffuso ed un alto livello di sviluppo economico è emersa la consapevolezza che il concetto stesso di benessere sia non più legato esclusivamente alla capacità di reddito collettiva e/o individuale: oggi la qualità della vita si misura in termini di qualità ambientale e sociale. Ecco dunque la necessità di uno strumento di conoscenza della città contemporanea, da allegare al Piano, in cui vengano definiti i criteri da osservare nella progettazione dello spazio urbano al fine di determinare la qualità e il benessere dell’ambiente costruito, inteso come benessere generalizzato, nel suo significato di “qualità dello star bene”. E’ evidente che per raggiungere tale livello di qualità e benessere è necessario provvedere al soddisfacimento da una parte degli aspetti macroscopici del funzionamento sociale e del tenore di vita attraverso gli indicatori di reddito, occupazione, povertà, criminalità, abitazione, istruzione, etc.; dall’altra dei bisogni primari, elementari e di base, e di quelli secondari, culturali e quindi mutevoli, trapassando dal welfare state allo star bene o well being personale, alla wellness in senso olistico, tutte espressioni di un desiderio di bellezza mentale e fisica e di un nuovo rapporto del corpo con l’ambiente, quindi manifestazione concreta di un’esigenza di ben-essere individuale e collettivo. Ed è questa esigenza, nuova e difficile, che crea la diffusa sensazione dell’inizio di una nuova stagione urbana, molto più di quanto facciano pensare le stesse modifiche fisiche della città.
Resumo:
The presented study carried out an analysis on rural landscape changes. In particular the study focuses on the understanding of driving forces acting on the rural built environment using a statistical spatial model implemented through GIS techniques. It is well known that the study of landscape changes is essential for a conscious decision making in land planning. From a bibliography review results a general lack of studies dealing with the modeling of rural built environment and hence a theoretical modelling approach for such purpose is needed. The advancement in technology and modernity in building construction and agriculture have gradually changed the rural built environment. In addition, the phenomenon of urbanization of a determined the construction of new volumes that occurred beside abandoned or derelict rural buildings. Consequently there are two types of transformation dynamics affecting mainly the rural built environment that can be observed: the conversion of rural buildings and the increasing of building numbers. It is the specific aim of the presented study to propose a methodology for the development of a spatial model that allows the identification of driving forces that acted on the behaviours of the building allocation. In fact one of the most concerning dynamic nowadays is related to an irrational expansion of buildings sprawl across landscape. The proposed methodology is composed by some conceptual steps that cover different aspects related to the development of a spatial model: the selection of a response variable that better describe the phenomenon under study, the identification of possible driving forces, the sampling methodology concerning the collection of data, the most suitable algorithm to be adopted in relation to statistical theory and method used, the calibration process and evaluation of the model. A different combination of factors in various parts of the territory generated favourable or less favourable conditions for the building allocation and the existence of buildings represents the evidence of such optimum. Conversely the absence of buildings expresses a combination of agents which is not suitable for building allocation. Presence or absence of buildings can be adopted as indicators of such driving conditions, since they represent the expression of the action of driving forces in the land suitability sorting process. The existence of correlation between site selection and hypothetical driving forces, evaluated by means of modeling techniques, provides an evidence of which driving forces are involved in the allocation dynamic and an insight on their level of influence into the process. GIS software by means of spatial analysis tools allows to associate the concept of presence and absence with point futures generating a point process. Presence or absence of buildings at some site locations represent the expression of these driving factors interaction. In case of presences, points represent locations of real existing buildings, conversely absences represent locations were buildings are not existent and so they are generated by a stochastic mechanism. Possible driving forces are selected and the existence of a causal relationship with building allocations is assessed through a spatial model. The adoption of empirical statistical models provides a mechanism for the explanatory variable analysis and for the identification of key driving variables behind the site selection process for new building allocation. The model developed by following the methodology is applied to a case study to test the validity of the methodology. In particular the study area for the testing of the methodology is represented by the New District of Imola characterized by a prevailing agricultural production vocation and were transformation dynamic intensively occurred. The development of the model involved the identification of predictive variables (related to geomorphologic, socio-economic, structural and infrastructural systems of landscape) capable of representing the driving forces responsible for landscape changes.. The calibration of the model is carried out referring to spatial data regarding the periurban and rural area of the study area within the 1975-2005 time period by means of Generalised linear model. The resulting output from the model fit is continuous grid surface where cells assume values ranged from 0 to 1 of probability of building occurrences along the rural and periurban area of the study area. Hence the response variable assesses the changes in the rural built environment occurred in such time interval and is correlated to the selected explanatory variables by means of a generalized linear model using logistic regression. Comparing the probability map obtained from the model to the actual rural building distribution in 2005, the interpretation capability of the model can be evaluated. The proposed model can be also applied to the interpretation of trends which occurred in other study areas, and also referring to different time intervals, depending on the availability of data. The use of suitable data in terms of time, information, and spatial resolution and the costs related to data acquisition, pre-processing, and survey are among the most critical aspects of model implementation. Future in-depth studies can focus on using the proposed model to predict short/medium-range future scenarios for the rural built environment distribution in the study area. In order to predict future scenarios it is necessary to assume that the driving forces do not change and that their levels of influence within the model are not far from those assessed for the time interval used for the calibration.
Resumo:
This PhD Thesis includes five main parts on diverse topics. The first two parts deal with the trophic ecology of wolves in Italy consequently to a recent increase of wild ungulates abundance. Data on wolf diet across time highlighted how wild ungulates are important food resource for wolves in Italy. Increasing wolf population, increasing numbers of wild ungulates and decreasing livestock consume are mitigating wolf-man conflicts in Italy in the near future. In the third part, non-invasive genetic sampling techniques were used to obtain genotypes and genders of about 400 wolves. Thus, wolf packs were genetically reconstructed using diverse population genetic and parentage software. Combining the results on pack structure and genetic relatedness with sampling locations, home ranges of wolf packs and dispersal patterns were identified. These results, particularly important for the conservation management of wolves in Italy, illustrated detailed information that can be retrieved from genetic identification of individuals. In the fourth part, wolf locations were combined with environmental information obtained as GIS-layers. Modern species distribution models (niche models) were applied to infer potential wolf distribution and predation risk. From the resulting distribution maps, information pastures with the highest risk of depredation were derived. This is particularly relevant as it allows identifying those areas under danger of carnivore attack on livestock. Finally, in the fifth part, habitat suitability models were combined with landscape genetic analysis. On one side landscape genetic analyses on the Italian wolves provided new information on the dynamics and connectivity of the population and, on the other side, a profound analysis of the effects that habitat suitability methods had on the parameterization of landscape genetic analyses was carried out to contributed significantly to landscape genetic theory.
Resumo:
This thesis concerns the study of complex conformational surfaces and tautomeric equilibria of molecules and molecular complexes by quantum chemical methods and rotational spectroscopy techniques. In particular, the focus of this research is on the effects of substitution and noncovalent interactions in determining the energies and geometries of different conformers, tautomers or molecular complexes. The Free-Jet Absorption Millimeter Wave spectroscopy and the Pulsed-Jet Fourier Transform Microwave spectroscopy have been applied to perform these studies and the obtained results showcase the suitability of these techniques for the study of conformational surfaces and intermolecular interactions. The series of investigations of selected medium-size molecules and complexes have shown how different instrumental setups can be used to obtain a variety of results on molecular properties. The systems studied, include molecules of biological interest such as anethole and molecules of astrophysical interest such as N-methylaminoethanol. Moreover halogenation effects have been investigated on halogen substituted tautomeric systems (5-chlorohydroxypyridine and 6-chlorohydroxypyridine), where it has shown that the position of the inserted halogen atom affects the prototropic equilibrium. As for fluorination effects, interesting results have been achieved investigating some small complexes where a molecule of water is used as a probe to reveal the changes on the electrostatic potential of different fluorinated compounds: 2-fluoropyridine, 3-fluoropyridine and penta-fluoropyridine. While in the case of the molecular complex between water and 2-fluoropyridine and 3-fluoropyridine the geometry of the complex with one water molecule is analogous to that of pyridine with the water molecule linked to the pyridine nitrogen, the case of pentafluoropyridine reveals the effect of perfluorination and the water oxygen points towards the positive center of the pyridine ring. Additional molecular adducts with a molecule of water have been analyzed (benzylamine-water and acrylic acid-water) in order to reveal the stabilizing driving forces that characterize these complexes.