2 resultados para Empirical orthogonal functions

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


Relevância:

80.00% 80.00%

Publicador:

Resumo:

The objective of this work of thesis is the refined estimations of source parameters. To such a purpose we used two different approaches, one in the frequency domain and the other in the time domain. In frequency domain, we analyzed the P- and S-wave displacement spectra to estimate spectral parameters, that is corner frequencies and low frequency spectral amplitudes. We used a parametric modeling approach which is combined with a multi-step, non-linear inversion strategy and includes the correction for attenuation and site effects. The iterative multi-step procedure was applied to about 700 microearthquakes in the moment range 1011-1014 N•m and recorded at the dense, wide-dynamic range, seismic networks operating in Southern Apennines (Italy). The analysis of the source parameters is often complicated when we are not able to model the propagation accurately. In this case the empirical Green function approach is a very useful tool to study the seismic source properties. In fact the Empirical Green Functions (EGFs) consent to represent the contribution of propagation and site effects to signal without using approximate velocity models. An EGF is a recorded three-component set of time-histories of a small earthquake whose source mechanism and propagation path are similar to those of the master event. Thus, in time domain, the deconvolution method of Vallée (2004) was applied to calculate the source time functions (RSTFs) and to accurately estimate source size and rupture velocity. This technique was applied to 1) large event, that is Mw=6.3 2009 L’Aquila mainshock (Central Italy), 2) moderate events, that is cluster of earthquakes of 2009 L’Aquila sequence with moment magnitude ranging between 3 and 5.6, 3) small event, i.e. Mw=2.9 Laviano mainshock (Southern Italy).

Relevância:

80.00% 80.00%

Publicador:

Resumo:

La regolazione dei sistemi di propulsione a razzo a propellente solido (Solid Rocket Motors) ha da sempre rappresentato una delle principali problematiche legate a questa tipologia di motori. L’assenza di un qualsiasi genere di controllo diretto del processo di combustione del grano solido, fa si che la previsione della balistica interna rappresenti da sempre il principale strumento utilizzato sia per definire in fase di progetto la configurazione ottimale del motore, sia per analizzare le eventuali anomalie riscontrate in ambito sperimentale. Variazioni locali nella struttura del propellente, difettosità interne o eterogeneità nelle condizioni di camera posso dare origine ad alterazioni del rateo locale di combustione del propellente e conseguentemente a profili di pressione e di spinta sperimentali differenti da quelli previsti per via teorica. Molti dei codici attualmente in uso offrono un approccio piuttosto semplificato al problema, facendo per lo più ricorso a fattori correttivi (fattori HUMP) semi-empirici, senza tuttavia andare a ricostruire in maniera più realistica le eterogeneità di prestazione del propellente. Questo lavoro di tesi vuole dunque proporre un nuovo approccio alla previsione numerica delle prestazioni dei sistemi a propellente solido, attraverso la realizzazione di un nuovo codice di simulazione, denominato ROBOOST (ROcket BOOst Simulation Tool). Richiamando concetti e techiche proprie della Computer Grafica, questo nuovo codice è in grado di ricostruire in processo di regressione superficiale del grano in maniera puntuale, attraverso l’utilizzo di una mesh triangolare mobile. Variazioni locali del rateo di combustione posso quindi essere facilmente riprodotte ed il calcolo della balistica interna avviene mediante l’accoppiamento di un modello 0D non-stazionario e di uno 1D quasi-stazionario. L’attività è stata svolta in collaborazione con l’azienda Avio Space Division e il nuovo codice è stato implementato con successo sul motore Zefiro 9.