7 resultados para Dispute resolution mechanisms
em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
Da alcuni decenni l'UE sta promuovendo l'uso di sistemi di risoluzione alternativa delle controversie (ADR) per favorire l'accesso alla giustizia dei consumatori. La presente tesi fornisce una panoramica completa della "prima generazione" di regole in tema di ADR, con l'obiettivo di indagare le ragioni strutturali del fallimento di tale cornice normativa nel colmare il divario con la pratica commerciale nella risoluzione delle controversie osservabile nei mercati digitali. L'emergere del modello organizzativo della piattaforma nei mercati digitali ha evidenziato l’urgenza di una nuova ondata di regolamentazione. In particolare, le piattaforme digitali di grandi dimensioni (VLOPs) si pongono nell’ottica di esercitare funzioni simili a quelle di aggiudicazione delle controversie precedentemente svolte, in maniera esclusiva, dai sistemi giuridici nazionali o dalle istituzioni ADR. La seconda parte della tesi si basa sull'analisi del fenomeno delle piattaforme digitali da una prospettiva di diritto civile, considerando l'evoluzione del diritto dell'UE in questo settore e il dibattito dottrinale sulle relazioni contrattuali nell’economia delle piattaforme. L'analisi si concentrerà sui sistemi interni di gestione dei reclami utilizzati dalle VLOPs per risolvere i propri conflitti con gli utenti o per giudicare controversie tra utenti. Questi sistemi saranno inquadrati come online dispute resolution (ODR) delle piattaforme. Per sostenere l'analisi del fenomeno, la tesi presenterà quattro casi studio di sistemi di ODR attualmente offerti da VLOPs di diverse categorie. Complessivamente, la tesi mira a fornire una nuova dimensione alla nozione di ODR, offrendo un dettagliato quadro del ruolo delle piattaforme digitali nella risoluzione delle controversie, anche alla luce del Regolamento Platform-to-business (UE 1150/2019) e del Digital Service Act (UE 2065/2022). Dall’indagine emerge la necessità per gli studiosi del diritto processuale civile di prestare attenzione a questo fenomeno emergente, anche al fine di evitare che la risoluzione delle controversie operata dalle piattaforme digitali diventi un ostacolo sostanziale all'accesso alla giustizia dei cittadini.
Resumo:
L’elaborato ha ad oggetto lo studio della conciliazione e dell’arbitrato con riferimento alle controversie individuali di lavoro privato e pubblico. Vengono trattati i diversi profili che caratterizzano gli strumenti di risoluzione delle liti alternativi al processo, al fine di comprenderne la disciplina e l’effettiva portata, e di evidenziarne le criticità. L’elaborato si occupa, in primo luogo, di ricostruire il percorso di sviluppo della disciplina legislativa dei due istituti, partendo dalla configurazione del quadro della sua evoluzione storica e affrontando, poi, approfonditamente le più recenti tappe di tale evoluzione. Nella ricostruzione della disciplina della conciliazione e dell’arbitrato viene dato conto dell’assetto delle fonti, legislativa e contrattuale, definendone i rispettivi ruoli e competenze in materia: la tesi si sofferma quindi sul ruolo che il legislatore attribuisce all’autonomia collettiva e sulle modalità con le quali questo ruolo viene concretamente esercitato in sede di contrattazione. Successivamente, viene compiuta una valutazione delle conciliazioni e dell’arbitrato diretta a comprenderne l’efficacia e l’effettività. L’analisi pone in rilievo taluni elementi che sono ritenuti indispensabili per lo sviluppo delle predette caratteristiche e, quindi, per l’opzione e per la fiducia delle parti verso gli strumenti di composizione stragiudiziale delle liti. L’attenzione viene poi focalizzata sui regimi di impugnazione dei provvedimenti con cui si concludono le procedure stragiudiziali, sulla base della riflessione per la quale la diffusione di uno strumento di composizione delle controversie postula necessariamente un certo grado di stabilità degli atti che esso genera. L’ultima parte dell’elaborato è dedicata alla disamina delle ipotesi applicative di successo nell’esperienza italiana di Alternative Dispute Resolution, ossia il tentativo obbligatorio di conciliazione nei licenziamenti economici introdotto dalla Riforma Fornero, la conciliazione monocratica e l’arbitrato per l’impugnazione delle sanzioni disciplinari, anche con l’intento di comprendere quali caratteristiche ne abbiano favorito la diffusione, in rapporto alle altre tipologie di conciliazione e arbitrato di lavoro.
Resumo:
La tesi approfondisce i profili processuale della responsabilità medica allo scopo di elaborare una proposta alternativa di gestione del contenzioso. Si esamina, altresì, il tema dei limiti di utilizzo della mediazione nelle controversie in cui vengono in gioco interessi di rilievo pubblicistico.
Resumo:
La importancia y el efecto práctico de la CNY son indiscutibles desde hace mucho tiempo. La CNY ha regulado, directa o implícitamente, todos los pilares fundamentales del arbitraje internacional, proporcionando un marco jurídico uniforme para el desarrollo de este mecanismo alternativo de resolución de conflictos. La CNY ha obligado a sus Estados contratantes a reconocer y ejecutar los acuerdos y laudos arbitrales con independencia de sus regulaciones e intereses locales. Así, por su alcance casi universal, la CNY ha alcanzado una relevancia extraordinaria. Conjuntamente con su relevancia, la CNY ha proporcionado fundamentos adicionales para sostener la existencia de una jurisdicción arbitral autónoma que difiera de los ordenamientos jurídicos de cada Estado Contratante. Este planteamiento ha alcanzado aún mayor relevancia al ser avalado por la doctrina, los profesionales del arbitraje y la jurisprudencia de varios países -siendo su máximo exponente la jurisdicción francesa-. Atendiendo a las consecuencias prácticas de este debate, esta tesis abordará (CAP 1) una revisión de la CNY y sus principales disposiciones que sugieren el "estatus constitucional" de la CNY, (CAP 2) los modelos filosóficos del arbitraje internacional, (CAP 3) el fenómeno de la ejecución de los laudos arbitrales anulados por los tribunales nacionales, y (CAP 4) la autonomía jurídica del laudo dictado en un arbitraje internacional respecto de la sede del mismo.
Resumo:
L’elaborato si propone di analizzare i principali punti di contatto, nell’ordinamento domestico, tra le funzioni esercitate dalla giurisdizione ordinaria civile e le attribuzioni delle Autorità amministrative indipendenti, nel tentativo di delineare un quadro sistematico dei rapporti. Nella prima parte dell’indagine, ci si sofferma sui variegati strumenti di risoluzione delle controversie coniati in seno alle Autorità indipendenti, cercando di sviluppare un’essenziale classificazione per categorie omogenee, al fine di vagliare la compatibilità dei diversi modelli con il dato costituzionale. Successivamente, si sposta l’indagine sulle interferenze emergenti con riferimento a quelle attività delle Authorities assimilabili all’applicazione della legge al caso concreto nel contesto del pubblic enforcement. Tra queste, spicca la delicata questione del valore dei provvedimenti delle Authorities nei (correlati) processi civili risarcitori, soprattutto a seguito dell’entrata in vigore dell’art. 7, d.lgs. 3/2017, che ha plasmato un inedito «vincolo» per il giudice ordinario all’accertamento dell’AGCM. Alla previsione normativa si associa la tendenza giurisprudenziale a riconoscere una particolare “attitudine probatoria” anche ai provvedimenti di altre Autorità indipendenti, pur in assenza di specifica previsione normativa. Nel corso della trattazione, più che limitarsi ad esprimere una preferenza tra le diverse soluzioni già proposte dalla dottrina, si cerca di gettare le basi per un’interpretazione autonoma e sistematica del fenomeno. Adottando un approccio quanto più possibile interdisciplinare, si cercano di coniugare i punti di approdo della teoria generale dell’accertamento giuridico con quelli, gius-pubblicistici, della categoria dell’accertamento amministrativo. Si passa, infine, a vagliare le condizioni affinché tale ipotetico modello unitario possa ritenersi compatibile con altri valori di rilievo costituzionale e non solo, utilizzando quale parametro di riferimento l’art. 6 Cedu, come interpretato dalla Corte di Strasburgo.
Resumo:
The Reverse Vaccinology (RV) approach allows using genomic information for the delineation of new protein-based vaccines starting from an in silico analysis. The first powerful example of the application of the RV approach is given by the development of a protein-based vaccine against serogroup B Meningococcus. A similar approach was also used to identify new Staphylococcus aureus vaccine candidates, including the ferric hydroxamate-binding lipoprotein FhuD2. S. aureus is a widespread human pathogen, which employs various different strategies for iron uptake, including: (i) siderophore-mediated iron acquisition using the endogenous siderophores staphyloferrin A and B, (ii) siderophore-mediated iron acquisition using xeno-siderophores (the pathway exploited by FhuD2) and (iii) heme-mediated iron acquisition. In this work the high resolution crystal structure of FhuD2 in the iron (III)-siderophore-bound form was determined. FhuD2 belongs to the Periplasmic Binding Protein family (PBP ) class III, and is principally formed by two globular domains, at the N- and C-termini of the protein, that make up a cleft where ferrichrome-iron (III) is bound. The N- and C-terminal domains, connected by a single long α-helix, present Rossmann-like folds, showing a β-stranded core and an α-helical periphery, which do not undergo extensive structural rearrangement when they interact with the ligand, typical of class III PBP members. The structure shows that ferrichrome-bound iron does not come directly into contact with the protein; rather, the metal ion is fully coordinated by six oxygen donors of the hydroxamate groups of three ornithine residues, which, with the three glycine residues, make up the peptide backbone of ferrichrome. Furthermore, it was found that iron-free ferrichrome is able to subtract iron from transferrin. This study shows for the first time the structure of FhuD2, which was found to bind to siderophores ,and that the protein plays an important role in S. aureus colonization and infection phases.
Resumo:
Despite the paramount advances in cancer research, breast cancer (BC) still ranks one of the leading causes of cancer-related death worldwide. Thanks to the screening campaign started in developed countries, BC is often diagnosed at early stages (non-metastatic BC, nmBC), but disease relapse occurrence even after decades and at distant sites is not an uncommon phenomenon. Conversely, metastatic BC (mBC) is considered an incurable disease. The major perpetrators of tumor spread to secondary organs are circulating tumor cells (CTCs), a rare population of cells detectable in the peripheral blood of oncologic patients. In this study, CTCs from patients diagnosed with luminal nmBC and mBC (hormone receptor positive, Human Epidermal Growth Factor Receptor 2 (HER2) negative) were characterized at both phenotypic and molecular levels. To better understand the molecular mechanisms underlying their biology and their metastatic potential, next-generation sequencing (NGS) analyses were performed at single-cell resolution to assess copy number aberrations (CNAs), single nucleotide variants (SNVs) and gene expression profiling. The findings of this study arise hints in CTC detection, and pave the way to new application in CTC research.