2 resultados para Differences-in-Differences method
em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
During recent decades, economists' interest in gender-related issues has risen. Researchers aim to show how economic theory can be applied to gender related topics such as peer effect, labor market outcomes, and education. This dissertation aims to contribute to our understandings of the interaction, inequality and sources of differences across genders, and it consists of three empirical papers in the research area of gender economics. The aim of the first paper ("Separating gender composition effect from peer effects in education") is to demonstrate the importance of considering endogenous peer effects in order to identify gender composition effect. This fact is analytically illustrated by employing Manski's (1993) linear-in-means model. The paper derives an innovative solution to the simultaneous identification of endogenous and exogenous peer effects: gender composition effect of interest is estimated from auxiliary reduced-form estimates after identifying the endogenous peer effect by using Graham (2008) variance restriction method. The paper applies this methodology to two different data sets from American and Italian schools. The motivation of the second paper ("Gender differences in vulnerability to an economic crisis") is to analyze the different effect of recent economic crisis on the labor market outcome of men and women. Using triple differences method (before-after crisis, harder-milder hit sectors, men-women) the paper used British data at the occupation level and shows that men suffer more than women in terms of probability of losing their job. Several explanations for the findings are proposed. The third paper ("Gender gap in educational outcome") is concerned with a controversial academic debate on the existence, degree and origin of the gender gap in test scores. The existence of a gap both in mean scores and the variability around the mean is documented and analyzed. The origins of the gap are investigated by looking at wide range of possible explanations.
Resumo:
La tesi analizza, nel quadro del secondo dopoguerra, quattro casi studio scelti tra le opere di ricostruzione dell’architetto Josef Wiedemann (1910-2001) nel centro di Monaco di Baviera: Odeon (1951-1952), Alte Akademie (1951-1955), Siegestor (1956-1958) e Glyptothek (1961-1972). L’architetto si occupa di opere simbolo della città di Monaco, affrontando la loro ricostruzione come un tema fondante per la storia e l’identità del popolo bavarese, ma soprattutto come un’occasione per definire un metodo d’intervento sulle rovine della guerra. Il suo lavoro è caratterizzato infatti per la ricerca costante di una sintesi tra interesse per la conservazione dell’antico e apertura al nuovo; ispirandosi all’insegnamento del maestro Hans Döllgast, Wiedemann traccia una nuova originale strada per l’intervento sull’antico, segnata da una profonda capacità tecnico-progettuale e dall'attenzione alle nuove esigenze a cui deve rispondere un’architettura contemporanea. Partendo dai suoi scritti e dalle sue opere, si può rilevare un percorso coerente che, partendo dalla conoscenza della storia dell'edificio, ripercorrendone l’evoluzione dallo stato che potremmo definire “originario” allo stato di rovina, giunge a produrre nel progetto realizzato una sintesi tra il passato e il futuro. L'architetto, nella visione di Wiedemann, è chiamato a un compito di grande responsabilità: conoscere per progettare (o ri-progettare) un edificio che porta impressi su di sé i segni della propria storia. Nel metodo che viene messo progressivamente a punto operando nel corpo vivo dei monumenti feriti dalla guerra, è percepibile fino a distinguerlo chiaramente l’interesse e l’influenza del dibattito italiano sul restauro. La conservazione “viva” dell'esistente, così come viene definita da Wiedemann stesso, si declina in modo diverso per ogni caso particolare, approdando a risultati differenti tra loro, ma che hanno in comune alcuni principi fondamentali: conoscere, ricordare, conservare e innovare.