2 resultados para DFS

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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I applied the SBAS-DInSAR method to the Mattinata Fault (MF) (Southern Italy) and to the Doruneh Fault System (DFS) (Central Iran). In the first case, I observed limited internal deformation and determined the right lateral kinematic pattern with a compressional pattern in the northern sector of the fault. Using the Okada model I inverted the observed velocities defining a right lateral strike slip solution for the MF. Even if it fits the data within the uncertainties, the modeled slip rate of 13-15 mm yr-1 seems too high with respect to the geological record. Concerning the Western termination of DFS, SAR data confirms the main left lateral transcurrent kinematics of this fault segment, but reveal a compressional component. My analytical model fits successfully the observed data and quantifies the slip in ~4 mm yr-1 and ~2.5 mm yr-1 of pure horizontal and vertical displacement respectively. The horizontal velocity is compatible with geological record. I applied classic SAR interferometry to the October–December 2008 Balochistan (Central Pakistan) seismic swarm; I discerned the different contributions of the three Mw > 5.7 earthquakes determining fault positions, lengths, widths, depths and slip distributions, constraining the other source parameters using different Global CMT solutions. A well constrained solution has been obtained for the 09/12/2008 aftershock, whereas I tested two possible fault solutions for the 28-29/10/08 mainshocks. It is not possible to favor one of the solutions without independent constraints derived from geological data. Finally I approached the study of the earthquake-cycle in transcurrent tectonic domains using analog modeling, with alimentary gelatins like crust analog material. I successfully joined the study of finite deformation with the earthquake cycle study and sudden dislocation. A lot of seismic cycles were reproduced in which a characteristic earthquake is recognizable in terms of displacement, coseismic velocity and recurrence time.

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La corretta modellizzazione della zona del riflettore dei sistemi GEN III+ è un passaggio fondamentale per un’accurata predizione dei parametri di cella il cui valore influenza direttamente la distribuzione di potenza su tutto il nocciolo. Tale esigenza si è resa ancora più stringente dopo la constatazione che il fenomeno del “tilt power” risulta essere più amplificato nei noccioli nucleari equipaggiati con un riflettore pesante. Per tali ragioni, nel presente lavoro di tesi si è dedicata particolare attenzione alle metodiche di modellizzazione ed alla generazione delle sezioni d’urto efficaci omogenee ed agli assembly discontinuity factors (ADF) nella zona di riflessione. Il codice deterministico utilizzato per il calcolo è SCALE 6.1.3. La notevole differenza nelle proprietà neutroniche associata ad un’elevata eterogeneità geometrica tra un nocciolo ed un riflettore hanno suggerito di effettuare un’analisi preliminare sul sistema riflettente GEN II proposto nel benchmark NEA-NSC-DOC (2013) per testare la capacità di SCALE 6.1.3 di effettuare un corretto calcolo di cella adottando una modellizzazione monodimensionale assembly/riflettore. I risultati ottenuti sono confrontati con quelli presentati nel benchmark e e con quelli valutati attraverso il codice Monte Carlo SERPENT 2.0 confermando la capacità di calcolo di SCALE 6.1.3. L’analisi sulla modellizzazione dei sistemi riflettenti GEN III+ è stata effettuata ricavando il valore dei parametri di cella per configurazioni omogenee ed una serie di configurazioni geometriche esatte che comprendono tutte le modellizzazioni del sistema riflettente lungo la direzione angolare del riflettore. Si è inoltre effettuata un’analisi di sensitività su parametri operativi e sui parametri di codice. Si è infine effettuato un calcolo in color-set per indagare l’influenza degli effetti 2-D sui parametri di cella. I risultati prodotti rappresentano un contributo migliorativo nella conoscenza dei parametri di cella di riflettore e potranno essere utilizzati per una più precisa valutazione del fenomeno del tilt nei sistemi GEN III+.