3 resultados para Conservative Surgery
em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
Background: Axillary lymph node dissection (ALND) in presence of sentinel lymph node (SLN) metastases has been the standard in breast cancer (BC) patients for many years. Today, after the publication of the ACOSOG Z0011 trial, ALND is a procedure restricted to a dwindling group of patients with a clearly metastatic axilla. Material and methods: This was a prospective observational trial involving two Italian Breast Units: Policlinico di Sant’Orsola and San Raffaele hospital. Objective was to evaluate that the omission of ALND in patients with cT1-2 cN0 BC undergoing breast conserving surgery (BCS) and histological finding of metastases in 1 or 2 SLN is not associated with a worse prognostic outcome. Primary endpoint was overall survival (OS). Secondary endpoints were disease free survival (DFS) and locoregional recurrence. All BC patients treated between the 1st of November 2020 and 31st of July 2023 with cT1-2 cN0 BC, preoperative negative axillary ultrasound and 1 or 2 metastatic SLN treated with sentinel node biopsy (SLNB) alone entered the study. Results: 795 cT1-2 cN0 BC patients underwent BCS and SLNB. Ninety patients were included. Median age was 60 (52-68) years. Seventy-five patients (83%) had T1 tumor and 15 (17%) T2. Median tumor size was 16 mm (11-19). The median SLN removed was 2 (1-3). Eighty-one patients had 1 positive SLN (90%), while 9 had 2 SLN metastasis (10%). 39 (43%) micrometastases were identified and 51 macrometastasis (57%). All patients underwent radiotherapy. Seventeen (19%) performed adjuvant chemotherapy. Two received immunotherapy with trastuzumab and pertuzumab. Endocrine therapy was given to 84 (93%). At a median follow-up of 19 months (IQR 13-23) OS and DFS were 100%. No loco-regional recurrence was seen. Conclusion: The preliminary results of our study confirm that omitting ALND in patients meeting Z011 criteria is oncologically safe and should be the standard of care.
Resumo:
La chirurgia conservativa o l’esofagectomia, possono essere indicate per il trattamento della disfagia nell’acalasia scompensata. L’esofagectomia è inoltre finalizzata alla prevenzione dello sviluppo del carcinoma esofageo. Gli obiettivi erano: a) definire prevalenza e fattori di rischio per il carcinoma epidermoidale; b) confrontare i risultati clinici e funzionali di Heller-Dor con pull-down della giunzione esofagogastrica (PD-HD) ed esofagectomia. I dati in analisi, ricavati da un database istituito nel 1973 e finalizzato alla ricerca prospettica, sono stati: a) le caratteristiche cliniche, radiologiche ed endoscopiche di 573 pazienti acalasici; b) il risultato oggettivo e la qualità della vita, definita mediante questionario SF-36, dopo intervento di PD-HD (29 pazienti) e dopo esofagectomia per acalasia scompensata o carcinoma (20 pazienti). Risultati: a) sono stati diagnosticati 17 carcinomi epidermoidali ed un carcinosarcoma (3.14%). Fattori di rischio sono risultati essere: il diametro esofageo (p<0.001), il ristagno esofageo (p<0.01) e la durata dei sintomi dell’acalasia (p<0.01). Secondo l’albero di classificazione, soltanto i pazienti con esito insufficiente del trattamento ai controlli clinico-strumentali ed acalasia sigmoidea presentavano un rischio di sviluppare il carcinoma squamocellulare del 52.9%. b) Non sono state riscontrate differenze statisticamente significative tra i pazienti sottoposti ad intervento conservativo e quelli trattati con esofagectomia per quanto concerne l’esito dell’intervento valutato mediante parametri oggettivi (p=0.515). L’analisi della qualità della vita non ha evidenziato differenze statisticamente significative per quanto concerne i domini GH, RP, PF e BP. Punteggi significativamente più elevati nei domini RE (p=0.012), VT (p<0.001), MH (p=0.001) e SF (p=0.014) sono stati calcolati per PD-HD rispetto alle esofagectomie. In conclusione, PD-HD determina una miglior qualità della vita, ed è pertanto la procedura di scelta per i pazienti con basso rischio di cancro. A coloro che abbiano già raggiunto i parametri di rischio, si offrirà l’esofagectomia o l'opzione conservativa seguita da protocolli di follow-up.
Resumo:
Il cancro colorettale (CRC) rimane la prima causa di morte nei paesi occidentali.Dal 15% al 25% dei pazienti affetti da CRC presenta metastasi epatiche sincrone (CRLM) al momento della diagnosi.La resezione epatica radicale rimane l’unica terapia potenzialmente curativa in presenza di CRLM con una sopravvivenza a 5 anni compresa tra il 17% ed il 35% ed a 10 anni tra il 16% e il 23% rispettivamente. La tempistica ottimale per la resezione chirurgica in caso di presentazione sincrona di CRC è controversa.Questo studio intende dimostrare che le resezioni epatiche ecoguidate radicali ma conservative simultanee ad una resezione colorettale rappresentano una tecnica sicura ed efficace nei pazienti con CRC avanzato. 48 pazienti sono stati sottoposti ad una resezione simultanea colorettale ed epatica. L’età media +SD (range) era di 64,2+9,7 (38-84).Un solo paziente è deceduto entro 30 giorni. La mortalità post operatoria è stata complessivamente del 2,1%. Nove pazienti (18,8%) hanno sviluppato una o più complicanza ,4 (8,3%) di grado III-IV sec. Clavien-Dindo e 5 (10,4%) di grado I-II. La durata complessiva dell’intervento chirurgico simultaneo è stata di 486,6+144,0 (153-804) minuti.Questo studio conferma che le resezioni colorettali ed epatiche simultanee possono essere eseguite senza un significativo aumento della morbilità e mortalità perioperatorie, anche in pazienti sottoposti ad una resezione anteriore ultrabassa ed in quelli in cui sia indicato il clampaggio intermittente dell’ilo epatico. L’IOUS è efficace nel ridurre l’estensione della resezione epatica in pazienti sia con CRLM anche multiple e bilobari .Poichè le complicanze maggiori sono frequenti dopo resezioni epatiche maggiori simultanee, riducendo l’estensione della resezione del parenchima epatico si può avere un impatto favorevole sul decorso post operatorio.Le resezioni epatiche ecoguidate radicali ma conservative simultanee ad una resezione colorettale sono una tecnica sicura ed efficace in pazienti con carcinoma colorettale avanzato e andrebbero considerate l’opzione primaria in casi selezionati