4 resultados para Complementary Therapies
em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna
Resumo:
La Fondazione ANT rappresenta una delle più ampie esperienze al mondo di assistenza socio-sanitaria gratuita a domicilio ai malati di tumore, tramite équipe di specialisti costituite da medici, psicologi e infermieri. La patologia oncologica ha un enorme impatto sul benessere dei pazienti. Un modo per raggruppare i diversi sintomi di disagio psicologico è utilizzare il concetto di distress, che sarebbe importante monitorare in modo semplice e veloce. Primo studio: 66 pazienti oncologici (40% uomini; età media 54 anni) in cure palliative domiciliari. Il 79% dei pazienti ha mostrato livelli clinicamente significativi di distress. Il 55% dei partecipanti allo studio ha riportato alti livelli di ansia, e l'81% dei pazienti ha riportato alti livelli di depressione. Dall'analisi delle curve ROC il singolo item del Distress Thermometer, con un cut-off maggiore o uguale a 4, è stato in grado di rilevare il 97% dei soggetti con punteggi clinici di ansia e depressione, quindi può essere utilizzato anche come uno strumento di screening precoce rapido ed affidabile per i disturbi dell'umore. I familiari sono la prima risorsa dei malati di tumore, e l'identificazione dei loro bisogni è utile per individuare chi ha maggiore necessità di aiuto ed in quali aree. Secondo studio: 115 caregiver di pazienti oncologici (37% uomini; età media 52 anni). Di seguito i bisogni più frequenti. Salute psicofisica: “preoccupazioni circa il/la paziente” (72%), ansia (53%) e rabbia (52%). Informazioni: “come prendersi cura del paziente” (64%), “terapie alternative e/o complementari” (64%) e “come gestire lo stress” (57%). Servizi e strutture sanitarie: “un operatore di riferimento”, (65%), “cure infermieristiche a domicilio” (62%), “indicazioni su servizi ospedalieri” (57%), ed “assistenza per caregiver, ad esempio consulenza psicologica” (55%). Il monitoraggio dei bisogni consentirebbe un'ottimizzazione dell'assistenza, prevenendo situazioni che potrebbero compromettere il benessere della famiglia e la qualità dell'assistenza fornita al paziente.
Resumo:
General aim of the study is equine welfare, particularly concerning different husbandry methodic and inter-specific relational factors. Specific aim is the evaluation of possible mutual (to humans and to equines) benefits and the analysis of critical factors/strength points, of human-horse relationship within Therapeutic Riding context (TR). The peculiarities of human-horse relationship (compared to the bond with “Pet”) are analyzed, concerning their socio-anthropological, psychological, psycho-dynamic distinctive characteristics. 8 European representative therapeutic riding centers (TRC) were therefore selected (on the basis of their different animals’ husbandry criteria, and of the different rehabilitative methodologies adopted). TRC were investigated through 2 different questionnaires, specifically settled to access objective/subjective animal welfare parameters; the quality of human-horse relationship; technicians’ emotional experienced. 3 Centers were further selected, and behavioral (145 hours of behavioral recording) and physiological parameters (heart rate and heart rate variability) were evaluated, aimed to access equine welfare and horses’ adaptive responses/coping (towards general environment and towards TR job). Moreover a specific “handling-task” was ideated and experimented, aimed to measure the quality of TR technicians-horses relationship. We did therefore evaluate both the individual horses’ responses and the possible differences among Centers. Data collected highlight the lack of univocal standardized methodic, concerning the general animals’ management and the specific methodologies (aimed to improve animal welfare and to empower TR efficacy). Some positive and some critical aspects were detected concerning TR personnel-horse relationship. Another experimental approach did evaluate the efficacy (concerning the mutual benefits’ empowerment) of an “ethologically-fitted” TR intervention, aimed to educate children to and through the relationship with horses. Our data evidenced that the improvement of human horse relationship, through structured educational programs for TR personnel might have important consequences both to human and equine welfare.
Resumo:
Background. Human small cell lung cancer (SCLC) accounting for approximately 15-20% of all lung cancers, is an aggressive tumor with high propensity for early regional and distant metastases. Although the initial tumor rate response to chemotherapy is very high, SCLC relapses after approximately 4 months in ED and 12 months in LD. Basal cell carcinoma (BCC) is the most prevalent cancer in the western world, and its incidence is increasing worldwide. This type of cancer rarely metastasizes and the death rate is extraordinary low. Surgery is curative for most of the patients, but for those that develop locally advanced or metastatic BCC there is currently no effective treatment. Both types of cancer have been deeply investigated and genetic alterations, MYCN amplification (MA) among the most interesting, have been found. These could become targets of new pharmacological therapies. Procedures. We created and characterized novel BLI xenograft orthotopic mouse models of SCLC to evaluate the tumor onset and progression and the efficacy of new pharmacological strategies. We compared an in vitro model with a transgenic mouse model of BCC, to investigate and delineate the canonical HH signalling pathway and its connections with other molecular pathways. Results and conclusions. The orthotopic models showed latency and progression patterns similar to human disease. Chemotherapy treatments improved survival rates and validated the in vivo model. The presence of MA and overexpression were confirmed in each model and we tested the efficacy of a new MYCN inhibitor in vitro. Preliminar data of BCC models highlighted Hedgehog pathway role and underlined the importance of both in vitro and in vivo strategies to achieve a better understanding of the pathology and to evaluate the applicability of new therapeutic compounds
Resumo:
Studio prospettico su 75 pazienti con malattia paranale di Crohn che ha come obiettivo quello di confrontare i risultati tra le nuove terapie medico-chirurgiche emergenti. La prima procedura è comune a tutti i pazienti e consiste in un intervento di incisione degli ascessi, fistulectomia e posizionamento di setoni di drenaggio nei tramiti fistolosi per il controllo della sepsi.Successivamente i pazienti vengono divisi in cinque gruppi e sottoposti ai trattamenti per la chiusura dei tramiti fistolosi: terapia sistemica con Infliximab,terapia sistemica con Adalimumab,confezionamento di Flap endoanale, instillazione di colla di fibrina o posizionamento di protesi biologiche. Abbiamo osservato una chiusura completa dei tramiti fistolosi nel 60% dei pazienti trattati con Infliximab, 53% di quelli trattati con Adalimumab, 40% di quelli in terapia con colla di fibrina, 80% di quelli sottoposti a Flap endoanale e 60% di quelli trattati con protesi biologiche. Gli ottimi risultati raggiunti in con le diverse metodiche di trattamento chirurgico locale rappresentano una valida alternativa alla terapia con farmaci biologici. Tali nuove metodiche risultano anzi fondamentali per il trattamento di quei pazienti che dopo una terapia con farmaci biologici non hanno raggiunto una completa risoluzione del quadro (rescue therapy). Terapia biologica e nuove tecniche chirurgiche risultano pertanto complementari, la prima contribuendo al miglioramento della qualità della mucosa del canale anale e del retto basso sulla quale risulta quindi più agevole agire con le seconde con una percentuale di successo sempre maggiore.